L’accusa: “Ad agosto il clan Di Silvio ha sparato a due agenti”. Associazione per delinquere con modalità mafiose

21/10/2010 di
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Aveva già sparato il clan Di Silvio. Lo rivela oggi “Il Messaggero” sottolineando che, nell’ordinanza di custodia cautelare, si fa riferimento a due tentati omicidi, a colpi di pistola, ai danni di agenti della polizia penitenziaria di Latina. Gli episodi risalgono all’agosto scorso e non sono mai stati resi noti. Il quotidiano fa inoltre riferimento alla “modalità mafiosa” contestata al clan come aggravante dell’associazione per delinquere, contestata per la prima volta. Il gruppo aveva programmato altri attentanti eclatanti, oltre a quelli avvenuti ad agosto.

Gli arrestati sono appartenenti al clan Ciarelli-Di Silvio, protagonista negli ultimi mesi di gravi fatti delittuosi e responsabile di associazione per delinquere, estorsione, detenzione illegale di armi da sparo, commissione di incendi dolosi e tentati omicidi. Le indagini degli ultimi mesi hanno permesso di individuare come capi e promotori dell’organizzazione Costantino e Carmine Di Silvio, entrambi detenuti rispettivamente per l’omicidio di Fabio Buonamano e per il reato di sequestro di persona ed estorsione, nonché Armando, Giuseppe Pasquale e Ferdinando Di Silvio. Il ruolo di organizzatore delle attività illecite è stato invece attribuito a Samuele Di Silvio, il quale si occupava di reperire le armi ed effettuare i necessari sopralluoghi. Agli arresti anche Giulia De Rosa, moglie di Costantino Di Silvio, che si occupava dell’attività di usura già avviata dal coniuge e necessaria al sostentamento di tutta l’organizzazione. Gianluca Mattiuzzo e Maria Giuseppina Di Silvio avevano invece il compito di fornire le armi e di occultarle per evitare i controlli della polizia. A questi, in qualità di fiancheggiatori, si aggiungono Andrea Falzarano e Gerardo Scava, il cui ruolo era di dare dare appoggio logistico ai membri dell’organizzazione criminale. Dalle indagini più recenti è emerso che gli arrestati programmavano altre azioni delittuose. È stato infatti accertato che, dopo l’arresto di alcuni membri del gruppo, erano state reclutate nuove persone per proseguire attività di estorsione e usura e per avviare azioni di intimidazione nei confronti di soggetti collegati ad altre fazioni criminali del capoluogo.

ASSOCIAZIONE PER DELINQUERE CON MODALITA’ MAFIOSA – Per la prima volta la Procura contesta il reato associativo alla famiglia Di Silvio e alle persone vicine. Questo significa collegare tutti i singoli reati secondo un unico piano criminale, con un aggravamento delle responsabilità in caso di condanna. C’è inoltre l’aggravante della modalità mafiosa.

IMPRENDITORI NEL MIRINO – Secondo l’accusa il gruppo vessava piccoli imprenditori e commercianti con usura ed estorsioni, facendo leva sulla forza del gruppo e sulla paura in città.

TROPPA OMERTA’ – Il Procuratore aggiunto Nunzia D’Elia è tornata a denunciare la grave omertà che regna a Latina. Se le vittime non parlano e non denunciano è più difficile colpire i responsabili.

ATTENTATI INCENDIARI, ARMI E MINACCE – Il gruppo organizzava attentati incendiari e poteva disporre di numerose armi sequestrate durante gli ultimi mesi. Le intimidazioni alle vittime di usura ed estorsioni avvenivano anche grazie alle minacce ricorrenti.

TUTTI GLI ARRESTATI:


Foto e interviste:

https://www.latina24ore.it/latina/11897/arresti-di-silvio-clan-latina

  1. mi domando come abbiano fatto a nascondere all’opinione pubblica due tentati omicidi a colpi di pistola !

  2. Stimo troppo la polizia di Latina, non fermano ragazzi con tatuaggi oppure capelli lunghi, ma si occupano di cose serie, per il bene di una intera città, è pieno di poliziotti in borghese, ti spiano, vedono chi sei, neanche te ne accorgi, ma alla fine giustizia è stata fatta. Sono contento per Latina.

  3. Di Silvio un nome una garanzia, tanto tempo fa si sentiva parlare solo di Cha Cha ora sono spuntati come funghi. Speriamo che la finiscano di rompere perchè hanno STUFATO!

  4. Caro 14/88 invece di scrivere frottole in pieno stile Berlusconi, chiediti perchè queste persone sono state arrestate a Latina proprio in questo periodo di commissariamento e chiediti perchè tra i candidati Sindaco delle elezioni comunali appena passate, l’unico che ha avuto il coraggio di schierarsi contro queste famiglie facendo nomi e cognomi si chiama Claudio Moscardelli.

    TI dovresti anche chiedere come mai il centrodestra di Latina, in 20 anni di amministrazione della città, ha chiuso gli occhi davanti a cose evidenti come “occupazione di suolo pubblico”, quando in terreni comunali queste famiglie allestivano stalle e stallucce con tanto di cavalli e depositi per armi e refurtiva.

    Chiediti ancora perchè, sempre alle elezioni passate da poco, alcuni … erano impegnatissimi nell’attaccare i manifesti del “tuo” sindaco Giovanni Di Giorgi.

    Chieditelo e fammi la cortesia di guardarti allo specchio, per vedere con i tuoi occhi che faccia farai quando penserai che quello che sto dicendo non è vero, perchè avete il prosciutto davanti agli occhi e convinti di votare a destra, non accorgete di votare il malaffare!