Droga e attentati contro i carabinieri: 8 arresti. C’è anche il padre di Desirée Mariottini

I carabinieri di Cisterna di Latina e di Aprilia hanno eseguito otto ordinanze di custodia cautelare, a carico di presunti componenti di un gruppo criminale attivo a Cisterna.
Il gruppo, come emerso dalle indagini dei carabinieri, è dedito allo smercio di sostanze stupefacenti, soprattutto cocaina, e a operazioni di recupero crediti a carattere estorsivo.
Due delle persone colpite dalle otto ordinanze di custodia cautelare, eseguite dai carabinieri di Cisterna di Latina e di Aprilia, a carico di presunti componenti di un gruppo criminale attivo a Cisterna, sono risultati i responsabili dell’atto intimidatorio avvenuto il 19 maggio 2018, quando esplosero colpi di arma da fuoco contro l’automobile di un maresciallo della stazione, perché ritenuto responsabile di contrastare la loro attività di spaccio con eccessiva determinazione.
E’ emerso, dalle indagini, che ipotizzavano altri, anche più gravi attentati contro i militari dell’Arma.
Tra gli arrestati c’è anche Gianluca Zuncheddu, padre di Desirée Mariottini, la ragazza uccisa a Roma il 20 ottobre del 2018 dopo uno stupro di gruppo.
Gianluca Zuncheddu ha dei precedenti di polizia importanti. Nel 2012 fu arrestato nell’operazione “Bassotti”, accusato di essere tra i leader di un gruppo di spaccio di droga a Cisterna. La rete di spaccio di cocaina, hashish e marijuana – secondo quanto emerso al termine di quella retata – contava su rifornimenti dal litorale romano (Nettuno, Anzio) ma anche da Formia e Fondi. Il gruppo criminale poteva contare anche su un’organizzata attività di ronde: i familiari collaboravano per gli avvistamenti sospetti all’interno del territorio di spaccio, in particolare il quartiere San Valentino a Cisterna.
IL COMUNICATO DEI CARABINIERI.
“All’esito dell’attività investigativa denominata “Buffalo”, alle prime ore dell’alba i Carabinieri della Stazione di Latina e del Reparto Territoriale di Aprilia hanno eseguito 8 ordinanze di custodia cautelare, emesse dal G.I.P. presso il Tribunale di Latina su richiesta della locale Procura della Repubblica, a carico dei componenti di un gruppo criminale operante in Cisterna di Latina, dedito allo smercio di sostanze stupefacenti e a connesse operazioni di recupero crediti a carattere estorsivo.
Sono associati al carcere di Latina:
1) DI NOIA Antonio, 39enne, già tratto in arresto con l’operazione “Astice”;
2) AVAGLIANO Vincenzo, 44enne, ex cognato di Di Noia;
3) SPERANZA Stefano, 53enne;
4) ZUNCHEDDU Gianluca, 39enne;
5) IACOMUSSI Franco, 45enne.
Sono stati posti agli arresti domiciliari:
6) DI NOIA Luca, 24enne, nipote di Antonio;
8) AMABILE Simone, 24enne;
7) AMABILE Sandro, 22enne, fratello di Simone.
Sono tutti residenti a Cisterna di Latina eccetto Speranza, proveniente da Aprilia.
Le indagini iniziano a febbraio del 2018 dalla richiesta di aiuto di un giovane di Cisterna, aggredito per costringerlo a pagare un debito di droga contratto da un suo cugino. É così possibile ricostruire un’articolata attività di smercio di cocaina, marijuana e hashish: la droga viene consegnata a clienti selezionati, previo appuntamento telefonico, in località sempre diverse dell’abitato di Cisterna. Zuncheddu in particolare è l’organizzatore e fa avere ai pusher la sostanza da smerciare. È nel corso di queste indagini che scatta l’arresto in flagranza, il 30 giugno 2018, di tre spacciatori con circa 2 etti di marijuana; uno di loro è Luca Di Noia, un altro è suo padre Carmine, fratello di Antonio.
La pressione investigativa sul territorio, finalizzata appunto a riscontrare le indagini in corso, infastidiscono il gruppo delinquenziale e, per questa ragione, Avagliano e Antonio Di Noia portano a compimento un atto ritorsivo: procuratisi una Smart bianca rubata grazie a Speranza effettuano ripetuti passaggi per individuare le automobili private dei Carabinieri coinvolti; infine, il 19 maggio 2018, esplodono 4 colpi di arma da fuoco contro quella di un maresciallo. Non escludono di compiere altri gesti intimidatori, anche più gravi, contro i componenti della Stazione o addirittura loro familiari.
A margine, l’attività d’indagine permette di apprendere che Amabile vessa la sua compagna, percuotendola con violenza e minacciandola di morte.
I reati complessivamente contestati, a vario titolo, sono quindi tentata estorsione, lesioni aggravate, cessione di sostanze stupefacenti aggravata e continuata, porto abusivo di ami da fuoco, danneggiamento aggravato, ricettazione, maltrattamenti in famiglia”.