Cisterna, il giorno del dolore per l’addio ad Alessia e Martina

09/03/2018 di

E’ il giorno dell’addio ad Alessia e Martina, le due bambine uccise dal padre a Cisterna di Latina. Oggi i funerali nella chiesa di San Valentino alle 11. Niente maxischermi ma solo la diffusione audio all’esterno della chiesa che potrà contenere massimo 500 persone.

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Saranno molte di più a voler dare l’ultimo saluto ad Alessia e Martina. I familiari hanno però chiesto delle misure drastiche per limitare l’esposizione mediatica delle esequie, pur nella consapevolezza di una partecipazione che sarà enorme.

Il Commissario Straordinario di Cisterna ha proclamato il lutto cittadino disponendo dalle ore 10,30 alle 12,30, in concomitanza con la celebrazione funebre, l’esposizione delle bandiere a mezz’asta su tutti gli edifici pubblici e privati compresi quelli scolastici di ogni ordine e grado, la sospensione di tutte le manifestazioni previste nell’intera giornata di venerdì, la chiusura al pubblico degli uffici comunali (dalle 10,30 alle 12,30), l’invito a tutti i cittadini e le organizzazioni sociali, culturali e produttive di Cisterna ad esprimere in forme autonoma il dolore dei Cisternesi e l’abbraccio dell’intera comunità.

L’invito è ad abbassare le serrande dei negozi al passaggio dei feretri nel percorso dal Cimitero comunale lungo Corso della Repubblica e via Monti Lepini fino alla parrocchia di San Valentino dove alle 11 si terranno le esequie.

Durante la celebrazione del rito, all’interno della chiesa, su indicazione dei familiari delle due defunte, non sarà consentita la ripresa audio-video di alcun genere, smartphone compresi, così come non sarà possibile effettuare interviste.

Nel rispetto del momento di raccoglimento della famiglia e per motivi di ordine pubblico, si è ritenuto opportuno disporre la chiusura straordinaria del Cimitero Comunale per l’intera mattina di oggi, con la riapertura al pubblico a partire dalle ore 14.

Disposto, sempre per motivi di sicurezza, l’annullamento del mercato in Piazza Ugo La Malfa così da utilizzare l’ampio spazio ad uso parcheggio. Mentre è stato disposto il divieto di sosta e transito, dalle ore 9:30 alla fine della cerimonia, su via Falcone (dall’intersezione con Via Vittime del Terrorismo al numero civico 4 compreso), su via Donatori degli Organi, su via Vittime del Terrorismo (area parcheggio davanti scuola materna).

Il servizio di viabilità e assistenza sul posto sarà a cura delle associazioni di volontariato e protezione civile sotto il coordinamento delle Forze dell’Ordine e del Comune.

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ANTONIETTA E’ COSCIENTE. Ai familiari non ha detto una parola. Quando le hanno rivelato che le sue bambine non c’erano più è rimasta in silenzio. Impietrita. Di quella mattina, Antonietta non ricorda nulla. Della furia omicida del marito, degli spari e della tragedia. Nel suo letto del reparto di terapia intensiva del San Camillo, la donna si è chiusa nel suo dolore, seguita costantemente da un’equipe di psicologi. Oggi, ai funerali di Alessia e Martina non potrà esserci. Le sue condizioni di salute non lo consentono ancora. Nonostante non sia più sotto sedativi, infatti, la donna, ferita da tre colpi di pistola esplosi dal marito, Luigi Capasso, resta ancora in terapia intensiva sotto il costante controllo dei medici.

Sul duplice omicidio seguito dal suicidio commesso dal militare sono in corso due indagini della magistratura, una della procura di Latina e un’altra di quella militare. Anche l’Arma dei carabinieri ha avviato un’inchiesta interna. Si tratta di verificare se ci siano state omissioni o trascuratezze, visto che la moglie dell’appuntato aveva presentato un esposto sul comportamento aggressivo del marito, che non accettava la separazione, anche con le figlie. Capasso era già stato sottoposto in passato a un iter disciplinare. Quando chiese di poter usare un alloggio di servizio in caserma a seguito della separazione gli fu prospettato di farsi seguire da uno psicologo dei carabinieri, ma rifiutò sostenendo di averne già uno. Fu sottoposto all’esame di una commissione medica che, dopo avergli dato otto giorni di riposo, lo giudicò idoneo al servizio. Di conseguenza poté tenere la pistola d’ordinanza, con cui poi ha sparato alla moglie e ha ucciso le figlie.

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