Ancora posti disponibili per visitare la centrale nucleare di Latina

30/03/2017 di
Centrale di Latina - Esterno

Sono già 2.400 i visitatori registrati all’iniziativa Open Gate di Sogin che il 6 e il 7 maggio prossimi apre al pubblico i siti nucleari per mostrare le modalità e le tecnologie adottate nello smantellamento degli impianti nucleari e nella gestione dei rifiuti radioattivi. E, mentre ci sono ancora possibilità di visitare i centri di Saluggia a Vercelli, Latina e Garigliano in provincia di Caserta, è già tutto esaurito a Trino (Vercelli) e Caorso Piacenza).

«Le iscrizioni on line si sono aperte lo scorso 20 marzo, dando la possibilità di scegliere l’impianto da visitare e prenotare per uno dei percorsi previsti, zona controllata e zona non controllata e la partecipazione all’evento è gratuita» segnala Sogin, sottolineando che entro giovedì 20 aprile è ancora possibile prenotare on line la visita alla zona non controllata di Saluggia, Latina e Garigliano, scegliendo uno fra i diversi turni programmati dalla mattina fino al tardo pomeriggio.

In questa zona, avverte Sogin, possono accedere, se accompagnati, anche i minori a partire da sei anni. Nell’Eurex di Saluggia il percorso ‘zona non controllatà permette di visitare il cantiere dell’impianto Cemex per il condizionamento dei rifiuti radioattivi liquidi e il nuovo deposito temporaneo dei rifiuti radioattivi D2. La ‘zona non controllatà del Garigliano riguarda, invece, la sala controllo, l’area ‘box counter’, funzionale alla caratterizzazione dei rifiuti radioattivi e l’area esterna al cantiere per la bonifica della trincea dove erano stati interrati i rifiuti radioattivi durante l’esercizio della centrale.

A Latina, infine, le tappe sono la sala controllo, l’edificio reattore, l’impianto Leco per il trattamento dei fanghi radioattivi e il deposito temporaneo D1. Le visite, della durata di circa due ore, saranno guidate dai tecnici Sogin che racconteranno la storia di questi siti industriali, unici nel loro genere, e il lavoro che svolgono ogni giorno con l’obiettivo di »chiudere il ciclo nucleare italiano, garantendo la sicurezza della popolazione e dell’ambiente« scandisce la società di Stato incaricata del decommissioning.