Nuovo passo verso la gestione dei rifiuti in house, ma intanto altri milioni volano verso Aprilia

05/01/2017 di

In ritardo con la tabella di marcia, ma con lo sguardo fisso verso l’obiettivo in house. Tramite il sistema dinamico di acquisizione Mepa, è stato affidato il servizio di progettazione e redazione del piano industriale della nuova società in house che dovrà fare da staffetta alla neo-fallita Latina Ambiente, al termine della seconda proroga che scadrà a giugno 2017.

L’affidamento è arrivato con una determina dirigenziale firmata da Giovanni Della Penna, dirigente del servizio Politiche di Gestione e Assetto del Territorio nominato responsabile unico del procedimento dal sindaco Coletta. Un altro tassello dunque, basilare dal punto di vista procedimentale, in direzione della costituzione di quella municipalizzata – chimera nelle ultimissime fasi dell’amministrazione Di Giorgi, una luce in fondo al tunnel per Coletta – tanto acclamata dall’assessore all’Ambiente Roberto Lessio.

L’assessore all’Ambiente Roberto Lessio

Ma intanto è stato approvato lo schema di convenzione 2017 con la Rida Ambiente per il conferimento dell’indifferenziato, un atto che prevede l’impegno di oltre 7 milioni di euro da parte delle casse del Comune.

Un percorso ad ostacoli in cui ci si trova a rincorrere il tempo. Lessio è il vero motore di propulsione del sogno in house. Un “fondamentalista” (e a ragione, probabilmente, visto lo stato del controllo partecipato filo-privitastico stagnante nell’universo pontino) della gestione pubblica sia in materia di acqua che di rifiuti, il quale – durante una recente commissione Ambiente in cui è stato chiamato a riferire sul tema – si è mostrato deciso nello scardinare giuridicamente i paletti imposti dal testo unico sulle partecipate figlio della riforma Madia sulla pubblica amministrazione, l’unico decreto attuativo della legge delega rimasto ancora in vita dopo la decapitazione della Madia mater  da parte della Consulta. La soluzione sarebbe rappresentata da un parere favorevole firmato da un esperto costituzionalista, a cui richiedere, appunto, una consulenza. Sta di fatto che il piano industriale sarebbe dovuto arrivare in Consiglio Comunale entro dicembre, o almeno è quanto approvato a maggioranza dall’assise l’11 novembre scorso, a fronte di una mozione arrivata proprio dai banchi di Lbc.

(La delibera 38/2016 che impegnava giunta e sindaco a portare in Consiglio un piano industriale per la gestione in house entro dicembre – clicca sulla foto)

Curioso come nel testo di quella delibera  – la n.38/2016 – fosse stata cancellata a penna la scadenza entro la quale la maggioranza e l’assessore di riferimento sarebbero dovuto presentarsi in aula con un documento comprensivo di tutte le voci di costo,  corredato da una relazione giustificativa della scelta in house rispetto ad una esternalizzazione del servizio. Opzione – quella del servizio esterno – sulla quale insiste ancora una gara europea da 120 milioni – attualmente sospeso in attesa del parere dell’Anac. Un primo traguardo sarebbe arrivare a marzo – termine della prima proroga trimestrale concessa a Latina Ambiente per l’espletamento del servizio di igiene urbana – con un piano approvato ed una posizione giuridica accertata che permetta di presentarsi con tutte le carte in regola nella prossima estate.

Una vecchia conoscenza del comune di Latina.  La società a cui è stato affidato – tramite la determina dirigenziale 2137/2016 – il compito di produrre i vari documenti necessari a sorreggere il castello procedimentale per costituzione della prossima municipalizzata dei rifiuti è la cooperativa E.R.I.C.A. La stessa che nel marzo 2014 venne incaricata dal Conai di redigere un progetto per il porta a porta legato all’esternalizzazione del servizio, pista caldeggiata dall’allora assessore Fabrizio Cirilli per arrivare a quella famigerata percentuale di raccolta differenziata del 65% che, in base alla normativa europea recepita dall’Italia, doveva essere raggiunta già nel 2012. Un progetto presentato ma riposto inspiegabilmente nei cassetti degli uffici di Piazza del Popolo. Ora la coop Erica, a fronte di un’offerta di 12.649 euro risultata vincente, si ritrova a dover mettere nero su bianco un nuovo piano, stavolta per una gestione pubblica, ma che inevitabilmente avrà molti punti di contatto con il procedente per quanto concerne il prospetto dell’economia circolare del rifiuto, ad oggi pure utopia in una realtà come quella latinense ferma sotto la percentuale del 35% di Rd.

