Aumentano gli stranieri a Latina, convegno sull’integrazione

25/11/2010 di
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L’immigrazione nella provincia di Latina è strutturata, anche se con alcune criticità, proprio come un dodecaedro stellato, la figura scelta per rappresentare il primo forum sull’immigrazione nella provincia, che si è svolto oggi alla facoltà di Economia.

E’ stato il promotore dell’incontro, il prefetto di Latina Antonio D’Acunto, a ricordare nel suo contributo che nel VII Rapporto sugli indici di integrazione degli immigrati in Italia, redatto dal Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro, Latina ha un indice complessivo di integrazione degli stranieri che la pone al 35° posto su scala nazionale, nella fascia di intensità media, mentre la regione Lazio è al 4° posto nella graduatoria complessiva.

Gli stranieri regolarmente residenti in provincia all’inizio di questo anno sono circa 34 mila, pari al 6,2% della popolazione totale, 551 mila persone circa. La presenza di immigrati è in crescita, ed è aumentata del 278,2% dal 2002 al 2009, e pone quindi opportunità e problematiche da risolvere nel binomio inscindibile della legalità e dell’integrazione.

Il territorio pontino può essere il laboratorio per questa nuova integrazione, così come lo fu 70 anni fa, tra le popolazioni locali e quelle migrate da altre regioni d’Italia, dando vita all’homo pontinus, ha affermato il vescovo di Latina, Giuseppe Petrocchi. Per Guido Nardone, commissario straordinario del comune di Latina, la legalità deve essere sostanziale, non solo formale, e sia italiani che stranieri hanno la loro parte per evitare condizioni di devianza e marginalità che, come ha sottolineato il procuratore aggiunto di Latina Nunzia D’Elia, portano a comportamenti criminali.
L’illegalità si declina in molte forme. E’ anche lavoro nero per molti immigrati in provincia, ha ricordato il rappresentante dei sindacati Pasquale Verrengia, oppure è distorsione del mercato con la concorrenza sleale per il presidente di Confindustria di Latina, Fabio Mazzenga.
I prefetti del ministero dell’Interno Giuseppe Procaccini e Angelo Malandrino hanno messo in evidenza alcune direttive in materia di integrazione e legalità, come l’introduzione dell’Accordo di Integrazione, che impegna lo Stato e lo straniero che è per la prima volta in Italia a un percorso di inclusione, di diritti e doveri, come quello a imparare l’italiano e la cultura civica del nostro Paese.
Ma l’integrazione costa, come hanno sottolineato gli interventi degli amministratori locali, e presto saranno disponibili i bandi per accedere ai finanziamenti dell’Unione Europea in materia. Infine la necessità della legalità come fedeltà al diritto e consapevolezza per lo straniero delle regole e delle possibilità per realizzare il proprio progetto di vita, secondo Marie Terese Mukamitsingo della cooperativa “Karibu” di Sezze per richiedenti asilo e rifugiati.
  1. salve io sono straniero vivo in italia o meglio a latina da 20 ,vero il numero dei stranieri e aumentato molto ma anche la delinquenza respetto a qualche anno fa i fatti di cronaca sono aumentati .citiamo le carte di credito colnate,prostituzione.sfruttamento della mano d’opera in nero l’elemosina ai semafori,furti rapine …etc…..,ma purtroppo noto anche con rammarico che l’odio della gente e revolto solo e unicamente verso i magrebini sembra che sono loro la causa di tutto cio dimenticando che sono i rumeni a commettere tutto cio tanto loro sono comunitari e si possono permetter tutto cio

  2. Che ci mettiamo a fare ora il gioco “trova l’immigrato più cattivo degli altri?”.
    In un Paese dove tutti sono contro tutto e tutti, ci si metto anche loro a fare discriminazioni di massa?!
    Le “discriminazioni”, in democrazia, non si fanno secondo l’etnia di appartenenza ma in base al COMPORTAMENTO INDIVIDUALE, seguendo le norme dei codici e i principi costituzionali.
    Se su un gruppo di 5 persone 4 sono criminali, incriminare tutto il gruppo (anche se è quasi tutto…) è una infamata nei confronti dell’unico onesto.
    Questo è un concetto che tutti, anche gli immigrati, devono imparare a capire.

  3. io non discrimino e tantomeno giudico soltanto esprimo il mio pensiero perche se in un gruppo di 5 persone 2 si comportano male allora li pagano solo loro due per i loro comportamento e non si giudicano gli altri ma se in un gruppo di 5 persone .6 persone si comportano male allora li neanche si deve perdere tempo a cercare quelle brave ,io leggo il latina oggi da quando mi sono imparato a leggere l’italiano e ti posso garantire che fino a 10 anni fa i fatti di cronaca erano pochissimi e dico quasi tutti commessi da gente italiana .salvo qualche eccezione vai ora a vedere ogne santo giorno ci sono loro e intendo i rumeni sulle prime pagine altro che zingari o camorristi hanno davvero rotto.io se avesse il potere li manderei tutti a casa.purtroppo …alla faccia della comunita europea