Roma-Latina, allarme dei sindacati. Il progetto diventa un giallo

13/04/2015 di
traffico-pontina-7462-latina-24ore

sottopasso-pontina-q4-latinaIl caso della Roma-Latina diventa sempre più difficile da comprendere, in assenza di chiarimenti ufficiali da parte della Regione Lazio. Si registrano solo interventi di singoli esponenti politici che tentano di rassicurare sul proseguimento dell’opera. Ma ora l’allarme viene lanciato anche dai sindacati Cgil-Cisl e Uil: «Non inserire nel Def, tra le opere strategiche, l’autostrada Roma-Latina è un vero campanello d’allarme, e il rinvio sine die della Roma Latina un colpo alle speranze dei cittadini di poter avere un’opera strategica sotto il profilo della viabilità.

Il Governo – scrivono in una nota congiunta, Cgil, Cisl e Uil del Lazio, e Fillea Cgil, Filca Cisl e Feneal Uil regionali – ha staccato la spina a ogni possibilità per le imprese e i cittadini di avere un collegamento rapido e sicuro con il resto dell’Italia e dell’Europa, ha condannato la provincia di Latina all’isolamento e ha sconfessato le decisioni assunte dal consiglio regionale del Lazio e dal presidente Zingaretti che solo a dicembre 2014 avevano inserito questa infrastruttura strategica nel documento economico e finanziario del Lazio 2015-2017. Rinviare a data da destinarsi la realizzazione di un’opera attesa da oltre trent’anni significa uccidere per oltre 600mila abitanti la speranza di avere un collegamento sicuro con Roma e con l’autostrada del Sole, e per migliaia di imprese di vedere concretizzarsi ogni possibilità di sviluppo.

Non realizzare un’opera che è fondamentale per la candidatura alle prossime Olimpiadi, arrivata dopo decine di rinvii a un passo dall’apertura dei cantieri, si tradurrà in ulteriori costi per la collettività, oltre a ripercuotersi negativamente sulle tantissime imprese già strozzate dalla crisi. Abbandonare quest’opera dopo tutti i soldi stanziati dal Cipe è una follia. Lo chiedono migliaia di pendolari costretti a viaggiare ogni giorno in condizioni di disagio, calcolando che quest’opera avrebbe dovuto cancellare le code quotidiane sulla Pontina. Senza parlare delle maestranze che avrebbero avuto la possibilità di trovare lavoro in un territorio colpito duramente dalla crisi. Sono oltre 30mila infatti gli operai che dall’inizio della crisi nel settore delle costruzioni hanno perso il posto di lavoro nelle provincie di Roma e Latina».

SEL ESULTA. «Accolgo con soddisfazione la decisione del governo di escludere l’autostrada Roma-Latina dal novero delle Grandi opere strategiche da realizzare. Da sempre ho assunto una posizione molto critica verso questo progetto che avrebbe provocato la perdita irreversibile di diversi ettari di area protetta, sostituiti da corsie ed opere accessorie a servizio di una autostrada che produrrebbe una frattura definitiva di una porzione intatta di agro romano a vocazione agricola, in cui sono presenti aree umide integralmente tutelate e importanti vincoli paesaggistici e archeologici. Le istanze dei cittadini e dei movimenti d’opinione, recepite nell’Ordine del giorno n. 227, a mia firma, approvato dall’Assemblea capitolina il 30 novembre 2012, si esprimevano a favore della realizzazione di opere strutturali compatibili con l’ambiente come la realizzazione di una metropolitana leggera Roma- Pomezia-Latina, il potenziamento delle reti ferroviarie pontine sia per il trasporto viaggiatori, sia per il trasporto merci, la messa in sicurezza della Pontina. Le condizioni per far ripartire l’economia sarebbero ugualmente garantite perché i finanziamenti pubblici già stanziati potrebbero essere impegnati per realizzare questi obiettivi». Lo dichiara, in una nota, Maria Gemma Azuni consigliera dell’Assemblea Capitolina di Roma Capitale.

M5S: MEGLIO I LAVORI SULLA PONTINA. «L’autostrada Roma-Latina è stata classificata, per l’ennesima volta, come un’infrastruttura inutile, quindi Zingaretti dovrebbe incontrarsi con DelRio. Non come auspicato dai suoi compagni di partito per far sbloccare i lavori di questo abominio, ma per chiedere che i fondi del Cipe siano impegnati per la messa in sicurezza della Pontina e per lo sviluppo di una viabilità alternativa e sostenibile. Lo ha dichiarato in una nota Valentina Corrado, consigliera del M5S Lazio. “La Pontina versa in condizioni pietose – aggiunge Corrado – tra assenza di illuminazione, assenza di aree di emergenza e asfalto colabrodo e la metropolitana leggera continua ad essere uno specchietto ad uso elettorale, senza una reale volontà degli amministratori di realizzarla«. »È arrivata l’ora di smetterla con i sogni di una strada a pedaggio che attraversi i pochi campi rimasti fuori dalla speculazione edilizia, più utile ai concessionari che ai cittadini, e di darsi da fare, seriamente e non con finanziamenti esigui, per la messa in sicurezza della Pontina” conclude Corrado.

FORTE: ALLARMISMO INUTILE. «Quello che registriamo è un allarmismo ingiustificato: non c’è nessun definanziamento in atto sulla Roma-Latina. Il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti si sta interessando alla vicenda direttamente con il ministro Delrio». Lo dichiara, in una nota, il consigliere regionale del Pd Enrico Forte, vicepresidente della Commissione Ambiente, lavori pubblici, mobilità, politiche della casa e urbanistica della Regione Lazio. «Ricordiamo che il Cipe ha stanziato i fondi – aggiunge – è in corso l’aggiudicazione della gara dopo l’apertura delle buste del febbraio scorso. Come è noto, due grandi gruppi si sono proposti per realizzare l’opera: difficile pensare che un procedimento così complesso possa essere cancellato in un colpo solo. È evidente – dice Forte – che esiste una strategia più complessiva del governo Renzi rispetto ai progetti di finanza come quello dell’autostrada Roma-Latina; una scelta di maggiore cautela legata alle note vicende del ministero delle Infrastrutture. Ho sentito personalmente il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti: mi ha confermato che incontrerà proprio oggi il nuovo ministro Delrio per capire le reali intenzioni del Governo».

  1. ma quei soldi tirano più di un pelo di f….. vi pare che l’allegra brigata dei partiti ingordi rinunceranno?
    Chi sarà la ditta appaltatrice? Una coop o un consorzio misto rosso-nero?