OPINIONI/LADRO UCCISO, IL TABACCAIO NON “HA FATTO BENE”

23/08/2008 di

Fanno bene gli abitanti e i commercianti di Fossignano, ad Aprilia, a chiedere più sicurezza. Lo potrebbero chiedere anche gli abitanti della periferia romana, o quelli di Pomezia, così come lo chiedono da anni gli abitanti della Q4-Q5 a Latina. Il problema della sicurezza appartiene a molti, tutti hanno diritto a stare tranquilli specialmente dentro casa o dentro la propria attività commerciale.

Purtroppo però la giusta richiesta di sicurezza, anche a Fossignano, si è mescolata con una serie di errori di valutazione dovuti ad una scarsa riflessione su quanto accaduto. Errori dovuti forse anche all’eccitazione legata al grave fatto di cronaca che ha monopolizzato l’attenzione dei media, anche a livello nazionale.

L’uccisione di un ladro romeno, di 21 anni, da parte del tabaccaio è stato un fatto grave che poteva essere evitato. Il ladro aveva minacciato il tabaccaio, è vero. Ma è anche vero che poi si è allontanato – disarmato – con i suoi complici e con la refurtiva, alcune stecche di sigarette.

Per questo non si può dire che il tabaccaio “ha fatto bene“, non solo perché – in linea di principio – uccidere chiunque non è mai una cosa “fatta bene”, ma anche perché – se si valuta la dinamica dei fatti – il ladro non era più pericoloso nel momento in cui era in strada e scappava. Proprio in quel momento, invece, il tabaccaio ha preso la mira e ha sparato dal balcone di casa, dove ormai era assolutamente al sicuro.   

Si dice, “in quei momenti non hai il tempo di ragionare, devi agire“. Nulla di più falso. In genere in quei momenti si è paralizzati dalla paura e non si ha il tempo di ragionare ma neanche di agire. Molti, al suo posto, sarebbero rimasti immobili o avrebbero chiamato la polizia vedendo il ladro scappare, sperando che fosse arrestato. Sarebbe stato un comportamento più corretto.    

In questi giorni si discute animatamente sulla legittimità della “difesa” (o attacco?) del tabaccaio. Ma in realtà la nuova legge, invocata da molti, potrebbe dare torto all’uomo che ha sparato. La stessa legge che modifica ed estende il concetto di “legittima difesa” potrebbe dare torto al tabaccaio e ai molti suoi “tifosi”, perché ormai di tifo si tratta.

Per capirlo basta leggere una recente sentenza della Corte di Cassazione che stabilisce un principio molto chiaro in merito a vicende di questo genere: L’articolo 52, comma 2 Codice Penale di nuova introduzione (modificato dall’articolo 1 Legge 13 febbraio 2006 n. 59), non consente un’indiscriminata reazione nei confronti del soggetto che si introduca fraudolentemente nella propria dimora, ma presuppone un attacco, nell’ambiente domestico, alla propria o altrui incolumità, o quanto meno un “pericolo di aggressione”. (Corte di Cassazione – Sezione Prima Penale, Sentenza 23 marzo 2007, n. 12466: Cause di giustificazione – Legittima difesa – Legge 13 febbraio 2006, n. 59).

In questo caso dov’è l’attacco? Dov’è il “pericolo di aggressione” visto che il tabaccaio ha sparato quando il ladro era già in strada mentre scappava? Diverso sarebbe stato se il tabaccaio avesse sparato al ladro quando ancora era nel negozio, magari mentre lo minacciava con un’arma. Allora, in quel caso, anche se avesse sparato per primo, il tabaccaio forse avrebbe avuto piena ragione di farlo.

Ma le cose, a quanto pare, sono andate diversamente. Spetterà ai giudici – e per fortuna non alla piazza – stabilire se il tabaccaio è colpevole o meno, e soprattutto di quale reato. Di un reato, non giuridico ma morale, sono già responsabili tutti coloro che hanno superficialmente archiviato la questione dicendo “Ha fatto bene”.

Perché in tutta questa storia non c’è proprio nulla che è stato fatto bene. (Marcus)

 

  1. Sono pienamente d’accordo. se avesse sparato al ladro in casa mentre lo minacciava avrebbe fatto bene. Cos

  2. prendere, schedare,e rispedire a casa propria tutti coloro che non dimostrino di potersi sostenere in italia onestamente, questa sarebbe l’unica cosa fatta bene

  3. Latina: 1 morto ammazzato di botte di sabato sera davanti la caserma provinciale dei Carabinieri; 2 commercianti gambizzati nel giro di 48 ore in zona centrale. Le vicende in questione coinvolgerebbero solamente italiani. Concentrarsi sulla nazionalit

  4. HA FATTO BENE. Se non ci pensa chi di dovere a tutelarci, meglio fare da se.

  5. Uno stato che affida al cittadino il compito di difendersi da solo, secondo me, ammette il proprio fallimento in tema di sicurezza. Se i nostri politici facessero delle leggi serie sull’immigrazione, come fanno in altri paesi, buttandosi alle spalle le ideologie, (troppo destrorse o sinistrorse), non saremmo a questo punto. Purtroppo, in Italia non esistono certezze neppure per gli italiani (a meno che non abbiano un reddito alto per permettersi certi avvocati) e gli immigrati irregolari fanno UN GRAN COMODO quando si tratta di andare a prostitute o arruolare manodopera a basso prezzo per la raccolta dei kiwi.

  6. Un’altra brutta storia in questa provincia che sta degenerando sotto tanti aspetti

  7. se l’autore di tutte queste elucubrazioni mentali, si trovasse coinvolto in un episodio violento come quello: non era un semplice furto, ma una rapina vera e propria, e quella porta incatenata ???
    la nazionalit

  8. prima di giudicare leggete bene come stanno i fatti, il tabaccaio voleva scendere per cacciarli ma il rumeno glielo ha impedito chiudendolo dentro casa sigillando la porta con una catena, in pi

  9. infatti, altro che fucilata. io avrei chiamato la polizia e su quello che hai scritto ci ho riflettuto tanto. ciao

  10. Gil… e secondo te, se il tabaccaio avesse chiamato la polizia o i carabinieri, quelli si sarebbero precipitati a sirene spiegate per salvarlo? Mica