Nel Lazio mezzo milione di pendolari, ma si investe poco e male

21/01/2016 di
treno-pendolari-latina-24ore

latina-stazione-treno-ferrovia-4«Nel Lazio 540mila pendolari, prima regione per investimenti sui nuovi treni ma solo 11^ per investimento complessivo con lo 0,11% del bilancio». Lo comunica in una nota Legambiente Lazio in merito al rapporto Pendolaria.

Roma-Lido si conferma la ferrovia più frequentata d’Italia con 100.000 pendolari al giorno e a Roma tram vecchi con più di 36 anni di età media. Troppo bassa la spesa della Regione che deve investire di più per i pendolari, ma bene i nuovi treni regionali arrivati e i fondi dalla programmazione europea nel Lazio. A Roma subito preferenziali, nuovi tram e cura del ferro a partire dai frequentatissimi treni metropolitani Roma Lido e Roma Nord.

Secondo il rapporto Pendolaria di Legambiente, il Lazio rimane anche nel 2015 la seconda regione per numero di pendolari con 540mila, prima regione per investimenti sui nuovi treni e buone prospettive al 2020 con i fondi europei ma solo all’undicesimo posto per la percentuale di bilancio regionale 2014 destinato al servizio – continua la nota – zero investimenti sui servizi. La prospettiva sembra in miglioramento con l’utilizzo da parte della Regione dei fondi europei. In positivo va segnalato come nel bilancio regionale 2016-2018 ci siano risorse per la ferrovia Atac Roma-Viterbo per un importo pari a 150 milioni euro, per la linea C metropolitana di Roma (138,7 milioni), ed un aumento della quota regionale per il tpl che passa da 292,40 milioni di euro a 334,80 milioni. Intanto sembra avviarsi il raddoppio della linea Roma Nord-Viterbo fino a Morlupo e l’eliminazione di 11 passaggi a livello, grazie ai finanziamenti europei (pari a 35 milioni di euro l’anno tra il 2014 ed il 2020), nonché quello della Roma-Tivoli tra Lunghezza e Guidonia. Mentre sul servizio effettuato sulla rete di Trenitalia si vedono miglioramenti grazie ai nuovi treni arrivati, sulle linee gestite da Atac la situazione è davvero pessima per i pendolari, in particolare sulle linee Roma Nord e Roma Lido, quest’ultima, tratta più frequentata d’Italia con 100.000 persone al giorno, è in assoluto anche la peggior tratta pendolare del Lazio e d’Italia per i disservizi.

Oltre mezzo milione di pendolari della nostra regione, deve poter viaggiare su treni moderni, con maggior frequenza di passaggio e in orario, – dichiara Roberto Scacchi, presidente di Legambiente Lazio – ma per renderlo possibile è troppo bassa la spesa della Regione che deve investire di più sul trasporto ferroviario. Bene i nuovi treni regionali arrivati e i fondi dalla programmazione europea nel Lazio ma la Regione Lazio ha ora il compito di aumentare in maniera strutturale la percentuale di bilancio regionale dedicata ai pendolari, aprendo una fase di miglioramento reale del servizio, ascoltando i cittadini e realizzando interventi che portino a cambiare in meglio la vita delle persone. Oltre alle tratte ferroviarie del Lazio, vanno assolutamente risolte le troppe criticità del trasporto pubblico romano, ammodernando un parco tram e bus vecchissimo, mettendo su strada corsie preferenziali protette e attuando quella cura del ferro fatta di nuovi tram e metropolitane, della quale si parla da decenni per Roma; chi vuole governare in futuro la città è da qui che deve partire per migliorare la qualità dell’aria ma soprattutto della vita di tutti i cittadini romani e dei pendolari che arrivano ogni giorno nella capitale«. »Dal rapporto di Legambiente emerge infatti che tra le 11 ferrovie più frequentate d’Italia, 8 sono laziali, e le prime 2 sono ferrovie metropolitane romane gestite da Atac, la Roma-Lido con 100.000 e la Roma Nord con 75.000 pendolari al giorno. Si legge nel rapporto degli attivisti del cigno verde anche che i tram di superficie a Roma hanno una media di 36,2 anni di età, molto più vecchi della media nazionale (23,1 anni) a fronte del fatto che Roma è in assoluto la città italiana dove si utilizzano maggiormente i tram e bus e tram di superficie con 945 milioni di passeggeri annui.