Consorzio di bonifica, la Regione promette i soldi ma i lavoratori scioperano lo stesso

La Regione Lazio potrebbe pagare gli stipendi arretrati al Consorzio di Bonifica. E’ previsto un piano di intervento per 38 milioni di euro, ma in attesa di ufficialità i lavoratori confermano lo sciopero del 3 novembre.
“Viene anticipata – spiega la Uil in una nota – da parte della Regione, la possibilità di un intervento complessivo sul sistema delle bonifiche, colpevolmente, trascurato negli ultimi venti anni. Lo stanziamento di 38 milioni di euro riguarda tutto il territorio regionale. 3,4 milioni saranno impegnati entro il 2015 . Di questi, 1 ,5 milioni saranno destinati alla provincia di Latina.
Queste le assicurazioni. Al momento, l’unico dato certo è il pagamento, entro il 15 novembre, della mensilità di ottobre per i 130 dipendenti del Consorzio di Bonifica di Latina (CBL). I quali, peraltro, debbono ancora ricevere cinque mensilità arretrate. Per quanto riguarda gli investimenti della Regione Lazio, i consiglieri regionali Enrico Forte e Rosa Giancola, hanno assicurato che chiederanno alla giunta di varare gli atti conseguenti. Si tratta dei primi risultati delle iniziative di protesta e mobilitazione organizzate dai lavoratori, dalle segreterie territoriali di Cgil Cisl e Uil e dalle federazioni di categoria.
Oltre al pagamento degli stipendi arretrati, altrettanto urgenti sono i lavori di ripristino e manutenzione di apparati e mezzi. In particolare le idrovore guaste e le pompe di sollevamento dell’acqua, parzialmente funzionanti. Senza queste sostituzioni e manutenzioni, si rischia l’esondazione dei canali e il conseguente allagamento di vasti tratti della pianura, con ingenti danni per le aziende e le zone residenziali . Ieri, durante l’assemblea permanente, in svolgimento presso la sede del consorzio, in corso Matteotti a Latina, sono interventi i consiglieri regionali Enrico Forte e Rosa Giancola. Forte e Giancola hanno ribadito il loro impegno per sbloccare la vertenza.
In attesa che quanto prospettato si concretizzi in atti formali, il sindacato ha confermato lo sciopero per martedì 3 novembre prossimo. Oltre allo sciopero, è previsto, un corteo, che partirà alle dieci dalla sede del Consorzio di Bonifica , in corso Matteotti a Latina . E’ stato richiesto un incontro al Prefetto. In programma la consegna al Prefetto di un documento di Cgil Cisl e Uil in cui si rilevano le situazioni di criticità relative al personale e la segnalazione dei pericoli che corre il territorio, nel caso di eventi meteorologici avversi, come due o tre giorni consecutivi di pioggia.
Sulla situazione relativa alle strutture, macchinari e mezzi del Consorzio di Bonifica, il sindacato ha predisposto un dettagliato rapporto tecnico, dal quale si evince la gravità e il pericolo del momento. Un quadro desolante che conferma come il delicato sistema della bonifica, che è presupposto dello svolgimento delle attività produttive, dall’agricoltura all’industria, ma anche della vita civile (basti pensare alla viabilità ), è pericolosamente, vicino al collasso. Della situazione è responsabile, in primo luogo, la Regione Lazio che, negli ultimi venti anni, ha mancato di supportare , come era necessario, i consorzi di bonifica.Soprattutto per la parte che riguarda la manutenzione dei canali e le opere collegate. Si aggiungano i ritardi di Acqualatina (ATO4) per i mancati pagamenti al Consorzio di Bonifica. Un contenzioso , quest’ultimo, che si trascina da anni e che ha contribuito a condurre il Consorzio al limite del dissesto
finanziario. Mettendo a rischio così l’erogazione dei servizi essenziali ai consorziati. Le confederazioni Cgil Cisl Uil, con i sindacati di categoria, prepareranno una ulteriore relazione sulle precarie condizioni finanziarie, organizzative e strutturali del Consorzio di Bonifica Agro Pontino. Il sindacato si riserva di chiedere l’intervento della magistratura riguardo eventuali responsabilità.
L’appello di Cgil Cisl e Uil non è rivolto solo alla Regione, ma anche alle istituzioni locali, alla Provincia e ai sindaci dei Comuni, affinchè prendano coscienza e conoscenza del problema. Così come si richiama l’attenzione delle organizzazioni imprenditoriali. Quelle dell’agricoltura, Confagricoltura, Coldiretti e Cia e quelle dell’industria e delle attività produttive in generale.
“Il dato di fatto – dicono i segretari generali di Cgil Cisl e Uil, insieme ai segretari di categoria – è che , a causa dei ritardi, il sistema idraulico della bonifica è a rischio. Abbiamo visto quanto è accauduto a Benevento pochi giorni orsono : il fiume Calore è esondato in diversi punti . L’alluvione ha causato ingenti danni e due morti. Nelle zone di pianura dell’agro pontino rileviamo analoghe condizioni di rischio. Aggiungiamo che , nel passato , anche da noi si sono verificate esondazioni. Per ultima la rottura dell’argine sinistro del canale Acque Medie, avvenuta a Latina nel 2014. Incidente che ha causato l’allagamento della zona del Giunchetto e notevoli danni. L’allarmismo non c’entra nulla. Bisogna muoversi in fretta per investimenti strutturali sulla bonifica, indispensabili per azzerare i rischi, mettere in efficienza gli apparati e consentire ai lavoratori di operare”.
Negli ultimi giorni una delegazione, composta dai rappresentanti dei lavoratori e da Cgil Cisl e Uil, ha incontrato i sindaci di Cisterna, Terracina, Sabaudia, Sermoneta, Pontinia, Cori. Tutti i sindaci, con Eleonora Della Penna, anche in qualità di presidente della Provincia, hanno assicurato maggiore attenzione e azioni di sollecito nei confronti della Regione.
Alcuni sindaci hanno assicurato che saranno presenti alla manifestazione di martedì 3 novembre prossimo”.
I lavoratori del consorzio devono tornare al lavoro con le garanzie di stipendio e futuro, fortunatamente ancora non ci sono problemi d’alluvione.
La stessa loro situazione è presente per quelli di Latina Ambiente che non raccolgono da una settimana l’immondizia a Latina e se continuano così presto si avranno grossi problemi igienici e di transito.
I nostri politicanti pensano solo ”alla saccoccia loro” e non si preoccupano di risolvere le questioni che possono provocare danni gravi a tutti.