Ragazzina morta in piscina, sotto accusa l’impianto di idromassaggio. I prof: una ragazza attenta e sensibile

Saranno le verifiche tecniche a stabilire la causa della morte di Sara Francesca Basso, la ragazzina di 13 anni “aspirata” da un bocchettone all’interno della piscina del Virgilio Hotel di Sperlonga.
Gli esperti, ma al momento è solo un’ipotesi, sottolineano i rischi dell’impianto di idromassaggio. Il bocchettone, che generalmente si trova sulla parete laterale e non sul fondo come in questo caso, potrebbe aver avuto una potenza tale da bloccare la ragazzina, impedendole di risalire nonostante l’acqua fosse molto bassa, circa 1,5 metri. Sarà una perizia tecnica a stabilire i dettagli e a valutare se l’impianto fosse a norma o comunque realizzato a regola d’arte per evitare rischi.
GLI INDAGATI. Al momento risultano indagate quattro persone per omicidio colposo: Mauro De Martino, 40 anni, titolare dell’hotel; l’ex proprietario Francesco Saverio Ermini, il costruttore della vasca Ermanno Capolongo e il responsabile della manutenzione Nicolangelo Viola. Gli avvocati difensori sono Vincenzo Macari e Alfredo Zaza D’Aulisio.
Oggi è prevista l’autopsia sulla ragazza per stabilire le precise cause del decesso.
LA PROF. «Era attenta e sensibile, sempre pronta a mettersi in gioco». Così i professori della seconda media del Campo Coni di Frosinone parlano della tredicenne morta la notte scorsa in ospedale a Roma, dopo l’incidente verificatosi nella piscina di un hotel a Sperlonga, in provincia di Latina, dove stava trascorrendo le vacanze. La ragazza risiedeva a Morolo, vicino a Frosinone. «Senza la sua energia – hanno concluso gli insegnanti in una nota – adesso saremo tutti più poveri».
LA DINAMICA. La tragedia si è consumata davanti agli occhi della mamma della ragazzina che, disperata, ha dato l’allarme. Nella piscina non c’era l’assistente ai bagnanti e le verifiche puntano a capire anche se l’albergo fosse obbligato ad avere anche un bagnino. Mercoledì pomeriggio mentre era in piscina la ragazzina è stata risucchiata da un bocchettone del ricambio dell’acqua che si trovava sul fondo della vasca. Inutile il tentativo di un turista americano di salvarla perché, mentre l’uomo cercava con tutte le forze di tirarla a sé, Sara Francesca aveva già bevuto tantissima acqua. A tuffarsi anche altre persone che lo hanno aiutato a portarla fuori dalla vasca ormai esanime. La 13enne è stata rianimata e trasportata in gravissime condizioni con l’eliambulanza al policlinico Gemelli di Roma dove è morta intorno alle 4 della scorsa notte.
Sulla vicenda indagano i carabinieri. L’area della piscina e il vano pompe sono stati posti sotto sequestro. Ascoltati anche gli addetti alla manutenzione per capire se ci siano sistemi di sicurezza per bloccare i bocchettoni ed eventualmente perché non siano entrati in funzione. Sentiti anche testimoni e personale dell’albergo. A quanto ricostruito,intorno alle 17 di mercoledì, la ragazzina si è tuffata per farsi un bagno quando è stata aspirata dal bocchettone ampio circa 20 centimetri che si trova sul fondo della piscina. Quando è stata portata a bordo piscina è stata rianimata, ma nella notte le sue condizioni, fin da subito apparse molto gravi, sono precipitate e per lei non c’è stato nulla da fare.
Sulla vicenda indagano i carabinieri della stazione di Sperlonga e della compagnia di Terracina. Sarà effettuata l’autopsia per stabilire le cause esatte del decesso e capire se la ragazzina sia stata colta da un malore prima di annegare, magari a causa di una bibita ghiacciata bevuta prima di entrare in piscina.
È nell’albergo in cui è avvenuta la tragedia due anni fa furono messi i sigilli per presunte irregolarità e lavori abusivi: nel 2014 i carabinieri avevano bloccato il tentativo di realizzare nove stanze in più, la Spa era risultata irregolare e mancavano le autorizzazioni per circa metà delle camere. Poi il tribunale del riesame annullò il decreto di sequestro preventivo accogliendo l’istanza dei legali della proprietà. Sgomento nella cittadina di Morolo, dove era originaria Sara Francesca, e a Frosinone dove frequentava la seconda media. In molti la ricordano come una «studentessa modello, educata, generosa» e con la passione per la danza.
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