Crac Midal, il tribunale sequestra il tesoro da 5 milioni di Paolo Barberini

Il tribunale di Latina ha sequestrato i conti correnti di Paolo Barberini, sotto accusa per il crac della Midal. Il presidente del collegio penale Pierfrancesco De Angelis ha accolto la richiesta di accusa e parti civili disponendo il sequestro conservativo.
Nel processo penale in corso a Latina sono chiamati a rispondere del reato di bancarotta fraudolenta undici imputati tra persone che hanno svolto incarichi amministrativi e dirigenziali all’interno del gruppo Midal: Rosanna Izzi Rosanna, Ivo Lucarelli, Paolo Barberini, Sandro Silenzi, Sergio Gasbarra, Stefano Pisanu, Pietro Gasbarra, Giuseppe Piscina, Pietro Bova, Antonio Bova e Giacomo Postillo.
A seguito delle indagini svolte dalla Procura della Repubblica di Latina coordinate da Luigia Spinelli, unitamente all’attività di indagine portata avanti dalla Guardia di Finanza, è stato possibile risalire ad ingenti somme di denaro facenti capo ad uno degli imputati, Paolo Barberini.
Gli avvocati delle costituite parti civili – Guglielmo Raso, Claudio Maria Cardarello, Luigi Di Mambro e Valentina Macor – hanno congiuntamente formulato istanza di sequestro di circa 5 milioni di euro, al fine di garantire il risarcimento del danno subito dai lavoratori già costituiti parti civili nel processo penale che li vede parti offese dal reato.
“Le condotte fraudolente riconducibili agli imputati – spiegano gli avvocati dei lavoratori – hanno determinato ingenti danni materiali e morali alla numerosa massa di creditori, ed in particolari ai lavoratori, molti dei quali rimasti senza lavoro. Si dichiarano fiduciosi gli avvocati delle parti civili nel soddisfacimento degli interessi economici e del danno morale dei sessanta lavoratori che – tramite i loro procuratori – chiedono giustizia”.
La prossima udienza è fissata per il 17 dicembre 2015.
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