Ladro ucciso, Salvini: Sono a disposizione dell’avvocato che ha sparato

17/10/2017 di

«Sono a sua totale disposizione. Come uomo, come papà e come segretario di un movimento politico. Se avesse bisogno non solo di vicinanza, ma di sostegno, siamo assolutamente a sua disposizione e spero che l’indagine che lo riguarda venga chiusa il prima possibile. Il principio è che se mi entri in casa, in negozio, sul taxi o in farmacia sei tu che sei un delinquente e il mestiere del delinquente prevede dei rischi. Massima solidarietà all’avvocato».

Lo dice Matteo Salvini, leader della Lega, parlando a Radio Cusano Campus dell’avvocato di Latina, Francesco Palumbo, che ha ucciso un ladro in casa dei propri genitori.

Francesco Palumbo, avvocato di 47 anni, è indagato a piede libero per omicidio volontario. La notte tra domenica e lunedì il professionista è rimasto in Questura per un interrogatorio fiume condotto dal magistrato Simona Gentile ed è stato indagato prima per eccesso colposo di legittima difesa e poi per omicidio volontario.

Gli elementi che hanno determinato «l’eccesso» sono stati sicuramente gli 8 colpi sparati dall’avvocato con la sua pistola automatica, regolarmente detenuta, «in preda al panico» come ha ammesso agli inquirenti. Oltre alla pistola, l’avvocato aveva anche due caricatori da 13 munizioni. A sciogliere molte delle incertezze e contraddizioni contribuirà l’autopsia sul corpo di Domenico Bardi, il napoletano di 41 anni, con precedenti, ucciso da due proiettili che lo hanno colpito all’emitorace sinistro. Autopsia che sarà eseguita dal medico legale Tommaso Cipriani mercoledì alle 12.

Ma saranno soprattutto gli esami balistici a dare le risposte ad una dinamica che non è ancora del tutto chiara. Oggi la squadra mobile è tornata sul luogo del delitto per fare nuovi rilievi. Palumbo si è difeso sostenendo di aver visto uno dei tre rapinatori mettere una mano in tasca come se stesse tirando fuori una pistola, ma la polizia non ha trovato armi né nelle vicinanze, né nei vestiti della vittima. Di contro la ricostruzione fatta dagli uomini della squadra mobile di Latina, conferma che l’avvocato avrebbe sparato i colpi in aria ad una distanza di 10 metri. Ciò avvalorerebbe l’ipotesi che il malvivente non è stato colpito di spalle mentre fuggiva, ma era invece sulla scala utilizzata dai tre complici per raggiungere l’appartamento al primo piano. Di certo è che il corpo è stato trovato nel giardino della palazzina, non lontano dalla scala.

Sulla vicenda sono intervenuti Barbara Saltamartini, vicepresidente del gruppo della Lega-Ncs alla Camera e il Coordinatore regionale del Lazio Francesco Zicchieri. «L’uomo che ha difeso la sua vita e l’abitazione della famiglia sparando al ladro a Latina – hanno sostenuto – sta subendo un processo politico e mediatico ingiusto. Non esistono né se né ma: è legittima difesa» e aggiungono: «Basti pensare alla follia della legge sulla legittima difesa partorita dal Pd che escluderebbe l’avvocato di Latina in quanto ha sorpreso i malviventi in casa di giorno e non di notte e in questo caso non si contempla la legittimità della difesa».

  1. peccato che solo 1 se faceva il tris era meglio tanto la leegge è a favore dei deliquenti anzi li premia