Giornata Nazionale del Docente, prof e ATA di Latina in assemblea

24/10/2019 di

Contrattazione separata, meno burocrazia e maggiore vigilanza nelle scuole anche alla luce di quanto successo di recente a Milano. Sono alcune delle proposte per valorizzare la professione docente e la scuola pubblica avanzate dalla Gilda Insegnanti al governo e illustrate nel corso delle assemblee provinciali che si sono svolte ieri contemporaneamente in tutta Italia, in occasione della Giornata Nazionale del Docente indetta dal sindacato.

Gli insegnanti e il personale Ata della provincia di Latina si sono riuniti presso l’istituto Bianchini di Terracina. «L’assemblea è stata molto partecipata sia per presenze, sia in termini di attenzione e condivisione delle tematiche affrontate» racconta la coordinatrice della Gilda del capoluogo pontino, Patrizia Giovannini.

Con la legge n.93 del 1983 e in via definitiva dagli anni ’90, gli insegnanti sono entrati nel calderone del pubblico impiego. «Come associazione professionale di soli docenti – dichiara Giovannini – chiediamo l’istituzione di un’area contrattuale separata che tenga conto della specificità della funzione insegnante; che insegnamento e didattica tornino al primo posto e che le condizioni in cui si esercita la professione siano agevolate perché non accadano più fatti incresciosi come quelli di Milano».

Da qui, la necessità di ridurre il numero di studenti per classe: «Chiediamo che siano considerate tutte le variabili possibili per stabilire un numero corretto di alunni per classe rispetto a strutture edilizie, non sempre adeguate, e rispetto a presenze di alunni BES non necessariamente disabili, ma che tuttavia incidono sulla possibilità di svolgere speditamente la didattica in classe».

Tra le richieste formulate, anche il potenziamento degli ausili e del personale scolastico chiamato a vigilare gli alunni, soprattutto minori, al di fuori delle aule. «Chiediamo inoltre, per la nostra provincia in particolare, che gli enti locali facciano la loro parte nel sostenere le situazioni di disagio fisico e sociale che spesso convivono nelle scuole».

«Chiediamo di riformare l’autonomia – continua la segretaria della Gilda – per superare la scuola azienda e tornare alla centralità del concetto di conoscenza. Quindi, di smontare la Buona Scuola di Renzi e di “scongelare” lo scatto di anzianità del 2013 ancora bloccato. Chiediamo in conclusione che la scuola sia intesa come istituzione della Repubblica, non come esercizio a favore di qualsiasi clientela. Ci aspettiamo che il ministro – conclude Giovannini – ascolti le richieste rappresentate, che rispecchiano le volontà dei docenti e di tutto il personale scolastico».