Premio Coni Lazio, ecco tutti i vincitori

Torna il Premio Coni Lazio, dopo un intenso anno di celebrazioni e attività legate al Centenario del Coni, fortemente sostenute dal Presidente Malagò, il prossimo martedì 14 aprile, nella Sala Tevere della Regione Lazio.
L’evento darà lustro a tutti gli sport e ai loro protagonisti del CONI Regionale, già proiettato in nuove iniziative come sostenuto dal Presidente Riccardo Viola“Abbiamo archiviato un 2014 ricco d’impegni e soddisfazioni per proiettarci verso le novità rappresentate dall’imminente Expo, ma soprattutto dal Giubileo straordinario, che non mancherà di coinvolgere lo sport capitolino, e più in generale dell’intera regione”.
Quindici i riconoscimenti in questa seconda edizione a protagonisti del mondo sportivo del Lazio, due premi del Ricordo, che andranno alle famiglie degli sportivi Pietro Pasquetti e di Vincenzo Paparelli, oltre ad un premio speciale, che verranno assegnati alla presenza di autorità ed istituzioni: Riccardo Viola, Presidente del Comitato Regionale CONI, Nicola Zingaretti, Presidente della Regione Lazio, Rita Visini, Assessore alle Politiche sociali e Sport, Cristian Carrara, Presidente della Commissione Cultura, diritto allo studio, istruzione, pari opportunità, politiche giovanili, spettacolo, sport e turismo, e Roberto Tavani della Segreteria della Presidenza, della Regione Lazio, Paolo Masini, Assessore alla Scuola, Sport, Politiche Giovanili e Partecipazione attiva dei cittadini e Svetlana Celli, Presidente della Commissione Personale, Statuto e Sport, di Roma Capitale.
Questa seconda edizione infatti, diretta erede del Premio Coni Roma, che per dieci anni ha dato risalto a realtà ed eccellenze sportive e sociali, quest’anno vedrà conferire dalla Commissione un premio speciale ad un personaggio che si è distinto, nel corso della sua carriera, per il forte attaccamento al territorio: Maurizio Battista.
Il Comitato Lazio ha voluto istituire questa rosa di candidati per ricordare figure importanti, che hanno contribuito alla divulgazione dello sport e dei suoi valori.
PREMIO CONI LAZIO 2014:
ATLETA
Aurora TOGNETTI
Alessia ZECCHINI
Oxana CORSO
TECNICO
Giovanni SIROVICH
Luca NICOSANTI
DIRIGENTE
Massimo LIBERATI
Enrico VICINI
SOCIETA’ SPORTIVA
LAZIO CALCIO A 5 femminile
TAV “MONTOPOLI”
Premio IMPRONTA
Antonia PAPARELLI
Santo RULLO
Premio PESCIARELLI
Alessandro MARTOLINI
Paolo VALERI
Premio SIMONCELLI
Giorgio CALCATERRA
Alessio SARTORI
Il RICORDO
Pietro PASQUETTI
Vincenzo PAPARELLI
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Profili dei premiati:
ASD TAV Montopoli (Associazione Sportiva Dilettantistica Tiro a Volo Montopoli di Sabina)
L’Associazione Sportiva Dilettantistica Tiro a Volo Montopoli di Sabina ha compiuto nel 2015 32 anni di vita sociale e sportiva, essendo nata nel 1983 grazie alla pura passione per questo sport di Paolo Fiori, attuale vicepresidente della FITAV. Il TAV Montopoli, presieduto dalla signora Rina De Santis, dispone di uno degli impianti più moderni e funzionali d’Europa. L’impianto di Via Ternana ha ospitato diverse gare nazionali, oltre a quelle regionali. L’attività è stata portata avanti anche nei momenti di crisi economica più difficile, grazie alla passione dei dirigenti del luogo. Negli ultimi anni è stata spesso utilizzata per i raduni tecnici e per la formazione degli atleti più giovani. L’ultimo raduno dello scorso febbraio ha portato a Montopoli di Sabina una quarantina di ragazzi d’interesse nazionale. Dal 2007 a oggi sono stati effettuati importanti lavori di ammodernamento dell’impianto, con un impegno economico considerevole considerando l’aspetto dilettantistico di questo sport. L’impianto è stato anche teatro dei raduni della Nazionale di skeet, che nel 2012 preparò qui le gare di coppa del mondo ospitando, con gli azzurri Cainero e Falco, entrambi oro olimpico a Pechino e Atlanta, anche una vera e propria leggenda di questa disciplina, l’americano bicampione olimpico e recordman Vincent Hancock. I tesserati federali all’ASD sono circa un centinaio, ma molto di più i praticanti che si allenano nella struttura.
