A Latina i giovani riscoprono l’agricoltura, boom di nuove aziende

11/10/2015 di
agricoltura-generica

trattore-generica-agricoltura-latina24ore-45876122Nel 2015 i giovani lavoratori agricoli fanno registrare un aumento record del 35% rispetto all’anno precedente, con gli under 35 – imprenditori agricoli e soci di cooperative agricole – che hanno superato 70.000 unità. Sono i dati di una ricerca Coldiretti – sui dati Istat relativi al secondo trimestre 2015 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente – che proprio nelle campagne registra il tasso di crescita più elevato di occupazione giovanile tra i diversi settori produttivi. Il dato si traduce, in provincia di Latina, con 500 nuove aziende insediate dal 2007 a oggi.

“La distribuzione sul territorio è a macchia di leopardo. I dati – dice il presidente della Coldiretti pontina Carlo Crocetti –certificano un’alta percentuale di nuovi avviamenti soprattutto nell’agricoltura intensiva del comprensorio del kiwi, tra Cisterna e Aprilia, ma non meno significativo appare il dato riferito al comprensorio dell’ortofrutta che si estende da San Felice Circeo fino ad arrivare a Fondi e Terracina. Guardo con entusiasmo soprattutto alle nuove start-up avviate nelle zone collinari, dove si è tornati a curare preziosi oliveti”.

A Latina negli ultimi otto anni è nata una nuova generazione di contadini, allevatori, pescatori che producono qualità e contribuiscono alla crescita economica e alla tutela del territorio. “Quel che più colpisce è constatare come la metà dei giovani che hanno scelto l’agricoltura è laureata, il 59% ha fatto innovazione e che, soprattutto, il 74% è orgoglioso della scelta fatta” commenta il direttore della Coldiretti pontina Giuseppe Campione. A confermare il forte ritorno all’agricoltura sono anche i dati sulle iscrizioni scolastiche. Nel nuovo anno si sono iscritti agli istituti tecnici di amministrazione, finanza e marketing 42.000 giovani. Sono stati 46.000 quelli che hanno optato per enogastronomia e ospitalità alberghiera e 15.000 i giovani iscritti agli istituti tecnici e professionali agrari. “I giovani hanno capito prima di altri – conclude Campione – che per crescere si deve puntare su territorio, cibo, cucina e turismo, gli asset della nostra distintività che si traducono in valore aggiunto nella competizione globale”.