Un ricordo di Franco Pannone a 25 anni dalla scomparsa

12/01/2019 di

Venticinque anni fa la scomparsa di Franco Pannone, esponente politico e sindacale socialista venuto a mancare a soli 58 anni, che ancora oggi in tanti ricordano per il lato umano e la sua grande passione di vivere, a cui si accompagnava un senso dell’umorismo tutto partenopeo.

Il suo legame con Latina, la città dove lui, napoletano, fu trasferito da ispettore del lavoro alla fine degli anni ’50, dopo aver lavorato in diverse città d’Italia, è stato sempre profondo. Nel capoluogo pontino Pannone vedeva un ponte tra passato e presente, riconoscendone il valore oltre la fondazione durante il Ventennio.

Pur sentitamente antifascista, non aveva tabù politici e rispettava, dunque, la storia della città, ma guardando sempre in avanti con la partecipazione attiva ai momenti più importanti della comunità, dall’industrializzazione all’epoca del “boom” economico, fino al ripensamento -erano i primi anni novanta- di un modello ormai stanco, vedendo nella salvaguardia ambientale del territorio un nuovo punto di approdo.

Il Lazio in qualche modo gli apparteneva, essendo un alto funzionario della Regione Lazio. E a Roma aveva anche assunto ruoli sindacali importanti, fino a diventare negli anni ’80 Segretario Regionale della Uil. Quella del Sindacato per lui fu un approdo naturale, essendo figlio di un operaio e non avendo mai dimenticato le sue origini umili. Anche per questo motivo non gli era facile accettare la fine dei socialisti con l’esplosione di Tangentopoli, pur avendo una posizione critica verso i vizi della Prima Repubblica come verso certe devianze politiche all’interno del partito in cui militava, il Psi.

Anche il suo impegno nel campo culturale non è stato da meno, a cominciare dal legame profondo con il Campus Internazionale di Musica.

Oggi lo ricordano con immutato affetto sua moglie Maria Rosaria e i suoi figli, Gianfranco, Giuseppe e Paolo.

Franco Pannone sarà ricordato nel giorno dell’anniversario della sua morte, domenica 13 gennaio, durante la messa pomeridiana delle 18 officiata da Don Mario Sbarigia presso la Chiesa di San Luca a Latina. (zona Q5)