Giorgio Calcaterra (atletica)
La corsa è il credo di questo straordinario atleta che ha scelto le ultramaratone per diventare un campione. Giorgio Calcaterra, romano nato l’11 febbraio del 1972, ex tassista ma soprattutto corridore, è il leader delle 100 chilometri. Per nove volte di fila (la prima nel 2006, l’ultima nel 2014) ha vinto la Cento Chilometri del Passatore diventando l’atleta che ha prevalso più di tutti. La sua prima gara in atletica è stata una stracittadina, quella della Romaratona del 1982 quando sui 42 chilometri si imposte Emiel Puttemans. La prima maratona di Calcaterra è del 1990: aveva diciotto anni e l’ha portata a termine in 3 ore e 29 minuti. Era un tentativo, un’esplorazione senza troppa convinzione perché per vederlo di nuovo correre 42 chilometri dovranno passare otto anni, passo che Giorgio ha compiuto nella gara di Grottazolina, nella Marche. Tra il 1998 e il 2008 il corridore romano ha portato a termine 175 maratone, un autentico primato, senza dimenticare che nel 2004 di maratone nei h corse addirittura 31. Il suo primato, centrato nel 2000, è di 2h13’15”. Ma sono le ultramaratone il suo terreno di conquista. Campione del mondo in carica della 100 chilometri (titolo vinto nel 2012 ma anche nel 2008), Calcaterra è stato il migliore al mondo nella 100 negli anni 2008, 2010, 2011 e 2012. Nell’ultima Maratona di Roma, il 22 marzo scorso, ha corso due volte di seguito la maratona: nella prima è stato nono e nelle seconda ha accompagnato l’ultimo concorrente al traguardo.
Oxana Corso (atletica CIP)
Nata a San Pietroburgo, Oxana è stata adottata all’età di tre anni dalla famiglia Corso, residente a Roma, insieme alla sorellina più piccola, Olga. Una cerebrolesione, probabilmente congenita, le ha causato un deficit motorio, che non le ha però impedito, all’età di 11 anni, di essere notata dal professore di ginnastica della scuola, che l’ha avviata alla pratica dell’atletica leggera. Cresciuta sotto la sapiente scuola di Gianni Alessio – straordinario tecnico che aveva seguito, in passato, anche Laura Coccia – che l’ha indirizzata sulla velocità (100 e 200 metri), Oxana ha bruciato le tappe, entrando, a soli 13 anni, nel giro degli atleti di interesse nazionale, settore guidato dal CT Mario Poletti, facendo il suo esordio in una Paralimpiade, quella di Londra 2012, ad appena 17 anni, conquistando due medaglie d’argento nei 100 e nei 200 piani, distanze sulle quali si era laureata, pochi mesi prima, campionessa europea. La corsa di Oxana non si è fermata in Gran Bretagna: l’anno successivo, ai Mondiali disputatisi a Lione, ha conquistato il titolo iridato in entrambe le prove, stabilendo anche i rispettivi record mondiali. Nel 2014, reduce da un infortunio, si è dovuta accontentare dell’argento, su 100 e 200, agli Europei di Swansea, stabilendo però, pochi mesi dopo, il nuovo limite mondiale sul giro di posta. Ottenuto, lo scorso anno, il diploma di scuola superiore al liceo psico-socio-pedagogico, amante di musica, cinema e lettura, universitaria, tesserata per il gruppo sportivo delle Fiamme Gialle, ha scoperto che i grandi risultati arrivano soltanto divertendosi. Unica scaramanzia? Farsi allacciare, prima di ogni gara, le scarpe dal proprio allenatore.
