Carta d’identità per donatori d’organi attiva a Roma

23/02/2015 di
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carta-identita-donatoriDa oggi in tutti i 15 municipi di Roma sarà attivo il servizio di registrazione delle volontà di donazione di organi e tessuti. Tutti i cittadini maggiorenni e residenti a Roma che andranno agli sportelli degli uffici demografici per il rilascio o il rinnovo della carta di identità potranno dichiararsi donatori o non donatori e riportare questa volontà sul proprio documento. Ad annunciare l’estensione del progetto avviato in via sperimentale a giugno nel I municipio, il sindaco di Roma Ignazio Marino durante una conferenza in Campidoglio.

Dall’attivazione sperimentale nel municipio di Roma centro al 31 gennaio 2015, su un totale di 14.200 carte di identità rilasciate sono state registrate: 2.644 dichiarazioni di volontà positiva alla donazione; 54 dichiarazioni di volontà negative e 11.502 astensioni. Sono circa la metà coloro che hanno chiesto di riportare la propria volontà sul documento.

«Da quando ha preso il via l’acquisizione dei consensi presso le Asl sono 2.254 i cittadini residenti a Roma che hanno dichiarato la propria volontà rispetto alla donazione di organi – ricordano dal Campidoglio -. Questo significa che in soli 7 mesi di sperimentazione sono state registrate più dichiarazioni all’Anagrafe del municipio I che in 15 anni di attività delle Asl». «Questa è un’iniziativa in cui credo moltissimo – ha detto Marino -. Mi auguro che al più presto possa essere emulata in tante altre grandi città italiane. Questo renderà più semplice il lavoro di chi, al centro nazionale trapianti e in ogni singolo ospedale italiano che esegue trapianti, ogni giorno si confronta con persone che attendono un organo per rinascere».

Il primo cittadino ha proposto un incontro con i dipendenti comunali degli uffici anagrafici di Roma per «motivare ancora di più» a questa causa «il nostro personale che certamente già sta agendo molto bene: spendere uno o due minuti in più» per informare i cittadini su questa opportunità «che può salvare delle vite».

Anche a Latina si ipotizzò questa possibilità, ma tutto è rimasto fermo e attualmente non è possibile procedere con la certificazione.