VIDEO FOTO Cisterna si ferma per l’addio ad Alessia e Martina. Don Livio: La famiglia ha perdonato

09/03/2018 di

Un dolore lacerante, affrontato con dignità dalla comunità di Cisterna di Latina che oggi, per circa due ore, si è fermata. Marciapiedi e strade vuoti, negozi chiusi. L’intera comunità ha osservato il lutto cittadino, proclamato dal Commissario Straordinario Monica Ferrara Minolfi, come momento di raccoglimento, preghiera e dimostrazione di vicinanza alle piccole Alessia e Martina Capasso.

I feretri hanno lasciato il cimitero comunale alle 10,30 attraversando Corso della Repubblica con tutte le serrande dei negozi abbassate, poi via Monti Lepini per essere accolti in un scroscio di applausi dalle migliaia di persone che da oltre un’ora avevano affollato l’interno della chiesa San Valentino e l’area antistante.

Ancora un volta, dopo la fiaccolata di domenica scorsa, Cisterna – erano rappresentante con i loro sindaci anche le comunità di Cori, Norma e Rocca Massima – ha manifestato, in maniera massiccia, silenziosa e composta, tutto il suo dolore per questo assurdo dramma.

Tante le autorità militari e civili presenti tra cui il Comandante generale dell’Arma dei Carabinieri gen. Corpo d’Armata Giovanni Nistri, il Comandante Interregionale Carabinieri gen. Corpo d’Armata Ilio Ciceri, il Comandante regionale dei Carabinieri gen. Andrea Rispoli, il Comandante provinciale col. Gabriele Vitagliano, il Prefetto Maria Rosa Trio, il Questore di Latina Carmine Belfiore, il Commissario Straordinario di Cisterna. Presenti anche l’amministratore delegato e i vertici della Findus italiana – dove lavora Antonietta Gargiulo, la mamma tuttora ricoverata all’ospedale San Camillo di Roma – che per l’intera giornata ha sospeso la produzione nello stabilimento di Cisterna di Latina.

Numerosi i cittadini – si stima in tutto oltre 6.000 – e i bambini, in particolare i compagni di classe di Martina e Alessia, che hanno indossato una t-shirt bianca con un cuore disegnato sopra.

Una corona funebre è giunta dalla Presidente della Camera dei Deputati, un’altra dall’Arma dei Carabinieri, oltre a quella del Comune a nome dell’intera comunità cisternese.

“È con grande emozione che oggi, a nome di tutti – ha detto Don Livio –, do l’estremo saluto terreno ad Alessia e Martina, due bambine da me conosciute ed amate. Alessia, battezzata e comunicata da me, il prossimo 6 Maggio avrebbe dovuto ricevere il Sacramento della Cresima e Martina, a settembre avrebbe iniziato il suo cammino di catechesi parrocchiale. Ora è tutto finito. Ma è davvero tutto finito? Alessia e Martina ora vivono nel Signore”.

“Sento forte il bisogno di esprimervi una vicinanza affettuosa e commossa – ha detto Santo Marcianò, Ordinario Militare per l’Italia nel suo intervento a nome, in particolare, dell’Arma dei Carabinieri -. Oggi è il momento della preghiera, del silenzio. E’ il momento immergerci nel mistero insondabile del perdono e della misericordia, di avvolgere con un abbraccio la nostra Antonietta”.

All’uscita delle due bare bianche, portate dai volontari della confraternita di San Rocco, il cielo si è puntellato di migliaia di palloncini bianchi e rosa, mentre il comitato spontaneo per Alessia e Martina ha liberato due colombe e fatto suonare le note del brano “Sta passando novembre (è per te)” di Eros Ramazzotti dal quale è stato estratto la frase “Solo che non doveva andar così, solo che tutti ora siamo un po’ più soli qui” riportata su uno striscione lungo 14 metri con dietro fumogeni di colore bianco e rosa provocando momenti di grande emozione.

L’ennesimo prolungato scroscio di applausi ha dato l’ultimo saluto alle due sorelle prima di tornare nuovamente al Cimitero per la tumulazione.

LACRIME E PREGHIERE. Commozione, lacrime ma anche momenti di sommesso disappunto tra i banchi della chiesa quando il parroco don Livio Fabiani ha detto: «preghiamo anche per il padre». Brusio e mormorio di una quieta disapprovazione tra alcuni partecipanti alle esequie tanto che il parroco dopo un attimo di silenzio ha aggiunto: «scusate, ma la famiglia ha perdonato».

Qualcuno nel piazzale davanti alla chiesa tiene uno striscione rosa con la foto delle sorelle e sopra una frase di una canzone di Eros Ramazzotti: «solo che non doveva andare così, solo che ora siamo tutti un pò più soli qui». Mentre Antonietta Gargiulo dal suo letto d’ospedale ha pregato, pregato per tutto il tempo del funerale.

«Ora è tutto finito. Ma è davvero tutto finito? Sono circa 50 anni che sono sacerdote – ha proseguito – e ho celebrato tanti funerali: funerali di persone suicide o uccise, di giovani e anziani. Qualcuno potrebbe pensare che ormai sono abituato alla morte. No! Non sono abituato!. Quando vedo una bara bianca un senso di ribellione mi assale. Perché? Mi chiedo e so che questo succede anche a voi, fratelli miei. Dove trovare la risposta? La risposta c’è e la troviamo in questo luogo!».

Davanti alle bara bianche, con sopra fiori bianchi inviati da Antonietta Gargiulo per le sue bambine, anche tanti compagni di scuola di Martina e Alessia, tutti con indosso una maglietta con un cuore. All’uscita della chiesa i due feretri sono stati accompagnati da un lunghissimo applauso, dal volo di due colombe bianche e da centinaia di palloncini rosa e bianchi. Le due famiglie di Antonietta e Luigi sono andate insieme anche al cimitero «in pace», perché come riferisce il parroco, «se non si perdona non si è cristiani». E la famiglia di Antonietta ha perdonato.

IL PARROCO: FAMIGLIA HA PERDONATO.  «La famiglia di Antonietta ha perdonato Luigi Capasso». Così, riferisce una nota, don Livio Fabiani, parroco di San Valentino in Cisterna di Latina, in un’intervista al Tg2000, il telegiornale di Tv2000, e a InBlu Radio ha annunciato la decisione della famiglia della moglie di Luigi Capasso, il carabiniere che ha ucciso le due figlie prima di uccidersi. Stamane don Livio ha celebrato i funerali delle due bambine. «Ho ricevuto la conferma – ha aggiunto il parroco – dalle sorelle di Antonietta, la mamma delle due bambine. Hanno pregato nella Comunità carismatica di cui fanno parte. Hanno pregato e perdonato Luigi. Anche la mamma, in un momento di luce ha perdonato. Quando, durante i funerali, ho detto preghiamo per il papà delle due bambine c’è stato un silenzio assoluto. Non c’è stato alcun caos. I parenti hanno perdonato, chi siamo noi per dire ‘non possiamo perdonarè. Ho chiesto anche scusa a chi la pensava diversamente. Ho incontrato i parenti di Antonietta e di Luigi – ha concluso il parroco – Tra queste due famiglie si sarebbe potuto pensare ad uno scontro ma invece c’è stato il perdono».

VIDEO – IL FUNERALE

VIDEO – L’USCITA DELLE BARE