Latina tra le città che spendono di più per la Giustizia. Con risultati pessimi

Una cifra notevole, soprattutto se rapportata ad una realtà amministrativa in perenne emergenza economica. Sono quasi 45 i milioni di euro volati via dalle casse del Comune di Latina in dieci anni per spese iscritte a bilancio nella voce “Funzioni relative alla giustizia”. Ben 44.569.117, per la precisione, che lanciano il capoluogo pontino al ridosso della top 50 tra i comuni italiani che hanno destinato una fetta delle proprie uscite a tale capitolo di spesa.
La Giustizia costa tanto a Latina ma c’è anche una beffa perché, come più volte viene denunciato, il tribunale è tra i meno efficienti in Italia, naturalmente anche per altri ragioni come la cronica carenza di personale.
Il dietrofront sulla normativa. Un esborso economico, quello posto sotto la lente d’ingrandimento di Openpolis, frutto di una discutibile e attempata legge del 1941 – la n.392 – , che costringeva i comuni italiani a sobbarcarsi degli oneri aggiuntivi, oltre a quelli attribuitigli dallo svolgimento delle normali funzioni, per le spese giudiziarie, provvedendo perciò a coprire anche i costi gestionali e manutentivi degli uffici di tribunali e procure. Quindi riscaldamento, acqua, luce, e spese telefoniche in aggiunta a quelle per le pulizie, le riparazioni e la custodia degli edifici. Ma l’uso del verbo imperfetto è d’obbligo. Dal primo settembre 2015 infatti, grazie ad un modifica contenuta nelle Legge di Stabilità 2015, tale onere è stato trasferito al Ministero della Giustizia, ad eccezione degli uffici di Napoli e del Palazzo di Giustizia di Roma, nonché della Suprema Corte di Cassazione. Una svolta normativa che ha dato respiro ai bilanci di fine esercizio dei comuni della Penisola, che però hanno dovuto negli anni contenere diverse voci di spesa per far fronte alle esigenze delle proprie sedi giudiziarie. Quanto pesava, dunque, tale prescrizione sui bilanci degli enti?
Uno sguardo nazionale. Tra le città con una popolazione compresa tra i 50 mila e i 200 mila abitanti, la classifica che confronta i dati di spesa in ambito giudiziario per l’anno 2014 – in teoria ultimo anno in cui gli enti comunali avrebbero idovuto coprire tali somme aggiuntive – vede al primo posto Caltanissetta, seguita da Salerno e Cosenza. Oltre 90 euro le prime due, poco più della metà il comune calabrese, è la spesa pro capite dei tre capoluoghi che occupano il podio; una forbice notevole rispetto ai 10 euro pro capite calcolati come spesa media per i 129 comuni con tali proporzione demografiche, i cui bilanci sono stati passati al setaccio dalla direzione fiscale del Ministero dell’Interno. Le realtà del centro e del sud Italia primeggiano in questa speciale classifica, infatti per trovare una comune del nord bisogna scorrere fino alla 15 ^ posizione, occupata da Monza con 27,73 euro pro capite. La solita ed annosa questione da tradizione federalista del nord virtuoso e il sud sprecone?
I numeri del Lazio. Restringendo gli orizzonti geografici ai confini del Lazio ed estendendo la standardizzazione demografica a tutti i comuni che presentano uffici giudiziari – ben 49 -, la graduatoria consegna la prima posizione (escludendo ovviamente Roma) a Frosinone, il cui bilancio consuntivo 2014 ha registrato una spesa corrente di 1.599.436 euro, che si traduce in 33,29 euro di pro capite e che vale la 35° posizione nella classica nazionale comprensiva di tutti le realtà comunali italiane. Al 36° posto c’è Velletri, che è dunque seconda nel Lazio; a seguire, nella graduatoria regionale, Cassino e Latina. Tutti enti che hanno superato abbondantemente la citata soglia di 10 euro pro capite della media stimata.
Focus su Latina. Latina, pur essendo comune capoluogo, non risulta essere stata dunque la più “spendacciona” durante l’annualità di riferimento. Ma i 44.569.117 euro stanziati tra il 2005 e il 2014 fanno comunque strabuzzare gli occhi. Il bilancio 2014 si è chiuso con 3.257.071 euro destinati ad aule di tribunale e procura: circa il 5% delle uscite totali, più della somma di spesa tra Cultura e Sport. Un importo ammortizzato tramite il bacino contributivo dei latinensi che hanno visto uscire dal proprio portafoglio fiscale 24 euro pro capite. Il capoluogo pontino è 54° in Italia, 21° nella classifica standardizzata sulla fascia di popolazione “50 mila-200 mila abitanti”. Il trend di spesa per il decennio mostra tuttavia una progressiva diminuzione a partire proprio dal 2005, anno in cui il costo pro capite superava la soglia dei 70 euro (precisamente 77,99 euro). Ad alimentare tale voce di spesa per l’annualità in questione, i finanziamenti iscritti a bilancio arrivati dal Ministero della Giustizia ed indirizzati alla realizzazione della Cittadella Giudiziaria; fondi terminati nel 2006, anno in cui sono cessati i lavori. Ma se per il 2005 e il 2006 c’erano i soldi della cittadella a distanziare Latina dal tracciato della spesa media (i famosi 10 euro pro capite), per gli altri anni gli esborsi sono stati veicolati solamente sulla gestione degli uffici.
(Il trend delle spese giudiziarie affrontate dal comune di Latina nel decennio 2005-2014 – clicca sull’immagine)
Lo scenario attuale nel capoluogo pontino. La tendenza in calo tracciata da un’analisi di gestione del decennio 2005-2014, trova conferme nel rendiconto 2015, documento che registra un conto di 2.927.564 euro nella relativa voce di spesa. Una riduzione del 10% rispetto al 2014. Gli effetti dell’aggiornamento contenuto nella legge di stabilità 2015 potranno concretizzarsi nel consuntivo per l’esercizio 2016, che dovrà essere portato in Consiglio dalla giunta Coletta ed approvato entro il prossimo 30 aprile. C’è però un dato da sottolineare: sul conto economico del Comune riferito alle spese giudiziarie pesano anche i 300 mila euro di affitto, non inseriti tra i cosiddetti costi aggiuntivi, che il Comune doveva (e deve tuttora) corrispondere per l’affitto dei locali della Procura in via Ezio. Canone che non rientrerà più tra le preoccupazioni dell’ente di Piazza del Popolo, dal momento che si è giunti ad un’intesa con l’Inail per il completamento della Cittadella Giudiziaria, struttura che ospiterà appunto tali uffici. Sicuramente una buona notizia per le casse comunali, già martoriate da ingenti passività.

La Cittadella Giudiziaria in via di realizzazione: lavori fermi dal 2006
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