BLOG – So’ de Latina. Il girone dell’inferno per chi non rispetta la fila

03/05/2020 di

Avete letto la sensazionale notizia della settimana?

Stanno creando un nuovo girone dell’inferno per chi non rispetta la fila! Ve la riassumo così: i peccatori andranno a finire in un vagone che sarà l’esatta riproduzione del treno regionale Napoli-Roma delle ore 6.20 e saranno costretti a restare stipati lì per l’eternità, senza mascherina né deodorante.

Ogni tanto passerà il controllore, anche lui senza mascherina né deodorante e farà la multa a tutti, quindi i peccatori proveranno un perenne senso di frustrazione e vergogna. Il treno ripercorrerà il viaggio standard da Napoli a Roma, così i peccatori avranno l’illusione di avere una destinazione (la stazione Termini) e un termine temporale del viaggio (ore 9.03), ma si sentiranno ansiosi come se non riuscissero a raggiungerla mai. Per costruire questo girone, ingegneri, architetti e psicologi stanno studiando meticolosamente il modello Trenitalia e hanno dichiarato che non è così facile come sembra.

“Il nostro obiettivo” ha dichiarato il capo ingegnere “è riprodurre un disagio in maniera costante e organizzata, senza scusarci mai. Stiamo quindi cercando di isolare quei momenti di disagio casuale che Trenitalia offre ai passeggeri cercando di renderli strutturati, calcolati.”

Mi fermo un attimo perché vedo molti di voi esultanti per la notizia, altri terrorizzati. A quelli che hanno paura volevo dire: tranquilli, perché i lavori sono stati affidati ad una ditta italiana, quindi per concluderli ci vorranno parecchi anni.

Poi sapete com’è, un escamotage per ridurre la pena si troverà no? Magari ogni tanto il controllore non passerà. Oppure capiterà che il treno si fermi casualmente a Pomezia e qualcuno di voi riuscirà a scendere senza farsi scoprire. Capite a me. Evviva il made in Italy.

Comunque dai, non pensiamo al post-mortem. Pensiamo alla vita.

Nella vita chi non rispetta la fila è fortunato perché gode di ottima salute. Sono persone forti sia dal punto di vista fisico che emotivo, persone che riescono a superare numerosi corpi deboli in attesa del proprio turno sfidando le leggi fisiche e morali. Sono veloci, coraggiose, pronte a rispondere (o a non rispondere) ad eventuali forme di protesta. Alcune di loro sono già nate così, con un vantaggio biologico che assicurerà una riproduzione della specie, altre invece si allenano tutte le mattine con esercizi mirati.

Ieri da Gianni (Gianni è il gestore della frutteria del borgo) ho avuto modo di imbattermi in un esemplare del genere: una signora sulla settantina, donna fiera e robusta, che imperturbabilmente ha ignorato due persone in fila (tra cui la sottoscritta) entrando direttamente nel negozio.

Di solito faccio passare sempre le persone anziane davanti a me chiedendo loro se vogliono, per non offenderle. La signora però ha anticipato la mia gentile domanda. È uscita dal negozio 20 minuti dopo (o meglio: è uscito prima il suo profumo Dior, poi il suo chihuahua, infine lei) senza guardarmi in faccia e sbattendo la portiera del suo SUV bianco. Vi giuro che è tutto vero, non sto consultando l’Enciclopedia dei Luoghi Comuni.

Nel frattempo la fila era aumentata e la mia rabbia anche. L’età non giustifica la maleducazione, pensavo, e pensavo anche a tante altre cose che è meglio non scrivere qui. Ma era il mio turno finalmente!
Dietro di me c’era un uomo sull’ottantina con un cappello di feltro marrone. Sono entrata da Gianni senza chiedergli se volesse prendere il mio posto.
Ho varcato la soglia quasi correndo.

E se mi avesse sorpassato pure lui? E se mi avesse sorpassato pure il signore dopo di lui? E quello dopo ancora? Non c’è mica da fidarsi eh.
Dopo sono andata da Marco (Marco è il gestore dell’alimentari del borgo) e anche lì nuova fila. Davanti a me due donne, dietro di me ancora l’anziano con il cappello di feltro.

Le due donne lo hanno fatto passare, io sono rimasta in silenzio con la mia rabbia accumulata a guardare un’ape che si posava sui fiori. Che belle le api! È così raro vederle ormai. Poi mi sono accorta che era una vespa. Che brutta giornata.

Il signore con il cappello di feltro è uscito felice con la spesa e per ringraziare le gentili donne ha regalato loro caramelle. Alla liquirizia. Amo le caramelle. Amo la liquirizia. Il signore non mi ha nemmeno guardata. A me niente caramelle. Ho maledetto me, la vespa sul fiore, la signora con il chihuahua. Mi sono sentita troppo cattiva ma anche troppo buona.

Che si sbrigassero a costruire questo nuovo girone dell’inferno!
La prima a sperimentarlo sarà ovviamente quella signora, ma senza cane perché i cani sono carini anche se sono chihuahua. Poi ci andrà la vespa, ma si salverà uscendo da un finestrino rotto perché la vespa è utile per l’ecosistema anche se non è un’ape.

Intanto che aspettiamo la fine dei lavori, i giornali dicono che coloro che non rispettano la fila possono essere mandati all’inferno a voce.
Finalmente una buona notizia.