Bancarotta e false operazioni, arrestato l’imprenditore Alberto Veneruso

30/09/2016 di

alberto-venerusoL’imprenditore pontino Alberto Veneruso è stato arrestato a Napoli con l’accusa di bancarotta fraudolenta e appropriazione indebita. I militari della Guardia di Finanza hanno eseguito l’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip del Tribunale di Latina Giuseppe Cario, su richiesta del sostituto procuratore Marco Giancristofaro.

L’indagine è legata alla denuncia dei dipendenti dell’Aviointeriors che nell’agosto 2014 non hanno ricevuto i rimborsi del 730. Al vaglio anche gli episodi di bancarotta legati a due aziende.

LA NOTA DELLA FINANZA. “L’attività – si legge in una nota della Guarda di Finanza – ha consentito di accertare che due soggetti, il dominus, Alberto Veneruso ed il suo commercialista Giorgio Di Mare con studio in Napoli hanno posto in essere una lunga serie di articolate operazioni societarie (scissioni, cessioni d’aziende o rami d’azienda e dei beni immobili) che hanno portato al fallimento delle due società in questione. Il complesso delle articolate operazioni societarie che si sono succedute nel tempo, e gli artifizi contabili che le hanno supportate, hanno consentito all’amministratore di diritto e poi di fatto di:

  • sottrarsi illecitamente alle pretese creditorie, cautelando i beni immobili e quelli mobili delle società fallite, lasciate morire in Lussemburgo, attraverso la destinazione finale degli stessi beni ad altre società del proprio “gruppo”;
  • costituire una nuova società in Latina con diversa denominazione, “ripulita” delle passività e che continua l’attività di produzione e fabbricazione di interni per aerei, già svolta dalla società originaria utilizzando la denominazione ed il marchio societario senza aver sostenuto alcun costo,
  • L’attività investigativa, svolta dal Nucleo PT di Latina, corroborata da perquisizioni e sequestri disposti dalla locale autorità giudiziaria, veniva, altresì, estesa nei confronti dell’attuale società sorta a seguito di scissione della fallita S.p.A. e di un’altra società fallita.

I riscontri effettuati dai militari del comando provinciale di Latina guidati dal Col. Giovanni Reccia consentivano di accertare, oltre alle ipotesi di bancarotta fraudolenta per entrambe le società fallite, anche l’utilizzo – sia da parte della società fallita che dell’attuale società S.p.A. – di fatture emesse apparentemente da società con sede in Delaware (USA) per operazioni inesistenti, con la conseguente sottrazione di imposte al fisco per oltre 14 milioni di euro, nonché la violazione dell’art. 12 quinquies del D.L. n. 306/92, convertito nella legge n. 356/92, poiché Veneruso cedeva apparentemente in favore della G.P., in violazione delle disposizioni di legge vigenti, le azioni societarie da lui possedute.

Sono state eseguite anche due verifiche fiscali. In particolare quella eseguita nei confronti della fallita società di Latina ha consentito altresì di rilevare che la stessa negli anni 2008-2010 aveva sostenuto costi fittizi, documentati dalle fatture per operazioni inesistenti per un totale di circa 28 milioni di euro”.

  1. Questa azienda era decenni fa una punta di diamante del nostro territorio e non solo (aveva clienti tipo Boeing)

    Speriamo che trovi persone decenti in grado di poterla rilanciare, a partire dai lavoratori da anni umiliati.

    PS: non mi risulta che mai nessun politico si sia presentato ai presidi de lavoratori né fatto dichiarazioni pubbliche…strano… Bene ora è il momento di farlo.

  2. non gli faranno nulla, appartiene alla casta, al massimo lo condanneranno ad una pena pecuniaria di pochi spiccioli rispetto a quelli che si è pappato, e per il resto finirà tutto in prescrizione.