Necessaria una professionalità esterna per farsi strada nei meandri giuridici. In supporto all’attività di progettazione in mano ad Erica, ed in funzione di completamento dell’unità tecnica, il Comune intende inoltre avvalersi di una figura giuridica in grado di far luce tra i tornati dell’intrigato percorso volto a valutare la fattibilità dell’operazione in base alla normativa vigente,  a quel decreto Madia bocciato dalla Corte Costituzionale che però resta ancora in vita per quanto riguarda l’universo partecipate. A fronte di tale necessità e del fatto che nella dotazione organica del Comune non sono disponibili professionalità, oltre quelle in corpo all’Avvocatura impegnate costantemente nella gravosa gestione dei contenziosi dell’ente, è stata varata lo scorso 6 dicembre una determina a contrarre che avvia la procedura ad evidenza pubblica per l’indizione di un appalto dei servizi legali, volto proprio ad assegnare tale incarico. Una figura che oltre a districarsi nelle ombre del testo sulle partecipate, dovrà occuparsi della redazione dello Statuto, dei patti parasociali e dei contratti di servizio. Sul piatto una somma complessiva di 40 mila euro.

Nel frattempo soldi e rifiuti vanno ad Aprilia. Al netto dei virtuosi prospetti sulla raccolta differenziata, il Comune si ritroverà anche nel 2017 a pagare un conto salato derivato al conferimento dell’indifferenziato presso l’impianto di Rida Ambiente.  La discarica di Borgo Montello ha esaurito le volumetrie disponibili e non sono arrivate da parte dell’amministrazione comunale indicazioni concrete circa un aumento della differenziata. Per tali ragioni, il dirigente del settore Ambiente Francesco Passaretti ha siglato lo schema di convenzione – notificato lo scorso 27 ottobre e legittimato tramite una determina con impegno di spesa pubblicata ieri pomeriggio – con la società di Fabio Altissimi, gestore del sito di Aprilia che, per il principio i prossimità, dovrebbe ricevere 47 mila tonnellate di rifiuto urbano indifferenziato (Cer 20.03.01) fino a dicembre 2017. La tariffa sarà di 131,25 euro a tonnellata, comprensiva dell’adeguamento Istat 2016, applicato nella misura del 3,7%, ma a cui devono essere addizionati i benefit ambientali del 4% destinati al Comune di Aprilia e di San Vittore. Costo totale del’operazione, compreso il 10% di Iva: 7 milioni e 328 mila euro. Una somma impegnata dall’amministrazione ma che può essere contenuta, dal momento che – come dichiarato da Lessio in Commissione Ambiente – con un incremento della raccolta differenziata, si potrebbe risparmiare una fetta non trascurabile della tariffa. Per il delegato, nel 2016, si sarebbe potuto accantonare fino ad 1 milione e mezzo di euro, nel caso si fosse stata una svolta, anche minima, verso la direzione del rifiuto zero.

(Schema di convenzione 2017 tra Comune di Latina e Rida Ambiente; l’art.4 delinea le componenti tariffarie – clicca sulla galleria)

Ed ecco perché risulta provvidenziale programmare al più presto una messa a regime del servizio di raccolta differenziata, sia in un contesto esternalizzato del servizio che in una gestione completamente pubblica.  Le riserve dovranno essere sciolte in tempi assai brevi, ne vale il futuro del ciclo dei rifiuti ma anche la preservazione di un già precaria salute economica dell’ente.