Sanità, interrogazione di Calandrini: No alla chiusura dei punti di primo intervento

29/05/2019 di

“Rafforzare il ruolo dei punti di primo intervento, che se confermati nel numero e incrementati nelle proprie competenze, strutture ed operatori, potrebbero svolgere un ruolo di primaria importanza, drenando gli accessi nelle strutture ospedaliere, abbattendo le liste di attesa e alleggerendo la pressione nei reparti”. A chiederlo in un’interrogazione al ministro della Salute Grillo, il senatore di Fratelli d’Italia, Nicola Calandrini.

Sotto accusa, spiega il senatore di FdI, “il decreto ministeriale n.70 del 2015 che innova il tema dell’assistenza sanitaria nazionale e dell’organizzazione della rete ospedaliera pubblica e che vedrà un’ulteriore modifica degli assetti sanitari nazionali tramite la trasformazione dei punti di primo intervento con accessi inferiori alle 6.000 unità all’anno, in postazioni di 118 medicalizzate“.

“Una misura – continua il senatore Calandrini – che colpirà sensibilmente il territorio di Latina, in vista soprattutto dell’aumento esponenziale dell’utenza nel periodo estivo, e che porterà a far gravare tutte le emergenze sulle due strutture di pronto soccorso presenti a Latina e a Formia”.
Da qui la richiesta di un “rafforzamento del ruolo dei punti di primo intervento”, oltre a una “revisione del decreto ministeriale stesso, valutando la necessità di procedere ad una riforma di tali strutture nella visione di un rafforzamento e non della diminuzione della rete sanitaria di assistenza pubblica territoriale” conclude il senatore Calandrini.