Latina, la polizia confisca beni per 2 milioni di euro a Maurizio De Bellis

02/12/2016 di
polizia-questura-latina-24ore-5789022

questura-latinaUna confisca di beni per due milioni di euro è in corso di esecuzione da parte degli agenti della Divisione anticrimine della Questura di Latina. La polizia ha colpito i beni di Maurizio De Bellis, 49 anni, un nome noto alle cronache pontine perché coinvolto in inchieste su droga, armi, lesioni personali e omicidio.

Le proprietà passate nelle disponibilità dello Stato sono 15 beni immobili, tra ville appartamenti, autorimesse e terreni, 2 autovetture, un conto corrente, due libretti postali, un deposito bancario parte intestati a lui, altri alla moglie, alla madre e ai tre figli. I magistrati, condividendo le ipotesi della polizia giudiziaria, hanno ritenuto che le disponibilità dell’uomo appaiono indiziariamente sproporzionate rispetto ai redditi dichiarati dall’intero gruppo familiare “avendo motivo di ritenere che essi siano il risultato di attività illecite ovvero ne costituiscano il reimpiego”.

LA NOTA INTEGRALE DELLA QUESTURA. “Gli uomini  della Polizia di Stato dell’Ufficio Misure di prevenzione Patrimoniale e Personali – spiega la Questura in una nota – stanno eseguendo in queste ore la confisca ordinata dal Tribunale di Latina  di tutti i beni riconducili a Maurizio De Bellis, 49 anni, legato da sempre agli ambienti della droga . Come si ricorderà nel gennaio di due anni fa si è provveduto a mettere i sigilli ai beni del pregiudicato con un sequestro preventivo. Oggi, dopo il procedimento di prevenzione che ha visto gli avvocati del De Bellis tentare di “smontare” , senza riuscirvi, il castello accusatorio, il Collegio penale ha confermato con la confisca quello che era stato “cristallizzato” nel 2014. Le indagini patrimoniali sul suo conto sono iniziate dopo il suo arresto nel dicembre del 2013 e dagli accertamenti della Divisione Anticrimine  è emerso l’arricchimento illecito del De Bellis . Infatti oggi è stato acclarato che il patrimonio accumulato nel corso degli anni è connotato dal “vizio di origine”  della provenienza illecita.  De Bellis fin  da ragazzo “militava” nelle piccole bande di minorenni che si riunivano per la commissioni di furti vari .

Nel corso degli anni ha subito varie condanne anche per reati molto gravi quali tentato  omicidio in concorso, violazione della normativa sulle armi, detenzione abusiva di armi, lesioni personali e varie volte condannato per  detenzione illecita di sostanze stupefacenti. Anche le sue frequentazioni di pregiudicati sono collegate allo spaccio di stupefacenti. Il collegio penale ha decretato non solo  la misura personale della sorveglianza speciale di p. s. per anni tre, con obbligo di soggiorno  per il  De Bellis  ma anche quella  patrimoniale perché, secondo le risultanze degli accertamenti, le consistenze  del De Bellis, disoccupato senza o quasi mai aver presentato una dichiarazione dei redditi sono da  considerarsi  frutto di un accumulo illecito. In tale contesto, i magistrati, condividendo le ipotesi della polizia giudiziaria  hanno ritenuto   che tutte le sue  disponibilità appaiono indiziariamente sproporzionate rispetto ai redditi dichiarati dall’intero gruppo familiare avendo motivo di ritenere che essi siano il risultato di attività illecite ovvero ne costituiscano il reimpiego.  Il complesso   mobiliare,  immobiliare e finanziario confiscato, per un valore di circa 2 milioni  di euro, intestato al proposto, al coniuge, alla madre  e alle tre figlie si concretizza in 15 beni immobili , 2 autovetture, 1 conto corrente, 2 libretti postali , un deposito bancario.

Si riportano  nel dettaglio i beni e le utilità correlati alla proprietà di de Bellis:

  • una villa sita nel Comune di Latina, strada S.S. 148 Pontina snc;
  • un appartamento, sito nel Comune di Latina, strada Mediana snc;
  • un capannone/ deposito sito nel Comune di Latina, strada Mediana snc;
  • un’autorimessa sita nel Comune di Latina, strada S.S. 148 Pontina snc;
  • 4 Terreni seminativi distinti al catasto del Comune di Latina, avente una superficie complessiva di 26.000 mq
  • 1 conto corrente con un saldo attivo al momento del sequestro di euro 9.838,13.

Beni intestati al coniuge:

  • un appartamento, con relativa cantina, sita in Latina, via Virgilio;.
  • autovettura marca FIAT, acquistata nel 2007 al prezzo di euro 16.070,00;
  • autovettura marca FIAT,, acquistata nel 2012 al prezzo di euro 15.200,00;
  • n. 2 libretti  postali radicati presso le Poste Italiane, Ufficio di Latina, cointestati alle  figlie  con saldo al momento dell’accertamento pari a euro di 2.946,21, euro 3.135,53
  • . conto corrente acceso presso la Banca Monte dei Paschi di Siena esclusivamente fino alla concorrenza di  euro 7.810,08 ;
  •  deposito a tempo acceso presso la Banca Monte dei Paschi di Siena il   per un valore di euro di 15.000,00.

Beni intestati alla madre:

  • un appartamento, sito in Latina, via degli Ernici, snc;
  • un magazzino, sito in Latina, via degli Ernici, snc;

Beni intestati alle figlie:

  • diritto di proprietà per 1/3  ciascuno sull’abitazione sita in Latina, via Dell’Agorà n. 53;
  • diritto di proprietà per 1/3ciascuno sul magazzino sito in Latina, via Dell’Agorà n. 53 ;
  • diritto di proprietà per 1/3 ciascuno sull’autorimessa sita in Latina, S.S. 148 Pontina Km 75,00 ;
  • diritto di proprietà per 1/3 ciascuno sull’area urbana sita in Latina, Strada di casa Selva n. 4, di mq. 1957.

In termini numerici – continua la Questura – 57 sono state le misure di prevenzione depositate al Tribunale ottenendo positivi risultati in termini di monitoraggio del tessuto sociale della provincia.  Tante sono state  le sorveglianze speciali, con obbligo di soggiorno  notificate a “grandi nomi” della criminalità, considerati da tutti espressione del “malaffare” nonché  piaga sociale da estirpare. Grazie a  queste capillari attività molti capostipiti  delle due famiglie di etnia rom gravitanti nella sottocultura cittadina (Ciarelli e Di Silvio) sono attualmente sottoposti alla sorveglianza speciale di Ps con l’obbligo di soggiorno, con stringenti prescrizioni dettate per rendere ancora più efficace il provvedimento preventivo.

Anche il settore delle misure di prevenzione patrimoniali non ha mai avuto una battuta di arresto. Al riguardo  la Questura di Latina, ha operato, nel giugno del  2015,  la più grande confisca mai effettuata in provincia a carico del noto imprenditore Perrozzi, per un ammontare di 150 milioni di euro. La stima in cifre delle confische operate dal 2012 ad oggi si aggira sui 160 milioni di euro, tutti beni assicurati al patrimonio dello Stato.  L’incisiva azione della Polizia Di Stato  ha dato ormai risultati soddisfacenti in termini di contrasto alla malavita locale contribuendo all’innalzamento del livello di percezione di sicurezza della cittadinanza, fine ultimo delle istituzioni”.