Lazio Calcio a 5 femminile (calcio)
Una corsa senza macchia, probabilmente irripetibile, quella che la scorsa stagione ha portato la S.S. Lazio calcio a 5 femminile a dominare la concorrenza e firmare un’impresa sportiva senza precedenti nella storia del futsal italiano. Le giocatrici biancocelesti, allenate dal tecnico David Calabria, hanno infatti portato nella bacheca laziale tutto quello c’era da vincere: scudetto, Coppa Italia e Supercoppa italiana, trofei strappati nella gara decisiva sempre alla Ternana.
Ma non è finita, perché nel corso di quella trionfale galoppata la Lazio ha fatto percorso netto nella regular season del girone B di serie A, pareggiando solo contro Montesilvano nei quarti di finale di Coppa Italia, gara poi comunque vinta ai rigori. Ben 300 i gol messi a segno nella sola prima parte della stagione dalla macchina perfetta costruita nel mercato estivo, 100 dei quali realizzati dalla fuoriclasse Lucilèia. La giocatrice brasiliana, capace tra l’altro di vincere il Pallone d’oro 2013 dopo aver messo le mani sul quarto mondiale di fila con la nazionale verdeoro, ha contribuito, assieme alle compagne, a riempire spesso le tribune del campo di casa, il PalaGems di Tor di Quinto, fino al tutto esaurito (non meno di 1000 spettatori) in occasione della finale scudetto, meritato bagno di folla per un gruppo di ragazze straordinarie.
Massimo Liberati (Consigliere FIKBMS)
Massimo Liberati nasce a Roma il 10 maggio del 1961 e la sua carriera sportiva di vertice da dilettante nel campo della kickboxing si concretizza nel 1978 quando si classifica al primo posto ai Campionati italiani, posizione che replicherà fino al 1982. Due anni dopo è primo ai Campionati europei e l’anno successivo vince il Campionato mondiale e la Coppa del mondo. Come professionista, nel 1985 è campione europeo W.A.K.O Pesi Welter e l’anno successivo conquista il titolo mondiale I.K.L. e W.A.K.O, è campione mondiale dal 1986 al 2001 W.A.K.O., 1987-88-89-90 P.K.O., 1992 I.S.K.A., 1993 K.I.C.K.
Su 113 incontri disputati ne ha persi soltanto 3 e vanta ben 24 difese del titolo mondiale. Nella sua specialità è sicuramente uno degli atleti più vincenti al mondo e soltanto l’anagrafe (raggiunti limiti di età), gli ha impedito di arricchire ancora di più il suo invidiabile palmares.
E’ cintura nera 6° dan di kick boxing, cintura nera 3° dan kung fu di Okinawa, insegnante di pugilato, insegnante di difesa personale, istruttore aeroboxe e aerokick, personal trainer nonché preparatore atletico di atleti di sport da combattimento.
Tra l’altro ricopre l’incarico di docente nazionale per la formazione di allenatori, istruttori, maestri di kick boxing, è direttore tecnico della nazionale di full contact della F.I.K.B.M.S, Federazione di cui è stato presidente del Comitato regionale Lazio dal 1996 al 2014, per esserne attualmente consigliere nazionale.
E’ coordinatore del settore agonistico della Asd Body Fight Liberati, storica palestra in via del Mandrione, che condivide con il fratello Paolo, una struttura che rappresenta il punto di riferimento a Roma e nel Lazio, per gli appassionati degli sport da combattimento.
Nel 2014 ha organizzato tre Campionati regionali al Palazzetto dello Sport di Roma, un Campionato interregionale al Palazzetto dello Sport di Civitavecchia, un Campionato italiano Discipline da Ring Palazzetto dello Sport di Genzano, un Campionato del Mondo W.A.K.O. al Teatro Tenda Strisce di Roma e 16 manifestazioni regionali ed interregionali sul territorio Laziale.
