Ferrazzano parla e ottiene i domiciliari. Nuove accuse al gruppo che pilotava gli appalti

28/01/2017 di

Ha ottenuto gli arresti domiciliari Mauro Ferrazzano, l’imprenditore di Nettuno arrestato nell’ambito dell’inchiesta Tiberio, il quale ha parlato a lungo davanti al pm fornendo conferme alle accuse e nuovi elementi utili alle indagini.
Il giudice per le indagini preliminari Giuseppe Cario ieri ha sciolto la riserva accogliendo l’istanza presentata nei giorni scorsi dai difensori Renato Archidiacono e Luigi Di Mambro. Rigettate invece le richieste analoghe presentate dai legali di altri tre indagati, Gian Pietro De Biaggio, Domenico D’Achille e Alessandra Bianchi.

Dunque le parole di Ferrazzano pesano sull’indagine. Sono contenute in un verbale di 80 pagine denso di informazioni inedite, ritenute molto preziose dagli investigatori. Scarcerando Ferrazzano il gip sottolinea come le esigenze cautelari si siano attenuate in virtù delle dichiarazioni confessorie e degli elementi di conferma del quadro indiziario a carico di alcuni degli indagati in particolare di Nicola Volpe, indicato come referente dell’organizzazione dedita alle turbative d’asta.

Ma Ferrazzano parla anche di Cusani. E’ lui uno dei suoi interlocutori nella predisposizione delle gare di appalto aggiudicate sempre alle stesse ditte, in base a una sorta di lista predefinita.

L’imprenditore ha spiegato come a Volpe spettasse una percentuale tra il 3 e il 5% sugli affari procacciati, elemento nuovo per gli investigatori.

Intanto proprio ieri è stato discusso il ricorso al tribunale del Riesame per la posizione di Armando Cusani, il sindaco di Sperlonga in carcere con la pesante accusa di corruzione. Gli avvocati difensori, Angelo Palmieri e Luigi Panella, hanno illustrato ai giudici le motivazione per le quali ritengono non necessaria la detenzione in carcere. La decisione arriverà entro il 31 gennaio.