Tangenti in tribunale, il ruolo degli arrestati

21/03/2015 di
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Una manifestazione contro le aste illegali

I ruoli dei principali indagati nell’inchiesta sulle tangenti in tribunale a Latina.

IL GIUDICE. Antonio Lollo, 48 anni, giudice togato che si occupa di fallimenti nella prima sezione civile del tribunale di Latina è il fulcro dell’inchiesta. E’ lui, secondo la polizia, il promotore del sistema di corruzione che gli consentiva guadagni enormi. Nel capo d’imputazione il giudice è chiaro: Lollo «vendeva la propria funzione per una somma complessiva di circa un milione di euro». Praticante avvocato in uno studio legale di Latina, Lollo entrò anni fa in magistratura superando il concorso. Secondo l’accusa i soldi in contanti che intascava con le mazzette del 15% su tutti i procedimenti finivano in cassette di sicurezza. Ma i pagamenti avvenivano anche con gioielli e orologi di valore.

 

Antonio Lollo

Antonio Lollo

LA MOGLIE DEL GIUDICE. Ruolo fondamentale, secondo l’accusa, è anche quello di Antonia Lusena, 45 anni, veterinaria molto conosciuta a Latina. Secondo i giudici la donna è «pienamente consapevole delle condotte del marito, approvandole e rafforzando il proposito criminoso». Avrebbe avuto un ruolo attivo negli affari illeciti.

I COMMERCIALISTI AMICI. Arrestati anche tre commercialisti: Marco Viola, Massimo Gatto e Vittorio Genco. Il loro è un ruolo operativo, a stretto contatto con il giudice Lollo, dal quale ricevevano gli incarichi relativi a molti procedimenti. In cambio restituivano il 15% del guadagno, su importi già piuttosto gonfiati. Marco Viola è coinvolto anche in un’altra inchiesta, avviata lo scorso anno, relativa a un traffico di reperti archeologici. Gli investigatori arrivarono nel suo studio mentre stavano lavorando su un furto al museo archeologico di Anzio, trovando circa 2.000 reperti di valore.

LA CANCELLIERARita Sacchetti, 57 anni, cancelliera in servizio nel settore fallimentare del tribunale di Latina è accusata di aver aperto di nascosto una cassaforte copiando degli atti riservati relativi al fallimento della NEO srl (editore del quotidiano “Latina Oggi”). Su questo episodio, ma anche su altri simili, la donna avrebbe fornito informazioni a Massimo Gatto, individuando le procedure di concordato preventivo nelle quali poteva ottenere degli incarichi per il figlio.

IL FINANZIERE IN PROCURARoberto Menduti, brigadiere della Guardia di Finanza in servizio in Procura a Latina, è stato arrestato con l’accusa di aver violato il sistema informatico della Procura, su richiesta del giudice Lollo, per verificare i procedimenti aperti a carico di Marco Viola e Massimo Gatto. Per questo avrebbe sottratto una password per accedere al REG, il sistema informatico della Procura.

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