Alessandro Martolini (arbitro FIP)
Arbitrare è una passione di famiglia. Alessandro Martolini, romano nato il 9 giugno 1976, fischia sui parquet del basket dal 1993 ed è arrivato presto a dirigere le partite in serie A. E’ diventato arbitro internazionale nel febbraio del 2011 dopo avere superato la seconda fase del clinic della Fiba a Gaziantep, in Turchia.
Alessandro è figlio di Maurizio Martolini, uno dei più grandi arbitri del passato prematuramente scomparso nel 2007 e che dal 2011 fa parte dell’Italia Hall of Fame. Martolini senior ha cominciato ad arbitrare nel 1963 esordendo in serie A nel 1969 e nella sua carriera, chiusa nel 1987 a Varese e quel giorno Maurizio ha poianto, ha diretto 8 finali scudetto ed è stato designato per i Giochi olimpici del 1980. Alessandro, con il fratello Andrea e la mamma Ombretta, ha dato vita all’Associazione Amici di Maurizio Martolini per ricordare la figura del grande arbitro ma non solo.
Alessandro Martolini è laureato in giurisprudenza, ha frequentato un master in diritto ed economia dello sport e dal 2005 lavora presso la Coni Servizi all’Ufficio Affari Legali. Nel 2014 è stato segretario della Federazione Italiana Tiro a Segno prima di tornare al precedente incarico al Foro Italico. Sempre lo scorso anno, Alessandro ha organizzato il primo Torneo Fip Maurizio Martolini e il primo corso di formazione universitario per arbitri di basket riservato agli studenti di scienze motorie.
Luca Nicosanti (karate FSSI)
Dopo aver conquistato numerosi titoli nazionali e internazionali da atleta, tra i quali quello di campione Europeo Wadokai e la medaglia di bronzo alla Coppa del Mondo, Luca Nicosanti nel 1995, intraprende l’attività di allenatore, poi di istruttore ed infine di maestro di Karate. Nel 2004 diventa Istruttore di Difesa Personale della Polizia di Stato. Dal 2006 è direttore tecnico dell’A.S.D. TOUKON KARATE-DO, associazione nella quale investe le proprie energie nella formazione sportiva di bambini, adolescenti ed adulti e dove inizia anche la sperimentazione dell’inclusione sportiva e culturale delle persone con disabilità. Nel 2010, su sua proposta e con il suo operato in seno all’Ente Promozionale CSEN viene istituito uno specifico settore sportivo legato alle persone con disabilità prima regionale e poi nazionale. Nel novembre 2010 è nominato allenatore della nazionale di Karate della FEDERAZIONE SPORT SORDI ITALIA (FSSI) che accompagna nel 2012 in occasione del Campionato del Mondo disputato in Venezuela, nel quale l’Italia conquista 6 medaglie. Viene riconfermato nel 2013, in occasione delle DEAFLYMPICS, le Olimpiadi Silenziose celebrate a Sofia, in Bulgaria, che frutteranno un oro, un argento ed un bronzo. Nel 2014 organizza il 2° campionato internazionale di Karate per atleti con disabilità al PalaPellicone di Ostia, dove parteciperanno in oltre 100 atleti di 5 paesi. La società del Maestro Nicosanti, la Toukon Karate-Do, vive dall’inizio l’inclusione e l’integrazione di atleti con disabilità che lui ha diretto e coordinato nell’ambito della Karate Junior Open, prima competizione sperimentale organizzata, risultando l’unico tecnico di una società federale attiva in questo ambito.
