Tangenti in tribunale, indagato un altro commercialista. Lollo parla, Lusena in libertà

24/03/2015 di
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Antonio Lollo

Antonio Lollo

C’è un altro indagato nell’inchiesta sulle tangenti in tribunale a Latina. Si tratta di Andrea Lauri, un commercialista che potrebbe aver avuto un ruolo nelle procedure fallimentari del Tribunale di Latina “truccate” da Lollo. Ieri il professionista è stato perquisito dagli uomini della squadra mobile della Questura di Latina, diretti dal vicequestore Tommaso Niglio. Proprio ieri lui stesso ha rassegnato le dimissioni dai 19 incarichi assegnati come curatore fallimentare. Molti dei procedimenti gli erano stati assegnati proprio dal giudice Lollo e ora gli investigatori indagano per verificare eventuali anomalie.

Intanto Antonio Lollo è stato ascoltato nel carcere di Rebibbia a Roma. Il contenuto dell’interrogatorio è coperto da un alone di mistero piuttosto inusuale, tanto che i suoi legali non hanno voluto neanche confermare la volontà di Lollo di rispondere alle domande. D’altronde le parole di Lollo potrebbero essere dei macigni e coinvolgere altre persone, forse altri professionisti. Siamo a un passaggio delicatissimo dell’inchiesta che potrebbe culminare con altri arresti, anche se per ora è solo un’ipotesi.

Gli altri indagati hanno tentato di ridimensionare i propri ruoli nella vicenda, come ad esempio Luca Granato il quale ha detto di aver eseguito le indicazioni di Viola che gli affidato l’incarico di custode giudiziario pagandolo con un fisso mensile. Nel pomeriggio di ieri, a Latina, Marco Viola si è avvalso della facoltà di non rispondere mentre hanno risposto gli altri due professionisti, Massimo Gatto, difeso dall’avvocato Sabatino, e Vittorio Genco, assistito dall’avvocato Roberto Baratta.

angela-lusena-1Angela Lusena Sciarretta, difesa da Silvia Siciliano, è stata rimessa in libertà con i soli obblighi di pg. Il suo interrogatorio riguardava solo la vecchia pistola trovata dalla polizia a casa sua. Lei ha detto che apparteneva al defunto marito e che non sapeva neanche di averla in quel cassetto che non apriva da anni. Ma, nell’inchiesta principale, la donna è accusata di ben altri reati: avrebbe custodito il tesoro del genero Antonio Lollo, frutto delle tangenti incassate.

  1. sto Lollo non ha proprio la faccia da giudice…sembra un tipo da rissa…

  2. forse riesco a capire uno che nasce a scampia e non ha scelta, che deve rubare o morire di fame. ma questo non lo capisco. spero lo caccino dalla magistratura per sempre.

  3. li mortacci se finisce tutto in prescrizione, a meno che il giudice che lo deciderà sia compare a questa gentaccia

  4. Il bello è che la Legge anti corruzione e altre condanne deve essere una soltanto necessarie per tutti chi erra nel proprio campo. Una sola Legge per TUTT senza sconto per nessunoI!!

  5. COMPLIMENTI AGLI EREDI DEL COMPIANTO ELIO IANIRI….DAVIDE IN PRIMIS
    NASCONDERE I SOLDI IN BRASILE NON VI SALVERA’ DAL CARCERE.
    VI AUGURO TANTA..INFELICITA’