Renzi a Ventotene: 80 milioni per recuperare il carcere di Santo Stefano
«Abbiamo deciso di onorare con un progetto di lungo termine la memoria di Ventotene e Santo Stefano». Lo ha detto il premier Matteo Renzi annunciando un progetto di «recupero architettonico» del carcere di Santo Stefano, per il quale sono stati stanziati 80 milioni di euro, nel corso di una visita sull’isola.
«Sarà non soltanto un recupero architettonico ma soprattutto -ha detto il premier in un intervento pubblico con il ministro dei Beni culturali Dario Franceschini e il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti- un progetto culturale. Lo immaginiamo come una foresteria per i giovani europei e del Mediterraneo, dove in collaborazione con le più prestigiose università europee, si faranno dei momenti fissi di formazione e approfondimento per formare qui le elite delle classi dirigenti che guideranno l’Europa nei prossimi anni».
L’impegno è quello di arrivare al 31 agosto 2017 per poter «ospitare a Ventotene e Santo Stefano il centenario di Altiero Spinelli. Questo -sottolinea Renzi- sarà il nostro modo per affermare l’ideale dell’Unione europea».
IL SEME DELLA VITTORIA POLITICA. «Qui è nato il seme della più grande vittoria politica del nostro tempo». Lo ha detto il premier Matteo Renzi a Ventotene. «In questo luogo -ha aggiunto- alcuni ebbero il coraggio e la forza di immaginare gli Stati Uniti d’Europa» ed è per questo che quell’impegno va ricordato, ha osservato il presidente del Consiglio, chiedendo «che senso ha la memoria di un popolo se non affidiamo alle nuove generazioni quella speranza» che nasce da quanti, come Altiero Spinelli e Sandro Pertini, hanno in questo luogo affermato l’ideale di libertà e di pace come il progetto dell’Unione europea. «La forza della memoria ha bisogno di luoghi simbolici» come Ventotene.
MIGRANTI. I migranti che muoiono nel Mediterraneo «non stanno venendo in gita ma stanno scappando da fame e guerra». Lo ha detto il premier Matteo Renzi a Ventotene ricordando l’ultima strage di oggi al largo dell’Egeo. «I bambini che muoiono nell’Egeo -ha sottolineato- non sono egli sconosciuti, hanno un nome anche se non lo sappiamo».
Si fa presto a spendere soldi pubblici, che si potrebbero utilizzare per cose più utili alla comunità