NEXANS, FEDERAZIONE SINISTRA: LE RESPONSABILITA’ DELLA POLITICA
di Sergio Sciaudone e Fausto Nuglio (Federazione della Sinistra)
La Provincia, la Regione e i vari assessorati si congratulano l’uno l’altro per il loro impegno nella vicenda Nexans e per aver strappato il 20% degli amortizzatori sociali alla società francese, sperando che questo possa arginare le già gravi condizioni in cui vessano le famiglie dei lavoratori e sollevare così la coscienza della classe politica da ogni responsabilità.
Chi esce veramente sconfitto da questa vicenda è un sistema economico e politico, che non considera più il valore umano e classifica gli operai chiamandoli esuberi, somministrati, atipici mentre atipico è proprio il sistema economico che passa sopra tutto e tutti in nome del profitto.
A questo punto, è da dire che la vicenda Nexans muore esattamente come nasce. Che ci fosse il ricollocamento in atto da parte della Saint Gobain si sapeva dal primo giorno e gli stessi operai sapevano della futura riconversione, ma non era quello che volevano; per questo le forze politiche hanno lasciato che si portasse avanti questa battaglia fino allo sfinimento, fino quando gli operai non avrebbero più avuto la forza di reagire.
La classe politica della maggioranza nei rispettivi enti ha veramente fatto il possibile per contrastare la chiusura della fabbrica, così come per arginare la crisi industriale nel territorio pontino? Regione Provincia e Ministero fanno capo allo stesso partito il PDL, la Nexans ha una buona percentuale di iscritti UGL che fanno capo alla segreteria della Polverini che guardacaso e anche Presidente della Regione Lazio, mentre l’assessorato di competenza regionale è nella mani di Mariella Zezza (lista Polverini).La Provincia che fa capo al Presidente Cusani (ex-FI) e il suo assessorato allo sviluppo economico retto dall’ass.D’Arco, non sono riusciti neanche a interagire con il Ministero dello Sviluppo Economico, gestito ad interim da Silvio Berlusconi che guardacaso è anche il Presidente del Consiglio dei Ministri? Non vogliamo credere che neanche il Presidente-Operaio nonché Ministro pro-tempore non abbia ascoltato le richieste dei lavoratori tradendo nei fatti “la politica dei fatti e del ghe-pensi-mi”? Non vogliamo credere che una multinazionale sia così tanto grande e potente da soggiogare addirittura il governo nazionale e lo stesso capo del governo?
Forse per non ammettere la propria incapacità a governare e in alternativa non sapendo a chi dare la colpa, dato che gli enti sono gestiti tutti dalla stessa coalizione, hanno preferito puntare tutto sull’autoassoluzione e ora parlano di riconversione dello stabilimento? Questa era la stessa ipotesi del primo giorno, in cui abbiamo espresso le nostre perplessità su come sarebbe stato eventualmente gestito il ricollocamento, ma allora si pensava che fosse prematuro parlare già di queste cose, mentre ora si può tornare a parlare di come verranno ricollocati. Se non dovessero essere riassunti tutti, con quale criterio saranno selezionati i nuovi dipendenti e che cosa ne sarà dei meno allineati, dei fastidiosi e di tutti quelli che hanno la tessera sbagliata in tasca?
La Federazione della Sinistra è stata al fianco dei lavoratori della Nexans: abbiamo scioperato con loro, abbiamo raccolto fondi per loro causa aiutandoli ad andare a manifestare a Roma (anche ricorrendo all’autotassazione dei militanti).
Siamo riusciti, tramite richiesta scritta del consigliere Nuglio, a far pagare alla Provincia le spese per il viaggio a Parigi. I ragazzi della Federazione giovanile, si sono mobilitati con la campagna di raccolta fondi “Pomodoro Solidale Nexans” il cui ricavato sarà devoluto oggi stesso agli operai.
Noi non abbiamo meriti, né ne vogliamo, perchè chi ha vinto la battaglia sono proprio i lavoratori che hanno portato avanti la lotta per il diritto al lavoro sancito dal primo articolo della costituzione. Forse domani non avranno uno stipendo per sopravvivere ma avranno la dignità per vivere e dire: “Io ho lottato per i miei diritti e per quelli degli altri. Ho portato avanti una lotta che ci ha fatto sentire una collettività e ha mobilitato una città intera in cui ultimamente nessuno più alza la testa per rivendicare ciò gli è dovuto”. Un giorno potranno camminare a testa alta e dire: “Io ero e sono: un Operaio Nexans”.