Omicidio Desirée, gli investigatori: Incontri sessuali per ottenere la droga

25/10/2018 di

Desirèe Mariottini si sarebbe prostituita per ottenere droga. È quanto emerge dall’inchiesta sullo stupro ed omicidio della giovane di 16 anni di Cisterna di Latina trovata morta in uno stabile abbandonato nel quartiere San Lorenzo a Roma.

Gli inquirenti avrebbero accertato, anche ascoltando alcune testimonianze, che la ragazza, nelle due settimane che hanno preceduto la morte, avrebbe avuto incontri sessuali al fine di ottenere la droga. Incontri che si sarebbero consumati nello stabile dove l’hanno trovata morta.

Intanto il procuratore aggiunto Maria Monteleone, che coordina le indagini, ha inviato al gip la richiesta di convalida del fermo per i tre extracomunitari. Il giudice dovrà quindi fissare entro le prossime 48 ore l’interrogatorio di convalida.

I TRE FERMATI. Hanno precedenti per spaccio di stupefacenti i tre uomini fermati dalla polizia per lo stupro e la morte di Desiree Mariottini. I fermati, due senegalesi e un nigeriano, sono accusati di omicidio volontario, violenza sessuale di gruppo e cessione di stupefacenti. Gli investigatori stanno cercando un quarto complice.

IL RIFUGIO DA SGOMBERARE. È stato rintracciato nell’ex Fabbrica di Penicillina di via Tiburtina, a San Basilio, uno dei tre uomini fermati per la morte di Desirée Mariottini. Si tratta di uno stabile occupato a Roma che rientra negli immobili che verranno sgomberati nelle prossime settimane così come deciso ieri nel Comitato per l’ordine pubblico al quale ha partecipato anche il ministro Salvini. Secondo quanto si è appreso, gli altri due fermati sono stati bloccati nelle zone del Pigneto e Verano, poco distanti dallo stabile abbandonato dove Desiree è morta

IL TESTIMONE OCULARE. «Qualcuno voleva chiamare il pronto soccorso, ma nessuno ha chiamato. Io non ho chiamato perché non avevo il cellulare». A raccontarlo all’ANSA un uomo che la notte della morte di Desiree si trovava nel palazzo abbandonato di via dei Lucani. «Quella sera era da sola. Veniva spesso – ha aggiunto – mi chiede di fumare ma non stava bene e le ho detto di no. Poi è arrivato quel nero e le ha detto “vieni con me”. Dopo è arrivato un altro. Quando sono tornata era già a terra».

LUTTO CITTADINO. La Sindaca di Roma Virginia Raggi, a quanto si apprende, ha deciso di proclamare una giornata di lutto cittadino in concomitanza con i funerali di Desirée Mariottini.

QUARTIERE PARTE CIVILE.  «Ci costituiremo parte civile nel processo contro coloro che hanno ucciso Desiree Mariottini». Lo ha annunciato Chiara Simeoni del Comitato di quartiere San Lorenzo. «Lo possiamo fare – ha spiegato – perché già da parecchio tempo abbiamo costituito anche un’associazione».

LA FAMIGLIA INVOCA IL SILENZIO. «La famiglia di Desiree chiede il silenzio stampa». Così l’avvocato della famiglia di Desiree Mariottini, Valerio Masci, alla trasmissione Rai Storie Italiane. «Desirée la conoscevo. Non la descrivo come l’hanno descritta alcuni giornalisti. Era una ragazza normale di sedici anni. Una ragazza molto ingenua. Magari, nell’ultimo periodo, poteva essere un po’ più esuberante, ma parlare di problemi così seri di droga, sinceramente, non me la sento proprio. Qualche piccolo cambiamento nell’ultimo periodo, nell’ultimo mese, c’era stato senza ombra di dubbio. Era molto più nervosa, un po’ più schiva: non era più precisa e puntuale», spiega Masci. «Io, insieme ai genitori, alla mamma, vogliamo il silenzio stampa. Vogliamo trattenere il nostro dolore. Occorre il rispetto della famiglia. Se vogliamo bene a Desirée e alla famiglia di Desirée lasciamoli in pace», ha concluso.

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