RIFIUTI, VERSO LA PROROGA PER LA DISCARICA DI MALAGROTTA

22/06/2010 di

Ancora un anno di proroga per la discarica di Malagrotta, la più grande d’Europa alle porte della Capitale. Un atto necessario, secondo il sindaco di Roma Gianni Alemanno, anche per il 2011 poichè «il gassificatore di Malagrotta e quello in costruzione di Albano non sono sufficienti a creare un’alternativa» ed «è impensabile che un nuovo impianto sia completato nel 2010».

Non c’è infatti ancora certezza su dove verrà realizzata la cosiddetta Malagrotta-bis: molto probabilmente una discarica di servizio con annesso un impianto di smaltimento di Cdr. Oggi tra le ipotesi il primo cittadino ha confermato quella di realizzarla nelle ex cave di Riano (che insistono in minima parte nel comune di Roma e in gran parte in quello di Riano), ma si attende un confronto con l’amministrazione regionale. Tra gli altri siti al vaglio resta in piedi quello di Allumiere, mentre tramonta quello dei Monti dell’Ortaccio che almeno Alemanno «per ora» ha escluso per via della vicinanza al territorio di Malagrotta dove «potrebbe provocare una sollevazione popolare». Qui la mega discarica, vasta 170 ettari, ha iniziato a chiudere i battenti circa un anno fa con operazioni di ‘capping’ (chiusura degli invasi di rifiuti tal quali esauriti) che, come annunciato all’epoca dagli stessi gestori, dureranno altri tre o quattro anni. «L’ira della gente finirà per farsi sentire – insorge il presidente del comitato Malagrotta Sergio Apollonio dopo le dichiarazioni del sindaco – sono almeno cinque anni che la discarica deve essere chiusa una volta per tutte. È un mostro ecologico a livello europeo e mondiale. Continuare a parlare di ‘proroghè è come continuare a parlare di ‘condonì sul piano nazionale: è la debacle totale di un’amministrazione e di un modo di governare». E se gli abitanti di Malagrotta annunciano battaglia, sul quadro complessivo dei rifiuti del Lazio pesa l’incognita delle scelte della nuova amministrazione regionale a cui spetta, tra l’altro, la decisione della proroga. «Siamo in attesa di riprendere il confronto con la Regione – ha annunciato Alemanno – Dobbiamo scegliere se gli ambiti territoriali ottimali devono restare chiusi nel territorio del Comune di Roma o essere estesi alla Provincia. Noi siamo del parere che devono essere estesi a tutta la provincia per poter collocare la discarica in un’area non distante dal Comune di Roma ma allo stesso tempo non facente parte del Comune, altrimenti ci sarebbe il paradosso di avere lo smaltimento dell’enorme massa dei rifiuti di Roma nelle aree più antropizzate».