Risorse per il personale, la Cgil diffida la Asl di Latina

19/06/2017 di

La FP CGIL non ci sta e, dopo aver inviato una specifica nota per chiedere un dietro front dell’Amministrazione, il 7 giugno ha dato mandato ai suoi legali, che hanno diffidato la ASL di Latina a provvedere alla revoca dell’atto con cui la Direzione Aziendale ha autorizzato un “progetto finalizzato alla riduzione dei tempi per la predisposizione degli elenchi per la valutazione dei dipendenti”.

Il sindacato -si legge in una nota di Marco Coscia – in data 19/5/2017 si era vista dare comunicazione con una nota, a firma del Direttore UOC Reclutamento Stato Giuridico ed Economico della AUSL di Latina, di una non meglio precisata autorizzazione, volta a sottrarre in modo unilaterale euro 4.200 dal fondo 2016 del personale della dirigenza e altri euro 7.560 dal fondo della produttività collettiva del comparto.

Tutto questo evidentemente per finanziare il lavoro di quei dipendenti – “soliti noti” – che, già per le mansioni proprie loro affidate quando sono stati assunti, sono tenuti ad istruire ogni anno le pratiche relative alle valutazioni del personale, contrattualmente previste. La FP CGIL ritiene inaccettabile che l’Azienda Sanitaria di Latina adotti una condotta poco trasparente, arrogante e non rispettosa del più basilare principio di correttezza nelle relazioni sindacali, visto che si è appropriata autonomamente di fondi destinati a tutto il personale dipendente, dissimulando il tutto con un fantomatico regolamento aziendale in aperto contrasto con il CCNL vigente”.

“Abbiamo fatto mettere a verbale, durante il tavolo di delegazione trattante, che risultavano gravi incongruenze nell’utilizzo dei fondi contrattuali, a partire ad esempio anche dal pagamento di docenze, che infatti non sono a carico dei fondi stessi, ma semmai vanno a carico del bilancio aziendale”  conclude Marco Coscia della Segreteria FP CGIL Frosinone Latina – “ma non c’è peggior sordo…. Noi comunque andremo fino in fondo e siamo pronti a procedere giudizialmente in tutte le sedi necessarie a tutela dei diritti dei lavoratori”.