Littoria mia, una poesia sull’infanzia perduta degli anni ’40

Gentile Direttore, come le ho già detto in altra occasione, seguo le “vicende” di Latina attraverso il suo giornale, dove le parlai anche della mia infanzia trascorsa a Latina, nell’immediato dopoguerra, inviandole un’altra mia composizione.
In questa ho preferito utilizzare il nome Littoria solo perché che mi ricordava i tempi della mia prima infanzia… non ci sono altri motivi. E poi, non sarà certo un nome (o un simbolo) a cambiare la… Storia o a “mettere una pietra” sul passato. Non le pare? Saluto con tanta cordialità.
Alberto Marino
Littoria mia…
E all’improvviso
l’odore di Eucalipto,
che antichi ricordi
affiorare fa
alla mente mia.
L’infanzia in loco
il core ancor conserva.
Fa sentir casa mia,
ciò che più non è.
Ingrato percorso di un destino
che mente ancor rifiuta,
per rifugiarsi in ricordi antichi.
Animo sublime,
fa ritorno a un passato
che il core ancor tenea.
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