HACKER ADDIO, ECCO IL NUOVO CYBERCRIME

20/03/2010 di

Vecchi hacker addio: i ragazzini annoiati che facevano gli hacker per hobby
e curiosità sono quasi scomparsi per lasciare il campo a nuove generazioni di
ragazzini che lo fanno per soldi e che, soprattutto, sono assoldati dalla criminalità
organizzata. Criminalità organizzata e criminalità informatica sono ormai unite da
almeno 2 anni, hanno detto gli esperti riuniti a Roma, nel convegno su illeciti in
azienda e delitti informatici organizzato dalla cattedra di Psicopatologia forense
dell’università di Roma La Sapienza.

– UNDERGROUND ECONOMY: è l’economia del cyber-crimine, che ha avuto un giro d’affari
di 2 miliardi di dollari nel 2008, con incremento del 148% delle truffe ai bancomat e
ricavi per 500 milioni di euro l’anno solo in Europa, con la comparsa di una vera e
propria multinazionale del ‘cybercrimè, chiamata Russian Business Network, ha detto
l’esperto di sicurezza informatica Raoul Chiesa, socio co-fondatore e membro del
comitato direttivo dell’Associazione italiana per la sicurezza informatica (Clusit) e
membro dell’Agenzia europea per la sicurezza delle reti e dell’informazione (Enisa).
«La conferma di questo nuovo assetto è evidente nell’ordinanza relativa al caso
Fastweb-Sparkle», ha detto Angelo Jannone, esperto di sistemi di controllo aziendale
e docente dell’università La Sapienza.
– NUOVI REATI: «Non più rapine in banca nè spionaggio classico, l’obiettivo – ha
detto Chiesa – è frodare e rubare denaro, e quello che serve è ‘pulirè il denaro». I
reati più diffusi sono furto di dati (phishing), diffusione di programmi pericolosi,
frodi, attacchi volti a negare dei servizi, pornografia, pedopornografia e giochi
online sono le attività gestite da strutture organizzate secondo un modello
aziendale.
– CRIMINI DEI COLLETTI BIANCHI: stanno esplodendo adesso, ha detto il criminologo
Vincenzo Mastronardi, che ha organizzato il convegno. Si tratta, ha spiegato, di
«crimini economici eseguiti contro o a favore di aziende» come mezzo per arricchirsi
e destabilizzare.
– NUOVI CYBER-CRIMINALI: hanno da 9 a 50 anni, ma solo i giovanissimi lo fanno per
curiosità o per esibizionismo; gli altri lo fanno per soldi o spionaggio industriale,
prendendo di mira soprattutto aziende. «È un mondo in continua evoluzione nel quale
la tipologia degli attacchi continua a trasformarsi», ha osservato Chiesa. Dietro gli
attacchi possono esserci studenti, impiegati scontenti, stagisti. «Esistono almeno
nove profili diversi di hacker di diverse fasce di età», ha detto Chiesa. Tra i più
diffusi ci sono gli specialisti negli attacchi (i cracker), che hanno in media fra 17
e 30 anni e lanciano attacchi di tipo distruttivo violando i sistemi di aziende. In
deciso aumento sono i cyber-warrior (18-50 anni) e le spie industriali (22-45 anni),
che di solito agiscono da soli e per soldi, attaccando aziende.

  1. Tanti esperti al convegno per spiegarci il nulla. La criminalit