Erri De Luca si sente male a Gaeta, ricoverato a Latina

22/03/2015 di
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erri-de-lucaLa montagna questa volta l’ha tradito, e proprio lì vicino a Gaeta dove nel 2002 era stato il primo ultracinquantenne a superare un 8b, alla Grotta dell’Arenauta di Gaeta. Lo scrittore-scalatore Erri De Luca ha avuto infatti oggi un malore durante un’arrampicata in località Il Grottone a Gaeta. è accaduto intorno alle 13.30.

Lo scrittore è stato soccorso dagli uomini del Corpo nazionale del Soccorso alpino e speleologico e trasportato dal 118 all’ospedale di Latina in elicottero in codice rosso, per accelerare i tempi. Secondo quanto si è appreso era cosciente ma avrebbe avuto una leggera ischemia e ora si trova ricoverato nell’Ospedale Santa Maria Goretti di Latina, ma i parenti starebbero valutando un trasferimento a Roma.

PASSIONE PER LA MONTAGNA. Per lo scrittore nato a Napoli il 20 maggio del 1950 quella della montagna è una passione antica. «Ho cominciato un’estate nei miei trent’anni a voler salire su qualche cima. Mi sono afferrato a qualche cavo di ferrata, ho messo le mani sulla roccia. Al ritorno da quella prima volta mi sono iscritto a un corso di roccia e da allora non ho ancora smesso», raccontava in una recente intervista a Planet mountain. «Ricordo bene la scoperta della Grotta dell’Arenauta tra Gaeta e Sperlonga. Lì – raccontava nella stessa intervista – ho affrontato i grandi strapiombi, progredendo in difficoltà fino al grande tetto della via che lei mi nomina. Dopo una sezione di 7c iniziano 15 metri di tetto a prese naturali. La via finisce all’esterno della grotta dopo averla risalita dal suo punto più profondo. Il grado allora era 8b+. Avevo 52 anni».

È il 2002, ed è il primo ultracinquantenne a superare un 8b, alla Grotta dell’Arenauta di Gaeta. Ma non basta, nel 2005 ha partecipato a una spedizione himalayana con l’amica Nives Meroi, un’esperienza narrata nel bellissimo libro Sulla traccia di Nives. È amico e coetaneo di Mauro Corona, con il quale condivide sia la passione sportiva sia quella letteraria. Tracce della sua passione si trovano ovunque nella sua opera, come nel film Il turno di notte lo fanno le stelle, regia di Edoardo Ponti. Qui, lui ed Enrico Lo Verso, interpretavano due amici-pazienti che alla vigilia di un’operazione si mettono in testa di fare una scalata. «Lì ognuno riesce a dare il meglio e il peggio di sè. In parete non è possibile mentire», diceva il personaggio interpretato da Erri De Luca. O ancora in Tu non c’eri, l’opera dello scrittore-alpinista diventata un cortometraggio e uno spettacolo teatrale ‘tradottò in immagini dall’ex alpinista Andrea Di Bari, suo amico di vetta. L’ultimo tweet stamattina prestissimo, «L’intervento militare nostro in Libia c’è stato col fascismo e i crimini di guerra. Noi abbiamo dimenticato, i libici no».

Il giorno dopo aver incassato la difesa di Hollande, che ieri ha detto: «Gli autori non vanno perseguiti per i loro testì. Il presidente era intervenuto dopo l’appello lanciato a Parigi da politici, intellettuali e personalità della società civile a favore dello scrittore – denunciato dalla società franco-italiana Lyon-Turin Ferroviaire (LTF) per le sue parole sul ‘sabotaggiò della linea ad alta velocità Torino-Lione. “Non voglio intervenire in vicende giudiziarie, ma ciò che posso fare, a nome della Francia, è sostenere sempre la libertà d’espressione e di creazione, e questo vale anche per gli autori, siano essi francesi, italiani o di ogni altra nazionalità e che non vanno perseguiti per i loro testi”, ha affermato il presidente.

De Luca è un membro attivo del movimento No TAV, a tal proposito ha scritto Nemico pubblico. Oltre il tunnel dei media: una storia No Tav insieme alla giornalista Chiara Sasso, a Wu Ming 1 e Ascanio Celestini. Dopo le sue dichiarazioni contro la costruzione della linea ferroviaria TAV in Val di Susa, in cui incita al sabotaggio, è stato rinviato a giudizio per istigazione a delinquere. Ha scritto quindi La parola contraria, pamphlet edito da Feltrinelli in cui rivendica le proprie dichiarazioni rilasciate ai media. “Per me scalare – scrive Erri De Luca – ha il valore aggiunto di servire a niente. Nella grande officina quotidiana degli sforzi dedicati a un vantaggio, a un tornaconto, scalare è finalmente affrancato dal dovere di essere utile. Disobbedisce alla legge di mercato che prevede contropartite all’investimento, al rischio”.