PENDOLARI, QUELLI CHE MANGIANO PANE E DISAGI

24/02/2010 di

Gentile redazione,

tra le 04,17 e le 08,54 di ogni mattina, un popolo di fondani parte da Fondi per raggiungere in massa Roma o Latina, oppure andare verso Napoli. Qualcuno ha stimato in circa duemila, il numero di “corrieri”, artigiani, impiegati, studenti o semplici visitatori di Fondi che trascorrono parte della loro giornata sui mezzi pubblici.

Spesso si conosce l’orario di partenza (non sempre) ma difficile prevedere quello di arrivo a destinazione. Ore e ore che si accumulano, sprecate sui trasporti di rotaia o gomma, durante lo scorrere dei mesi.

I pendolari, possono essere etichettati: Quelli che… mangiano pane e disagi. Pulizia dei mezzi, affollamento, climatizzazione… solo alcuni del “companatico” nel menù quotidiano. Questo passa la tavola.

“La ‘cura del ferro’ in Italia – hanno fatto sapere dalle Ferrovie – ha uno degli snodi principali proprio nel rafforzamento e nello sviluppo delle reti regionali della mobilità su rotaia. I 6.400 milioni che Ferrovie dello Stato hanno messo sul tavolo, serviranno infatti per il miglioramento infrastrutturale, per i nodi regionali, le stazioni e le aree metropolitane nonché per l’acquisto di nuovo materiale rotabile”.

Entrando più nello specifico il piano delle Ferrovie, nel capitolo dedicato al trasporto regionale, prevedrebbe “un incremento di qualità, di sicurezza e dei posti/Km offerti (+45% pari a circa 30 miliardi di posti/Km incrementali)” da realizzare “attraverso un impegnativo programma di investimenti in materiale rotabile, per un totale 6.400 milioni di euro, pari a circa 1.000 convogli medi incrementali”. Questi sarebbero in grado di garantire la riduzione dell’età media dei rotabili, l’incremento della loro affidabilità tecnica e sicurezza e la gestione della crescita dei volumi di traffico.

Per numero di utenti la prima regione italiana è proprio il nostro Lazio che conta circa 320.000 spostamenti giornalieri. Con un’offerta di 936 treni al giorno. Grandi numeri per gente che, per guadagnarsi la pagnotta o per studiare o semplicemente divagarsi, chiede solo di essere trattata con umanità.

Gaetano Orticelli