Progetto “Check-Up d’Impresa”, tante difficoltà per le aziende della Provincia

27/11/2015 di
ivan-simeone-confartigianato

I dati, illustrati dal Direttore Provinciale di Confartigianato, Ivan Simeone, dicono che la realtà di Latina registra 35.463 microimprese, con massimo 10 dipendenti, aggiornate a settembre 2015.  Si nota una diminuzione di oltre 3 mila unità rispetto allo stesso periodo del 2014. Tuttavia il peso di tali aziende nell’economia è rilevante: le microimprese sono, infatti, il 65,8% delle aziende totali. Lo stesso trend si riscontra anche nelle imprese che hanno fino a 20 addetti, e in quelle che hanno meno di 50 dipendenti. Segnali negativi, poi, anche dall’artigianato, dove nel 2015 si contano 9.233 aziende contro le 9.305 del 2014.

La coordinatrice del progetto e presidente di Confartiginato Donna Impresa, Marina Gargiulo, ha invece spiegato ampiamente i dati emersi dal Check-up d’Impresa. L’analisi è stata fatta somministrando un questionario agli imprenditori locali divisi tra Latina città, borghi, Terracina, Aprilia, Cisterna e Formia. Il primo risultato emerso è che l’80% delle imprese lamenta la difficoltà di accesso al credito. Di questo campione il 64% non possiede garanzie sufficienti, il 21% lamenta tempi troppo lunghi e un rimanente 15% si vede respingere la domanda. Tuttavia dall’analisi è emerso anche che il 59% delle imprese non sa che può ricorrere ai Confidi per ottenere garanzie. Il 20% delle aziende, poi, lamenta alcune problematiche come la carenza di servizi, la mancanza di punti di riferimento sul territorio e il mediocre supporto per la conciliazione famiglia/lavoro.

Al convegno hanno partecipato, oltre al presidente della Camera di Commercio, Vincenzo Zottola, anche vari esponenti politici e del mondo economico quali Enrico Forte, candidato sindaco del Pd, Saverio Motolese, direttore di FederLazio, Salvatore Di Cecca, direttore di Confcommercio. I sindacati erano rappresentati da Tommaso Ausili della Cisl. Hanno assistito al convegno anche tanti esponenti del mondo bancario.

L’intervento conclusivo è stato affidato al senatore Mario Mauro, che si è focalizzato in particolare sul ruolo dello Stato: “Le norme che lo Stato deve varare devono essere utili a chi fa impresa. Gli imprenditori devono essere messi in condizioni di correre e non solo di camminare. Ci vuole una politica che conti, che abbia forza, che abbia peso, e quel peso che può mettere deve essere nell’interesse della gente e non solo per affermare il potere. C’è uno stato di prostrazione che porta la gente a non votare – ha dichiarato il senatore – Il tempo che abbiamo a disposizione serve per fare un’operazione politica che crei o elimini le norme in rapporto all’utilità per le piccole e medie imprese”.

  1. Oramai il tessuto economico è gravemente danneggiato, solo una forte scossa che mai avverrà potrebbe dar lo spunto per una possibile ripresa.
    Abbiamo al comando una classe politica di corrotti ed anche inefficienti amministratori che non molla la presa.