Musica, al Respighi di Latina un omaggio a Mario Gangi

11/05/2015 di
Mario-Gangi-RaiUno

Un concerto in omaggio al chitarrista Mario Gangi, quello che si terrà il prossimo 19 maggio alle ore 17:00, nell’Auditorium “Roffredo Caetani” del Conservatorio di Latina, in occasione della Sesta Edizione del Festival “Le Forme del Suono” (18-30 maggio).

Mario-Gangi-RaiUnoMusicista, compositore, innovatore, docente ai Conservatori di Napoli e Roma e fondatore, insieme al suo ex allievo Carlo Carfagna, della “Scuola chitarristica romana”, Mario Gangi, scomparso nel 2010, fu un eclettico chitarrista, capace di spaziare in vari generi (dal classico al jazz e al folkloristico). Ebbe anche un ruolo fondamentale nella diffusione della chitarra classica con la trasmissione “Chitarra amore mio” che egli presentò, negli anni ‘60, insieme a Franco Cerri e Arnoldo Foà. Il tutto in un periodo in cui questo strumento non era ancora riconosciuto nei corsi ordinari all’interno dei conservatori italiani.

L’evento del 19 maggio ha lo scopo di proporre quasi interamente la produzione musicale di Gangi, tramite l’esecuzione dei brani più significativi da parte degli allievi della Scuola di chitarra del Maestro Giuseppe Gazzelloni. Daniele D’Arpino, Paolo De Angelis, Lorenzo Federici, Salvatore Fortunato, Valentina Pellecchia, Francesca Perrone, Antonio Sgueglia, Mirko Zanotti, i giovani chitarristi che si esibiranno singolarmente, in duo e in trio. Nel programma sono previsti diversi Studi e brani come Ninna Nanna a Pabù, Con tanta tenerezza, Tarantella, Panoramica, Flavia, Ametista, La Ronde Folle (impressione) “Alla memoria di Manuel Maria Ponce”, For Charlie Parker, Guitar Choro e molti altri).

“Ho voluto coinvolgere tutti i miei allievi del corso” ha spiegato il Maestro Gazzelloni “al fine di eseguire quasi tutta la produzione musicale di Mario Gangi. Volevo evidenziare l’impegno dei miei allievi che si sono prodigati nel portare avanti questo progetto perché è nostra cura prendere in esame, ad ogni anno accademico, l’opera artistica di un compositore, come abbiamo fatto lo scorso anno con Leo Brouwer e come faremo il prossimo con un’altra figura da definire”.