Commissione Ambiente, Lessio boccia il bando di Barbato per l’igiene urbana

27/07/2016 di
commissione-ambiente-prima-riunione

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Si è svolta questa mattina nella Sala della Protezione Civile all’interno del palazzo comunale la prima riunione della Commissione Ambiente. All’ordine del giorno la nomina del presidente e del vice-presidente di Commissione, ruoli che assegnati rispettivamente, tramite votazione, a Dario Bellini, già capogruppo in Consiglio di Lbc, e  Loretta Isotton. Una seduta distesa, con toni opposti rispetto a quelli che avevano tenuto banco nel dibattito di ieri pomeriggio in Commissione Bilancio.

Bellini:”Su ambiente e riqualificazione ci giochiamo una buona fetta del lavoro in Consiglio”. Il presidente Bellini ha potuto delineare quelle che sono le linee guida generali per affrontare delle tematiche che sono imprescindibili in “una città che funziona”. Verde pubblico e raccolta differenziata rappresentano i principali nodi da sciogliere. “Lo scopo è integrare a livello comunale tutte quelle energie che vengono dalla città. In questo senso noi abbiamo sponsorizzato il concetto di baratto amministrativo. Si tratta di lavorare insieme per far sì che Latina possa godere a pieno, a tutto tutto tondo, delle proprie potenzialità”, sono state le parole del capogruppo di Lbc, al centro in questi giorni di un’accesa polemica per alcune sue dichiarazioni a mezzo stampa.

Ma il vero protagonista della seduta è stato l’Assessore all’Ambiente e alle Politiche Energetiche Roberto Lessio, chiamato ad esporre davanti alla Commissione gli indirizzi posti dalla maggioranza sulle tematiche che concernono talelessio-commissione-ambiente delega. E il quadro delineato dal tecnico ingaggiato da Coletta per trascinare la città fuori da quello stato emergenziale in cui versa da tempo la città, non può non partire dal caso Latina Ambiente.

Emergenza LatinaAmbiente: ribadito il rischio di una revoca dell’affidamento. La gestione della municipalizzata è attualmente assai complessa: la società per azioni controllata per il 51% dal Comune è attualmente in stato di liquidazione e si trova una fase di concordato stabilita dal tribunale, ma manterrà il servizio fino a dicembre 2016. Il tempo necessario per espletare una nuova gara per l’affidamento della gestione dei servizi di igiene urbana. Ma le inadempienze della società – come testimoniato dai cumuli di rifiuti che tappezzano la città – rischiano di compromettere i rapporti con l’amministrazione: “Il Comune sta pagando interamente il servizio. – spiega Lessio – Se la situazione rimarrà in questo indecoroso stato, richiederemo la revoca del servizio, un’ipotesi che non è mai stata ritirata.”

Una scelta quasi obbligata visto che l’amministrazione ha le mani legate per quanto riguardo un discorso di intervento diretto nelle dinamiche  interne alla società.”Qualsiasi decisione di questo tipo spetta al liquidatore, il professor Bernardino Quattrociocchi. Quest’ultimo deve poi rivolgersi al Tar per farsi approvare qualunque spesa esuli dal piano di concordato, che tra l’altro verrà stipulato solo ad ottobre.”, aggiunge l’Assessore. Da questo si può facilmente comprendere come si è potuti arrivare allo stato attuale, con gli operatori che non sono in grado neanche di usufruire di macchinari funzionanti, in quanto privi di ogni forma di manutenzione.

Differenziata 7 giorni su 7: Lessio annuncia l’accordo con l’assemblea sindacale. Nonostante tutto il Comune sembra avere, in questo momento, il coltello dalla parte del manico. Se il servizio le venisse revocato, LatinaAmbiente andrebbe incontro ad una “morte” certa. E questo i dipendenti lo sanno; per tal motivo si è riusciti a raggiungere un accordo per aumentare il servizio di raccolta rifiuti da 5 a 7 giorni, con Quattrociocchi che si è fatto portavoce, presso l’assemblea sindacale, delle richieste provenienti dal civico 1 di Piazza del Popolo. Un doppio segnale che, fin da subito, segna il solco su cui Lbc vuole impostare le trattative con la municipalizzata.