Antonia Paparelli (ginnastica)
Presidente Onorario del Comitato Lazio della FGI e componente della Giunta del CONI Lazio in quota FSN, la prof.ssa Antonia Paparelli ha legato il suo nome alla ginnastica della nostra regione. Tra i suoi meriti, quello di aver lanciato durante il suo mandato da consigliere federale, responsabile della sezione Ritmica, Elisa Santoni e Elisa Blanchi, che debuttarono in azzurro ai campionati europei juniores di Budapest nel 1999. Le due ginnaste in seguito avrebbero formato, sotto la guida di Emanuela Maccarani, la spina dorsale della Nazionale più vincente nella storia di questa disciplina, quella che riuscì a imporre la sua visione nuova alle blasonate scuole dell’Est, costrette per la prima volta a rincorrere. La Paparelli ha ricoperto il ruolo di Presidente regionale della Federginnastica dal 2000 al 2008; quindi quello di vice presidente dal 2008 al 2012, anno in cui è entrata nel Consiglio federale. Da infaticabile organizzatrice di eventi, per ben 11 anni è stata alla guida della Gymnaestrada di Fiuggi, evento nazionale che ha portato nella città delle Terme decine di migliaia di appassionati della “ginnastica per tutti”. “Donna di Sport” per la Regione nell’anno 2007, ha ricevuto dall’assessorato preposto una targa per il contributo fornito alla valorizzazione e alla formazione dello sport femminile. Nel 2012 il Comitato Lazio del CONI la premia con una medaglia d’argento. Ma la passione per la ginnastica scorre nelle vene di tutta la famiglia. Infatti sua figlia, Cristina Casentini, è la direttrice tecnica nazionale dell’aerobica e la presidente della Commissione tecnica per l’aerobica della UEG.
Vincenzo Paparelli
“L’ultima domenica”, spettacolo teatrale per la regia di Geppi Di Stasio e Andrea Pintucci, racconta la storia di una famiglia normale, dove un padre, cinquantenne, sebbene tifoso, non è mai andato allo stadio. Il suo rifiuto nasce da un evento tragico, risalente a quarant’anni prima, quando suo padre, uscito per recarsi a un derby, non fece più ritorno a casa.
E’ fin troppo facile riconoscere in quest’uomo maturo, che ama il calcio ma odia ogni sua rappresentazione più estrema e violenta, la figura di Gabriele Paparelli, che questa sconvolgente esperienza l’ha vissuta davvero. Una storia terribile che Gabriele ha provato a esorcizzare a trent’anni di distanza, affidando la sua memoria e quella di sua madre Vanda, che quel giorno terribile era insieme al marito, alle pagine di un libro. “Cuore tifoso”, uscito nel 2009 per Sovera Editore, ripercorre d’un fiato quella domenica di follia; la prima volta di un morto allo stadio, suo papà Vincenzo. Da allora niente è stato più uguale per Gabriele e la sua famiglia, ma molto è cambiato anche nel mondo del calcio, che all’improvviso aveva scoperto la sua anima nera. Gabriele Paparelli in tutti questi anni ha vissuto e combattuto contro il lato più oscuro del gioco più bello del mondo, cercando di capire, impegnandosi in ogni modo, arrivando a cancellare di persona dai muri della capitale, frasi scritte con la vernice dell’odio e rivivendo più volte quel dolore sordo in occasione di altre morti evitabili: Antonio De Falchi, Gabriele Sandri, Ciro Esposito. Ma questa è la sua battaglia, e non si tira indietro.
Pietro Pasquetti
E’ stato il volto dello sport della tgr per oltre quindici anni. Pietro Pasquetti, vicedirettore dal 2009, sembra quasi aver voluto aspettare che l’edizione delle 14.00, la sua edizione, andasse in onda per salutare tutti per l’ultima volta il 20 gennaio scorso. Voce e presenza inconfondibile aveva tre passioni: il giornalismo, lo sport, soprattutto la Lazio e poi la politica. Allo stadio Olimpico la società biancoceleste lo ha voluto ricordare il 25 gennaio 2014 giorno di Lazio – Milan di campionato con un filmato che sui mega schermi ha fatto venire la pelle d’oca a tutti i tifosi che hanno applaudito a lungo e ai colleghi che in tribuna stampa hanno voluto esporre uno striscione di saluto con la scritta : “Pietro sempre nel cuore”. Al suo posto, nella seconda fila della tribuna centrale, lato Nord, due mazzi di fiori e due immancabili sigari.
