Processo a Tiziano Ferro, spuntano società estere e paradisi fiscali

Società estere con soci nei paradisi fiscali, flussi di denaro enormi che eludevano il fisco italiano. Il processo a Tiziano Ferro entra nel vivo con una lunga deposizione, davanti al giudice Luigi Varrecchione, della funzionaria dell’Agenzia delle Entrate che ha condotto gli accertamenti.
Secondo la ricostruzione i guadagni di Ferro venivano incassati attraverso due società, una olandese e l’altra inglese, che sono state definite in aula delle “scatole vuote” con soci residenti in alcuni paradisi fiscali, come scrive Il Messaggero. Queste società incassavano il denaro frutto dei tour e delle apparizioni televisive di Tiziano Ferro ma anche delle royalties sulla sua musica. Si parla di milioni di euro che, secondo l’accusa, venivano sottratti alla tassazione italiana. Per questo motivo il cantautore avrebbe spostato la residenza in Gran Bretagna, per eludere il fisco, anche se trascorreva moltissimo tempo in Italia, circa 200 giorni all’anno, come riferito in aula dalla testimone.
«Ferro – ha detto la funzionaria – aveva uno status particolare, risultava “residente non domiciliato”. Inoltre risultava assunto come dipendente nella società inglese con uno stipendio di 10.000 euro al mese».
Secondo la ricostruzione l’evasione fiscale totale sarebbe di quasi 4 milioni di euro. L’accusa è di aver violato l’articolo 5 del decreto legislativo numero 74 del 2000, evadendo le tasse nel periodo in cui risultava residente in Gran Bretagna, esattamente tra il 2006 e il 2008.
guadagnare onestamente no eh!
Eppure con tutti i soldi che ha, non dovrebbe essere un problema.
insieme ai zingari sei la vergogna di Latina,mi fai pena
Un bel concerto in via Aspromonte sarebbe bello da vedere
Più hanno soldi e più rubano… BUFFONI!