VISARI: CHIUSURA FONDAZIONE TEATRO E’ UNA SCONFITTA

28/05/2010 di

di MAURO VISARI *

Non vorrei trovarmi nei panni dei Commissari del Comune di Latina che in questi giorni e per un anno si troveranno costretti a dover compiere scelte dal sapore spesso politico, rischiando di non essere compresi, di essere accusati di abusare del  proprio ruolo o al contrario di essere troppo timidi. Latina è una città complicata e d’altro canto un anno è lungo. Durante quest’anno pensare che si possa fare solo ordinaria amministrazione è velleitario. Scelte più determinate sono non solo plausibili, ma addirittura auspicabili. E’ proprio questo il caso della Fondazione Teatro.


Detto questo, penso che la chiusura della Fondazione sia una sconfitta cocente  per una città che vede naufragare i propri sogni. Questa, inoltre, è la rappresentazione della sconfitta di un partito, il pdl, che ha governato da  solo e ha sbagliato tutto, sia le scelte politiche che quelle gestionali.

La fondazione chiude perché è nata senza respiro. Da anni denunciavamo l’inutilità di un ente che avrebbe dovuto vedere rappresentati la regione, la provincia, la camera di commercio, i privati. Invece, il desiderio di autosufficienza della giunta pdl ha voluto che il comune restasse unico soggetto della fondazione e che gli altri recitassero ruoli marginali, se non addirittura di sponsor puri e semplici.

Un altro errore ha riguardato la scelta di direttori artistici e consulenti inutili e inappropriati per la situazione di Latina, ovvero soggetti che hanno assorbito risorse per perseguire finalità incompatibili o insostenibili. Di contro l’errore più grave è stato il mancato coinvolgimento delle risorse locali. Negli anni in cui l’atcl organizzava la stagione in collaborazione con le compagnie locali c’è stato il boom di presenze e di soddisfazione, oltre che di risparmio. La fondazione al contrario si è caratterizzata per un’attività troppo autoreferenziale, chiusa in se stessa.

Per anni ho chiesto un ente teatro, ma quello che ne è venuto fuori è stato un fallimento completo. Resta il rammarico per i lavoratori che mi auguro saranno tenuti in debito conto dal commissario nardone per continuare a svolgere magari all’interno dell’ente quelle mansioni ritenute necessarie. Per il futuro penso debba essere lanciata una nuova idea di gestione, partecipata e agganciata alle grandi strutture culturali nazionali e regionali.  Sul tema specifico promuovere un seminario a breve come partito democratico, nel tentativo di tracciare una strada.

* Consigliere Provinciale PD