Contratti scaduti, a Latina anche i morti rischiano di diventare “abusivi”

01/11/2016 di

cimitero-latina-avviso-ipogeo-2016I contratti per le tombe al cimitero di Latina potrebbero essere scaduti e i cittadini vengono invitati a rinnovare le concessioni, ovviamente pagando. Un avviso è stato affisso dalla Ipogeo al cimitero del capoluogo. “La durata della concessione – spiega Antonio Bottoni di Contribuenti.it – per coloro che non abbiano conservato il contratto di concessione della sepoltura per un loro caro o a cui, nel momento del dolore, tale contratto non sia stato rilasciato, viene unilateralmente ridotta dall’attuale gestore a trenta anni. Ciò varrebbe per le sepolture anteriori all’11 maggio 2009, probabilmente perché da tale data la gestione del cimitero è stata affidata alla Ipogeo”.

L’associazione pone una serie di domande:

  1. Perché dovrebbero essere i cittadini a dover dimostrare il possesso del contratto e non debba, piuttosto, essere l’ente pubblico a doverne conservare una copia?
  2. Se all’atto della concessione, sono state fatte pagare le spese contrattuali, perché l’atto non è stato rilasciato al titolare della concessione e perché non se ne rinverrebbe copia agli atti?
  3. Che fine ha fatto il denaro versato per il contratto, del quale pure se ne dovrebbe trovare traccia agli atti, nei relativi capitoli di entrata?
  4. Se nel periodo del rilascio della concessione, il regolamento comunale e, soprattutto, le leggi nazionali che sui regolamenti comunali prevalgono, stabilivano la durata della concessione prima come perpetua ed, in epoca più recente, come novantanovennale, a quale titolo ora il gestore pretenderebbe di ridurne la durata a soli 30 anni, per chi non può dimostrare di possedere copia del contratto?
  5. Se la Ipogeo ha assunto la gestione del cimitero nel 2009, a quale titolo può pretendere di farsi consegnare dai cittadini i contratti, stabilendo una data entro la quale riceverli, sotto la pena di considerare le concessioni di durata trentennale dalla data del decesso, quindi con il più che probabile obbligo di rinnovare la durata, in tal modo incassando le somme previste a tale scopo?
  6. Per quale motivo, la validazione dell’affidamento della gestione del cimitero, è stata effettuata ben 7 anni dopo l’effettiva assunzione della gestione, con ciò aumentando, di fatto, la durata della concessione di 7 anni, mentre l’Ente doveva garantire (soprattutto per la tutela degli interessi primari della cittadinanza), di impegnarsi ad effettuare tale validazione entro un periodo di tempo molto più ragionevole e, soprattutto, senza affidare la gestione cimiteriale sino all’effettiva validazione?
  7. Nel corso della procedura per l’affidamento di tale gestione, sono state seguite le prescrizioni della Legge 244/2007 che “Al fine di tutelare i diritti dei consumatori e degli utenti dei servizi pubblici locali e di garantire la qualità, l’universalità e l’economicità delle relative prestazioni, in sede di stipula dei contratti di servizio gli enti locali sono tenuti ad applicare”, alcune disposizioni, tra le quali “l’obbligo per il soggetto gestore di emanare una «Carta della qualità dei servizi», da redigere e pubblicizzare in conformità ad intese con le associazioni di tutela dei consumatori e con le associazioni imprenditoriali interessate, recante gli standard di qualità e di quantità relativi alle prestazioni erogate così come determinati nel contratto di servizio, nonché le modalità di accesso alle informazioni garantite, quelle per proporre reclamo e quelle per adire le vie conciliative e giudiziarie nonché le modalità di ristoro dell’utenza, in forma specifica o mediante restituzione totale o parziale del corrispettivo versato, in caso di inottemperanza”, oltre ad altre precise disposizioni a tutela, oltre che dell’Ente stesso, in particolar modo, dei soggetti deboli, cioè i cittadini-utenti sui quali, peraltro, si ripercuotono gli effetti economici e non solo economici, di tali affidamenti?
Antonio Bottoni

Antonio Bottoni

“Queste – spiega Bottoni – sono soltanto alcune delle domande che ci poniamo e che, in special modo, poniamo all’attuale gestione politica del Comune di Latina, alla quale chiediamo di istituire una Commissione composta da soggetti esterni e di comprovata capacità ed indipendenza, con il compito: a) di fare luce sull’intera questione e di individuare le eventuali responsabilità oggettive e soggettive, non escludendo alcuno dei soggetti coinvolti, anche se fossero coloro che hanno gestito provvisoriamente l’Ente tra una elezione e l’altra; b) che ne riferiscano ai cittadini, in quanto soggetti sui quali gli effetti dell’affidamento ricadono ed, in caso di accertate responsabilità c) ne pongano a conoscenza la locale Procura della Repubblica”.

  1. prima o poi qualcuno denuncerà tutto questo scempio al tribunale di Strasburgo.

  2. Affidare la gestione pubblica ai privati è logico che provoca altri oneri per i cittadini: Acqualatina, Latina Ambiente ed adesso Ipogeo ”è logico che ce devono guadagnà alla faccia nostra”……….