Bocciato il bando gara per l’affidamento dei servizi di igiene urbana redatto dal Commissario Barbato: rischio sospensione. Una criticità tutt’altro che trascurabile sembrerebbe quella relativa al bando di gara per l’affidamento dei servizi. L’atto è stato pubblicato inizialmente lo scorso 10 aprile, un giorno prima dell’approvazione del nuovo Codice degli Appalti da parte del Governo, e pertanto ha dovuto ripercorrere ancora una volta l’iter di approvazione; la pubblicazione definitiva risale allo scorso 1 giugno.

Il primo elemento critico individuato da Lessio rimanda alle tempistiche per la presentazione delle offerte: “35 giorni mi sembrano un tempo abbastanza stringente”. In un primo momento la scadenza era prevista al 5 luglio, tuttavia si proceduto col prorogare tale dada al 4 agosto, un mese in più.

Ma il vero problema  risiederebbe in realtà nell’impatto occupazionale previsto dal capitolato, e Lessio lo sottolinea più volte: “Vi è una sottostima di circa 2 milioni rispetto a quanto servirebbe per portare al 65% (ora siamo sotto il 35%) la raccolta differenziata”, percentuale che l’Europa nel lontano 2006 ci aveva chiesto di raggiungere entro la fine del 2012 e che il nuovo Piano, pubblicato nello scorso aprile dalla Regione, prevede (nella migliore delle ipotesi) di raggiungere entro il 2020. “Il mio assessorato sta valutando l’opzione di sospendere l’atto”, annuncia.

Il nodo delle offerte: solo 3 ditte potrebbero partecipare. L’ipotesi di Lessio è dettata anche da un altro aspetto, sempre inerente al bando, che merita più di una riflessione: quello del “mercato” che avrebbe tale gara. Da un’analisi condotta dallo stesso assessore, sembra che le imprese in grado di accedere al bando sarebbero solamente 3. Questo a causa di un parametro adottato nel capitolato, che si riferisce ad una condizione ben precisa: poter mantenere un attività continuativa per tutto l’anno per una comune di 125 mila abitanti. In italia le città rientranti in questo contesto normativo sono 32, di cui 29 gestite da municipalizzate, che per legge non possono partecipare a gare in altre Comuni. La scelta sarebbe circoncisa alle imprese che conducono il servizio nelle rimanenti 3 città. Un elemento che rischia di minare a quella pluralità nelle offerte, fondamentale per un corretto ed ottimale espletamento della gara.

La questione della gestione societaria: si va verso l’esternalizzazione. Un punto fondamentale sul tavolo di discussione,è quello dell’assetto della compagine che andrà a sostituire LatinaAmbiente. Le linee guida in merito vennero in realtà, come ricordato da Lessio, già date dalla scorsa amministrazione, la quale votò all’ordine del giorno una proposta di superamento della struttura di società per azioni: la prima alternativa era l’esternalizzazione, che vorrebbe dire privatizzare completamente la gestione del servizio. Ma non venne neanche scartata l’ipotesi -“in house”, che invece prevederebbe che sia il Comune a farsi carico delle prestazioni. Fu così il Commissario Barbato a rendere concreta la prima opzione: dopo una serie di consultazioni con gli uffici tecnici, l’11 dicembre dello scorso anno approvò la delibera di intenti, con la quale si andava ad autorizzare tali organi a procedure con i vari adempimenti propedeutici a redigere un capitolato per un bando impostato in tal senso. Sembra pertanto che la direzione (ereditata dal periodo di commissariamento) in cui corre la nuova amministrazione, è quella di affidare interamente ad un privato il servizio, in modo da ottimizzarne le gestione ed evitare un LatinaAmbiente-bis.

Il pugno duro di Lessio. L’assessore all’Ambiente parla inoltre di politiche energetiche e di un piano per il rifacimento della costa, argomenti solamente accennati. Ma il piglio con cui sembra aver affrontato questo inizio di mandato sembra essere quello giusto: trasparenza e zero sconti. E lo ha dimostrato in questa prima riunione della Commissione Ambiente, durante la quale è salito in cattedra mettendo sul tavolo questioni da tempo incancrenite, senza giri di parole. Ma l’aspetto di maggior sollievo è forse il fatto che finalmente, dopo le polemiche degli scorsi giorni, il piano del confronto si è riassestato sui contenuti.