Nato a Roma il 13 agosto del 1952, laureato in Scienze Storiche all’Università la Sapienza di Roma. In forza alla Tgr Lazio dal 1984, fu assunto a tempo indeterminato alla Testata regionale nell’ottobre del 1986 per dar vita ad una carriera veloce e di grande successo con la conduzione di Sport Regione per tre lustri seguendo Roma e Lazio in decine di trasferte europee. Equilibrato, sorridente e sempre pronto al confronto ha seguito i mondiali di calcio del 90 e del 94 per il Tg1. Ha lasciato il segno nelle persone che lo hanno conosciuto, che ancora oggi ne ricordano sempre la presenza e soprattutto i suoi immancabili aneddoti. Storie divertenti e consigli preziosi per colleghi e amici. Nel 2011 fu insignito del premio giornalistico Stagione Borgiana. Generoso fino alla fine come la sua famiglia che ha deciso grazie alla volontà della moglie Isa e del figlio Giovanni di donare le sue cornee.
Santo Rullo (sport e salute mentale)
Da venticinque anni impegnato assieme ad altri operatori in progetti che nel 2013 hanno contribuito a far nascere l’Agenzia Italiana per la Promozione del calcio nella salute mentale (ProCaSM), Santo Rullo continua a utilizzare con ottimi risultati lo sport nella cura e nei processi di riabilitazione che richiedono queste delicate patologie. Attività che hanno permesso lo sviluppo di vari modelli di intervento clinico attraverso l’attività sportiva (anche se mai formalizzati scientificamente) e l’organizzazione di manifestazioni sportive dedicate a persone con disturbi psichici. Iniziative che hanno valicato i confini nazionali, suscitando l’interesse di altre nazioni, come certificato dal Simposio internazionale sullo sport per persone con problemi di salute mentale, che si è tenuto a Tokyo nell’ottobre di due anni fa. Oltre al Giappone, paese proponente ed ospitante il simposio oltre che organizzatore delle Olimpiadi e Paralimpiadi del 2020, in quell’occasione erano rappresentate Gran Bretagna, Germania, Argentina, Danimarca, Corea del Sud, Perù ed Italia. A Tokyo si è iniziato a raccogliere informazioni sulle molteplici, differenti esperienze e modalità di utilizzo dello sport, ed in particolare del calcio, nei programmi di intervento nel campo della salute mentale (prevenzione, cura e riabilitazione) e si è anche deciso che nel febbraio 2016 si terrà ad Osaka una manifestazione amichevole ed “parzialmente” agonistica tra le nazioni che hanno partecipato al simposio, in attesa di organizzare un evento più importante magari in concomitanza con le Olimpiadi giapponesi.
Alessio Sartori (canottaggio)
Quando un atleta può definirsi leggenda. E’ il caso di Alessio Sartori, campione di tutto nel canottaggio e anche nella vita. Nessun canottiere laziale ha vinto quanto lui nella storia della disciplina e in pochi ci sono riusciti in assoluto. Sartori, nato a Terracina il 13 novembre del 1976, è uno di quegli atleti nato con i remi al posto delle braccia. Ha iniziato da piccolo a vogare sulle acque del Lago di Sabaudia e in seguito con la “divisa” delle Fiamme Gialle ha iscritto il suo nome negli albi d’oro di ogni competizione nazionale e internazionale. Ai Giochi olimpici ha partecipato quattro volte, vincendo un oro nel 4 di coppia a Sydney 2000, un bronzo nel doppio a Atene 2004 e in argento nel doppio a Londra 2012. Al suo palmares si aggiungono 3 titoli iridati senior, oltre a 3 argenti e 1 bronzo, e un oro e un argento ai Mondiali junor. Nel 2014 Sartori ha deciso di lasciare il remo, uscendo di scena da grande campione. L’ex canottiere azzurro è sempre stato un esempio per tutti gli sportivi in quanto ha sempre creduto nei suoi mezzi e ha condotto uno stile di vita impeccabile. Nel 2000, ha ricevuto l’onorificenza di Commendatore Ordine al merito della Repubblica Italiana.
