Strage di Cisterna, esposto per chiarire le responsabilità sul mancato intervento
L’associazione Maison Antigone presenta un esposto per chiarire eventuali responsabilità nel mancato intervento a tutela di Antonietta Gargiulo e delle sue figlie, uccise dal padre Luigi Capasso.
«L’associazione Maison Antigone – si legge in una nota – ha presentato questa mattina un esposto-denuncia alla Procura della Repubblica presso il tribunale ordinario di Roma affinché si indaghi sull’operato e sulle eventuali responsabilità del comando di Polizia e Carabinieri a cui la vittima si era rivolta. I fatti, risalenti al 28 febbraio scorso, vedono ancora una volta una donna e madre, Antonietta Gargiulo, dover fare i conti con un marito violento e una sistema di tutela delle donne che non ha funzionato. Nonostante gli esposti, nonostante gli interventi dell’avvocato di Antonietta, nonostante tutto, quell’uomo ha potuto continuare ad avere a disposizione l’arma di ordinanza con la quale, nel triste epilogo, ha ucciso le due figlie e ridotto la moglie in fin di vita prima di suicidarsi».
«L’associazione, che si occupa attivamente contro la violenza di genere, ritiene che debba essere fatta luce su eventuali responsabilità che abbiano portato al compimento di un delitto così efferato – si legge nel comunicato – Dopo aver lanciato 3 petizioni di cui una presentata alla Presidentessa della Camera Laura Boldrini lo scorso 25 novembre, in occasione della Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne, oggi Maison Antigone scende in campo per chiedere chiarezza sui fatti di Cisterna di Latina.
Quello che Maison Antigone si chiede è se tutto questo poteva essere evitato, se qualcuno poteva tenere a bada un uomo violento e rancoroso come Luigi Capasso. Se qualcuno abbia visto e sottovalutato atteggiamenti e comportamenti di un uomo che, invece di onorare la propria divisa in difesa dei più deboli, l’ha macchiata del sangue del suo sangue. 18 vittime di femminicidio dall’inizio dell’anno, più di una donna a settimana barbaramente uccisa, a volte insieme ai suoi figli. Questo dato è sufficiente per interrogarci e scuotere le coscienze su cosa non stia funzionando nel nostro Paese, sulle responsabilità che ognuno di noi: Stato, Istituzioni, Associazioni e singoli cittadini debbano prendersi per combattere davvero il femminicidio».
Intanto Antonietta Gargiulo ha lasciato l’ospedale e ora si trova in una casa di cura privata per la riabilitazione.
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