LA LETTERA Felice Cipriani: Disonestà talmente diffusa che la gente ci convive

Non faccio salti di gioia quanto arrestano un amministratore: vuol dire che i cittadini non hanno fatto le scelte giuste, però se l’è cercata. Ha usato il potere amministrativo in modo quasi privatistico e poco consono se riferito al suo passato giovanile. Dovrebbero riflettere anche quei funzionari e politici della Regione che nel passato non l’hanno contrastato per l’attivazione di un albergo non in regola secondo le norme urbanistiche.
Per 10 anni ho partecipato al contrasto della mala amministrazione di Sperlonga assieme a un gruppo di amici, di cui alcuni consiglieri di minoranza, ho condiviso con loro le amarezze per un “Sistema” che faceva finta di non vedere o era colluso. Il male di Sperlonga, della Provincia, della Regione e dell’Italia è che il malcostume e la disonestà sono talmente diffusi che la gente ci si adagia, ci convive o ritiene che non valga la pena contrastarlo, tanto è prepotente e diffuso. A Sperlonga qualcuno ha ritenuto che valeva la pena combatterlo, subendo anche l’ostracismo e l’isolamento politico.
Va dato atto a Nicola Reale, Alfredo Rossi. Biagio Galli e il compianto ing. Benito Di Fazio per la caparbietà che ci hanno messo per la ricerca della verità.
Felice Cipriani
delegato per il Lazio di “Altritalia Ambiente”
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