Giovanni Sirovich (scherma)
Romano, 54 anni, sposato e padre di due figli, laureato in Legge, dal 16 dicembre 2008 ricopre la carica di Commissario tecnico della Nazionale italiana di sciabola. Da atleta ha vinto per ben otto volte il titolo di campione italiano di sciabola maschile. Nel 1990 ha vinto la Coppa del Mondo under 20 ed ha conquistato il bronzo ai Campionati del Mondo under20. Nel 1993 vince il titolo individuale ed a squadre alle Universiadi di Buffalo e conquista la medaglia d’argento nella prova di sciabola maschile a squadre ai Campionati del Mondo Essen1993. Nel 1999 conquista l’oro in Coppa Europa, mentre l’anno successivo vince il bronzo individuale e l’oro a squadre ai Campionati del Mondo Militari. Ha partecipato da atleta ai Giochi Olimpici di Barcellona 1992. Dal 1991 è in forza al Centro Sportivo Carabinieri di Roma e, con la carica di Maresciallo dell’Arma, dal 2003 è tecnico della sezione scherma. Consegue nel 2007 il diploma di maestro di scherma, ed è allenatore europeo di IV livello. Sotto la sua gestione, la sciabola italiana ha conquistato la medaglia d’argento individuale ai Giochi Olimpici di Londra2012, con Diego Occhiuzzi, ed il bronzo olimpico nella prova a squadre maschile. Da Commissario tecnico, ai Campionati del Mondo Assoluti ha festeggiato sette medaglie (1 oro individuale, 3 bronzo individuale, 2 argento a squadre, 1 bronzo a squadre), e tredici medaglie ai Campionati Europei Assoluti (4 bronzo individuale, 5 oro a squadre, 4 bronzo a squadre).
Aurora Tognetti (pentathlon m.)
E’ stata la prima e finora unica pentatleta italiana capace di vincere una medaglia olimpica, anche se agli Youth Olympic Games, e l’unico rappresentante in assoluto della disciplina ad aver avuto l’onere e l’onore di rappresentare l’Italia in qualità di portabandiera della spedizione azzurra in un’Olimpiade, sempre quella giovanile di Nanchino 2014, scelta tra i 69 atleti azzurri qualificati. E’ nata a Roma nel 1998, e nel 2014 ha centrato un’impresa a dir poco incredibile per una giovanissima atleta come lei: ha vinto almeno una medaglia in ogni competizione internazionale alla quale ha partecipato. Agli Youth Olympic Games ha centrato il bronzo nella prova a staffetta mista; ai Campionati del Mondo Youth A ha vinto l’oro individuale, quello a staffetta e l’argento a squadre; ai Campionati Europei Youth A è stata oro a squadre e bronzo nella staffetta mista e ai Campionati Europei Youth B ha vinto l’oro nella staffetta mista, l’argento individuale e quello a squadre. Una ragazza tenace, che a soli 16 anni ha già acquisito una mentalità da professionista, che mostra apertamente ogni volta che partecipa a una gara. E’ stata anche candidata all’Italian Sportraits Awards 2015, categoria Giovani Donne, da una giuria composta da campioni dello sport e giornalisti di settore.
