Clan Di Silvio, il rito per entrare nel clan: tre tatuaggi sul volto

30/04/2019 di

Il Messaggero pubblica oggi nuovi dettagli sul clan Di Silvio e la mafia a Latina. «Io ho fame e mi voglio pià Latina in mano» disse il capoclan Armando Di Silvio ad Agostino Riccardo, oggi collaboratore di giustizia.

La dichiarazione risale al 2015, dopo l’operazione Don’t Touch che portò in carcere molti nomi noti del clan. Armando Di Silvio, detto Lallà, propose ad Agostino Riccardo di entrare nel clan e lui accettò di occuparsi del settore delle estorsioni.

«Armando, alla presenza dei figli, mi disse – racconta Agostino Riccardo – che avevano saputo che ero molto bravo a fare estorsioni e che avevo un’amicizia storica con i figli, quindi gli avrebbe fatto piacere se mi fossi messo con loro in quanto gli ricordavo la sua grinta di vent’anni fa».

L’ingresso nel clan è stato consacrato con un gesto simbolico. «Armando – racconta Agostino Riccardo – ha dei tatuaggi sul volto: tre puntini che sono collocati uno tra i due occhi, uno sull’orecchio e uno sulla bocca. Il significato è: non vedo, non sento, non parlo.
Per consacrare la nostra appartenenza al sodalizio io, Gianluca, Samuele e Pupetto abbiamo deciso di farci dei tatuaggi negli stessi posti. Era un segno di riconoscimento tra noi più stretti».

FOTOGALLERY – ALBA PONTINA