Calcio, Latina – Frosinone: derby indigesto

02/11/2014 di
sbaffo

sbaffoFinale peggiore non poteva esserci per questo ritorno al derby tra Latina e Frosinone. Un finale che manco nei peggiori incubi poteva immaginarsi. Vincono i ciociari 4 a 1. Troppo, bisogna dirlo. Perché il Latina non meritava di uscire dal Francioni con tal grappolo di gol sulla schiena.

I nerazzurri sono apparsi, ancora una volta, psicologicamente distratti. Ed è proprio questo il nodo che il Latina non sa sciogliere, del Latina che non sa più vincere: la psicologia. Per carità, qui non produciamo insegnamenti sul genere. Ma è chiaro a tutti il passaggio negativo di una squadra che, solo qualche mese fa, era tra le più temute e ora sembra essere un gruppo di broccoli guidato da un broccolo con la cravatta. Sembra, appunto. Perché per quanto i risultati latitano, non si può certo pensare alla dispersione totale delle caratteristiche tecniche. Quelle psicologiche sì. Come è vero, da sempre, che vincere aiuta a vincere. E perdere, no, non aiuta nessuno.

L’incredibile uno-due di Daniel Ciofani ha tagliato i papillon dei pontini. Abbiamo detto incredibile, sì. Perché chi se lo aspettava ‘sto inizio del Frosinone. Neanche i calciatori in campo. Soprattutto quelli con la casacca dei colori della città storicamente fascista, dato che l’inizio è stato buono, di corsa e carattere. Poi la trasformazione che fa del Latina il brutto anatroccolo della serie B. Nel secondo tempo, poi, quando i nerazzurri dovevano riaprire la gara per sperare nella rimonta, è arrivato il gol beffa di Dionisi. E apriti cielo. La parte di stadio ciociara arriva a cantare “ma che siete venuti a fa?” seguito, poi, dall’ironico quanto indicativo “uscite a mezzanotte!” per sottolineare la curiosa scelta del prefetto di Latina di blindare i tifosi locali nel proprio stadio “per garantire l’ordine pubblico”. Roba da serie zeta. Da che mondo e mondo calcistico sono i tifosi ospiti a uscire per ultimi.

Comunque, l’incubo nerazzurro, proprio nelle giornate in cui da tradizione si ricorda qualcosa di oscuro, prosegue con il rigore fallito da Viviani. Dal dischetto doveva andare Sforzini, l’unico che in questa stagione è riuscito a prendere la mira giusta dagli undici metri. Forse però il fantasista romano si sentiva in grado di battere a rete, forse voleva essere protagonista. Fatto sta che ha sbagliato. L’errore è stato messo da parte per qualche secondo solo dalla prodezza balistica di Doudou, bravo a battere Pigliacelli con “un tiro alla Del Piero”. In rapida successione è arrivata la rete di Curiale che, di fatto, ha chiuso la gara e, come detto, parte della città nello stadio. Nient’altro. Solo una categorica good night per questo Latina.

  1. Il Frosinone ha meritato vincendo..il Latina non ha fatto altro che deludere i propri tifosi e umiliarli..il Frosinone si tiene Ciofani mentre noi diamo via Jonathas e altri e questi sono i risultati..

    Grande Maietta..!

  2. SIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII

  3. > Soprattutto quelli con la casacca dei colori della città storicamente fascista, dato che l’inizio è stato buono, di corsa e carattere.

    ….ho capito che avevi finito i sinonimi per Latina…ma che diavolo scrivi

  4. Purtroppo Breda non è riuscito nell’impresa, essere da “collante” per una squadra nata “divisa”, dal calciomercato, con le partenze illustri di Jonhatas, Jefferson, Alhassan e Ristovski, con gli arrivi di quello denominato “blocco Siena” delle belle speranze. I vari Farelli, Dellafiore, Valiani, Angelo, non hanno saputo regalare la sterzata desiderata alla vigilia del campionato. Mettiamoci anche la ricerca spasmodica senza alcun risultato degno relativa alla ricerca dell’attaccante di “peso”. Sforzini è un buon giocatore, ma nelle ultime giornate Breda non lo ha schierato, in più l’unico giocatore che avrebbe potuto metterci fantasia e dinamismo come Doudou non è nelle “grazie” di Breda (come non lo era in quelle di Beretta). Abbiamo preso giovani come Pettinari, innamorato del pallone, mai a far squadra, e Petagna, oggetto misterioso. Sulle corsie esterne i due giocatori alternativi, teoricamente, a Rossi e Angelo, cioé Almici e Ashong non sono mai scesi in campo. La difesa poi con Dellafiore, scrarso, ha perso la bussola definitivamente, e il calo di Cottafava, fisiologico, e l’infortunio a Esposito, peraltro non all’altezza dell’anno scorso, con Brosco e Milani in fase calante, hanno fatto crollare la affidabilità del reparto (forse la cessione di Figliomeni è stata un pochino affrettata). La cosa che maggiormente spaventa però è l’assenza di un gioco e di un “gruppo”. Se Breda dovesse restare sulla panchina del Latina, andrà rivisitato non solo l’assetto tattico passando al 4-4-2, ma anche gli uomini da impiegare, dando spazio a Doudou in attacco.