Variante a Borgo Piave, chieste le condanne per Di Rubbo e Malvaso

11/07/2017 di

Un anno e due mesi per Vincenzo Malvaso, dieci mesi per Giuseppe Di Rubbo. Queste le richieste di condanna avanzate dal pm durante la prima udienza del processo per la Variante Malvaso che consentì la costruzione di un palazzo a Borgo Piave con una cubatura triplicata, poi sequestrato. Vincenzo Malvaso e Giuseppe Di Rubbo mentre gli altri indagati saranno eventualmente processati con rito ordinario, in caso di rinvio a giudizio. Si tratta del dirigente comunale Ventura Monti, dei tecnici comunali Marco Paccosi e Fabio De Marchi, del progettista Antonio Petti, chiamati a rispondere a vario titolo di falso, abuso d’ufficio e violazioni delle norme urbanistiche. Per loro il giudice deciderà sul rinvio a giudizio, lunedì 17 nel corso dell’udienza che dovrebbe portare alla sentenza per Malvaso e Di Russo.

Secondo l’accusa la variante approvata dalla Giunta comunale, all’epoca guidata da Giovanni Di Giorgi, senza il passaggio in Consiglio comunale, favorì in maniera illegittima la Piave Costruzioni srl, riconducibile a Malvaso, per la costruzione del palazzo di 4 piani. Per Di Rubbo e Malvaso il rito abbreviato garantisce lo sconto di un terzo della pena in caso di condanna.

Sia Giuseppe Di Rubbo che Vincenzo Malvaso finirono in carcere nell’ambito dell’inchiesta Olimpia, ma poi l’ordinanza fu annullata dal Riesame.

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  1. troppo poco! La pena non è commisurata al guadagno milionario.
    Dovrebbero per lo meno ripristinare i luoghi come in origine a loro spese.