CONSIGLIO STATO SOSPENDE RIDUZIONE VOLI A CIAMPINO

07/11/2007 di
Sospeso il provvedimento dell’Enac che
stabiliva la riduzione dei voli all’aeroporto di Ciampino. Lo ha
deciso il Consiglio di Stato che ha accolto l’istanza della
compagnia di volo Ryanair in appello di una decisione del Tar
del Lazio che aveva richiesto un’analoga richiesta di
sospensione del provvedimento dell’Ente nazionale aviazione
civile. La Ryanair ha ribadito che, se dovesse abbandonare Ciampino, non si sposterà in nessun nuovo aeroporto del Lazio, che sia Viterbo, Latina o Frosinone.

 
I giudici
della VI sezione del Consiglio di Stato, presieduti da Claudio
Varrone, hanno accolto «l’appello cautelare e, per
l’effetto, in riforma dell’ordinanza appellata», sospeso
«l’efficacia del provvedimento dell’Enac». Il ricorso della
compagnia aerea dovrà comunque essere discusso nel merito.
 
I
giudici amministrativi hanno disposto la sospensione del
provvedimento dell’Ente nazionale per l’aviazione civile, come
si legge nell’ordinanza, «ritenuto che il provvedimento
dell’Enac impugnato in primo grado non costituisce atto di
carattere normativo o generale, né vincolante, apparendo
destinato ad introdurre specifiche limitazioni in un ambito
operativo circoscritto e ben definito; che, per l’effetto,
avrebbe dovuto essere preceduto dalla comunicazione di avvio del
procedimento; che, almeno in base alla documentazione in atti,
acquisita a suo tempo dall’odierna appellante in sede di
accesso, gli interventi volti al rifacimento delle
pavimentazioni aeroportuali entro il 2010 non risultano, allo
stato, assistiti da strumenti progettuali che possano far
prevedere l’imminente apertura dei cantieri; che, del resto,
detta documentazione sembra prospettare anche la possibilità
alternativa di più modesti interventi da effettuare, in via
provvisoria, nelle ore notturne; che il provvedimento impugnato
appare produttivo di pregiudizio grave e irreparabile nei
confronti dell’odierna appellante; che sussistono, pertanto, i
presupposti per accogliere l’appello e l’originaria istanza
cautelare, con l’avvertenza che, nel rinnovare la procedura,
potranno anche essere presi in considerazione gli aspetti
relativi all’inquinamento acustico ambientale e relativi aspetti
sanitari, accennati nella nota ministeriale del 20 marzo 2007,
ma non considerati nell’impugnato provvedimento dell’Enac».
 

Questa decisione del Consiglio di Stato quindi ribalta quanto
stabilito dal Tar del Lazio il 12 ottobre scorso, quando era
stata respinta la richiesta di Ryanair di sospendere l’ordinanza
dell’Enac. In quell’occasione i giudici amministrativi della III
sezione ter, presieduti da Italo Riggio, presero quella
decisione «ritenuto che, ad una sommaria delibazione, propria
della fase cautelare, il ricorso non appare assistito – si legge
nell’ordinanza – da sufficienti elementi di ‘fumus boni iuris’,
non ravvisandosi l’incompetenza dell’Enac ad adottare la gravata
ordinanza determinativa del numero massimo di movimenti
commerciali sullo scalo di Ciampino trattandosi di potestà
riconducibili, secondo quanto si evince dal corredo
motivazionale, alla attribuzione della funzione di regolazione e
sicurezza aeroportuale, e non risultando d’altro canto,
applicabile la disciplina della partecipazione procedimentale
all’attività diretta all’adozione di atti amministrativi
generali, ovvero di contenuto programmatorio pianificato». Il
provvedimento dell’Enac contestato dalla compagnia aerea, in
particolare, stabilisce il taglio di quasi il 30 per cento di
voli sull’aeroporto «Pastine» di Ciampino, determinando una
riduzione dei voli da 138 a 100 a partire dal questo mese di
novembre.
 
L’atto dell’Enac, ora sospeso, prevede che dalla
stagione invernale 2007-2008 potranno essere allocati sullo
scalo di Ciampino un numero massimo di movimenti commerciali in
possesso di slot pari a 100 al giorno da assegnarsi nella fascia
oraria compresa tra le 6 e le 23.30. Secondo Ryanair tale taglio
determina, per la compagnia aerea, il dover rinunciare a 66 voli
a settimana su 550, con una perdita di 500mila passeggeri
l’anno, 500 posti di lavoro e 125 milioni di euro di spesa
potenziale per il turismo, di qui la scelta di rivolgersi ai
giudici amministrativi.
  1. che male vi fa questa benedizione di voli low cost?portano lavoro benessere e allegria opposto allo schifo dell’alitalia che maledico.amedeo usai