Omicidio a Cisterna, due arresti della polizia
Due rumeni sono stati fermati dagli agenti del Commissariato di Cisterna di Latina, perché indagati per l’omicidio di un loro connazionale avvenuto il 4 marzo scorso quando i poliziotti erano intervenuti su richiesta di personale del 118, per la segnalazione del decesso di un uomo con evidenti ecchimosi al volto.
Le indagini si sono concentrate sul ristretto cerchio di amicizie in cui la vittima gravitava ed in particolare sui quattro coabitanti del locale, dove il corpo era stato rinvenuto. Infatti i due uomini e le due donne dopo aver ripulito la scena del delitto avevano cercato di indurre gli agenti a considerare il decesso come avvenuto per cause naturali a seguito di fortuita caduta per ubriachezza. I sospettati, tutti provenienti dalla Romania sono dediti al consumo di alcolici e si sostengono con saltuari lavori edilizi o agrari.
Sono state disposte ed effettuate intercettazioni telefoniche ed ambientali sia nella sala d’attesa del Commissariato che in un altro locale a Latina, ove i quattro rumeni si sono trasferiti a causa del sequestro dell’abitazione di Cisterna. Le valutazioni del medico legale, i serrati interrogatori ed i risultati delle intercettazioni a carico dei connazionali della vittima, hanno evidenziato gravi indizi a carico dei due uomini, che avrebbero massacrato a pugni e calci la vittima colpevole di litigare rumorosamente con la compagna, disturbandoli nel loro riposo.
Appurato il pericolo di fuga, poiché dalle intercettazioni sono emersi contatti con un connazionale autotrasportatore, che per duecento euro a testa avrebbe loro a breve, assicurato un trasbordo oltre frontiera in un vano di un Tir per trasporto merci. A tal fine uno degli indagati si stava procurando il denaro dalla vendita di una roulotte usata quale abitazione di fortuna. Gli agenti della Polizia di Stato del Commissariato di Cisterna li hanno arrestati prima che potessero mettere in atto il loro piano di fuga.
I due fermati sono stati portati al carcere di Latina. Le due donne rimangono indagate per favoreggiamento avendo omesso di chiamare immediatamente soccorsi e ripulito la scena del crimine.