Paolo Valeri (arbitro FIGC)
Da giovanissimo faceva il portiere, con la Vigor Perconti. Poi è uscito dai pali e si è messo il fischietto in bocca. Oggi s’inserisce nella tradizione dei grandi arbitri romani che vanta nomi come Generoso Dattilo, Antonio Sbardella, Carlo Longhi e tanti altri. Ha iniziato ad arbitrare a 16 anni, nel 1994, e appartiene alla sezione Roma 2 “Riccardo Lattanzi”. Ha bruciato le tappe (nel 1999 dirigeva già partite di Eccellenza) ed è arrivato alla CAN A-B nel 2007 divenendo il primo arbitro appartenente alla sezione di Roma 2 a raggiungere questo traguardo. Più che traguardo, però, per lui è stato un punto di partenza. Ha debuttato in Serie A il 23 dicembre 2007 dirigendo Udinese-Empoli, è internazionale dal 2011. Nel 2012 è stato selezionato dalla UEFA per dirigere partite della fase finale dei campionati europei Under 19 in Estonia. Il 29 febbraio 2012 è stato designato per la prima volta per dirigere una partita tra nazionali maggiori (Austria-Finlandia) e il 22 novembre 2012 ha esordito in Europa League dirigendo la gara tra Basilea e Sporting Lisbona. Al termine dello scorso campionato aveva già diretto 93 partite in Serie A ed è stato designato come arbitro di porta nella finale di Coppa Italia tra Fiorentina e Napoli. Il 22 dicembre 2014 ha diretto la Supercoppa italiana disputata in Qatar tra Juventus e Napoli. Ha vinto il presigioso premio “Giovanni Mauro” come arbitro meglio distintosi nella stagione 2010/11 e il premio Sportilia nel 2009/10 come miglior giovane e nel 2013/14 come miglior arbitro.
Enrico Vicini (Presidente Globo Sora – pallavolo)
La sua vita sportiva è legata totalmente all’Argos Volley Sora, società che ha visto nascere e di cui è stato giocatore fino agli Anni 90. Subito dopo aver smesso, però, ha vestito i panni dirigenziali fino a diventare presidente e a portarla dov’è oggi, cioè nel punto più alto di una storia iniziata dalle categorie provinciali e regionali. Considera la conquista della Serie A2, arrivata nel 2009, come il momento di massima soddisfazione della sua carriera, compresi gli anni da giocatore in Serie C naturalmente con la maglia dell’Argos Volley, oggi sponsorizzata Globo Banca Popolare del Frusinate. C’è la sua firma sull’ascesa della società: nel 1999 la prima promozione in B2, per poi retrocedere e risalire nuovamente. Nel 2008 arriva la promozione in B1 e, come detto, nel 2009 ecco l’A2. Grazie alla sua competenza e alla sua passione, la società è diventata un modello, con una rete importante di sponsor che la sostiene e grande attenzione al settore giovanile grazie alla quale più di un giocatore “fatto in casa” è arrivato a giocare in A2. Ma la crescita continua: dopo due annate chiuse al terzo posto nella regular season e raggiungendo le semifinali dei playoff, in questa stagione Sora viaggia nei primissimi posti della classifica e può legittimamente ambire alla promozione in A1.
Alessia Zecchini (apnea)
Una sirenetta che si immerge sia in piscina che in mare per conquistare titoli e record. La passione per l’apnea in Alessia Zecchini è nata molto presto, all’età di 13 anni. Sono stati tanti anni di allenamenti e corsi superati, prima di poter competere a livello agonistico. La ventiduenne atleta del Nuoto Belle Arti Roma, ha infatti dovuto aspettare la maggiore età per poter sfidare avversarie e se stessa. E sono state subito gare da podio, con due argenti ai campionati italiani in apnea dinamica con e senza attrezzi. Nel 2013 è arrivata la prima vittoria ai Campionati del Mondo in apnea statica. In quella occasione Alessia è rimasta sott’acqua per 6’ e 15”, conquistando anche il record italiano. Dopo la piscina è toccato al mare: 81 metri in assetto costante con attrezzi. Nel 2014 ha vinto un argento in apnea statica e un bronzo in apnea dinamica ai Campionati Europei, quindi ha realizzato un tre su tre senza storia ai Campionati Italiani, per poi tuffarsi nel mare di Ischia e ritoccare con 86 metri il suo record mondiale di profondità. Si allena al Circolo Canap, spesso insieme al fidanzato Vincenzo Ferri, atleta del Mobis Sub Apnea Rieti. Nel 2015 a luglio sono in programma i Mondiali in piscina in Francia e poi a ottobre quelli di profondità a Ischia, due appuntamenti che la vedranno sicura protagonista.
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