Roma, così la Domus Aurea sarà salvata

18/06/2014 di

Il progetto messo a punto dalla soprintendenza per la messa in sicurezza della Domus Aurea prevede una ‘partenza dall’altò con il risanamento dell’area superiore della fantasmagorica dimora voluta dall’imperatore Nerone dopo l’incendio del 64 d.C., oggi a forte rischio soprattutto per l’altissima umidità e le percolazioni. Si partirà, spiega la direttrice del monumento Teodora Filippi, con lo sbancamento del grande giardino che la ricopre (16 mila metri quadrati), al quale seguirà lo scavo archeologico con l’esposizione della superficie antica del monumento e l’essenziale attività di consolidamento, ricucitura delle lesioni e di integrazione delle lacune. A quel punto sul piano antico verrà impiantato quello che i tecnici definiscono «Sistema integrato di protezione».

In pratica uno spessore a strati molto più leggero dell’attuale (peserà il 70 per cento in meno della terra mista a sabbia che c’è oggi) che farà da cuscinetto tra le volte superiori della Domus e il nuovo giardino, dal quale saranno comunque rimossi gli alberi (le radici danneggiano il monumento sottostante e si nutrono della calce e della malta dei dipinti) sostituiti poi da essenze più adatte e pergolati che ricostruiranno un pò l’atmosfera che si poteva respirare nelle Terme, il grande complesso che l’imperatore Traiano fece costruire a partire dal 104 d.C. proprio sopra al corpo maggiore della dimora neroniana condannandola all’oblio dei secoli. «Non una semplice impermeabilizzazione », precisano i tecnici, ma un sistema integrato a più strati che ha l’obiettivo di mantenere il giusto grado di umidità negli ambienti sottostanti, con un sofisticato sistema di monitoraggio che consentirà poi di controllare costantemente la situazione. A quel punto si potrà procedere, all’interno della Domus, anche alla ripulitura delle pitture, oggi opacizzate da uno strato di sale, nonchè riaprire al pubblico, sempre con attenzione alla sicurezza, gli ambienti della Domus.

Riprogettato da un architetto paesaggista, il giardino superiore che oggi versa in stato di notevole degrado, verrà ridisegnato con l’obiettivo di riportarlo alla funzione che aveva all’epoca delle Terme di Traiano: «un posto dove si faceva sport ma anche chiacchiere e cultura». Pergolati ricostruiranno il portico antico che faceva da recinto alle Terme e altre citazioni daranno al visitatore la percezione dei due monumenti antichi, quello sotterraneo (Domus Aurea) e quello superiore e più recente (Terme Traiano) sempre con il meraviglioso affaccio sul Colosseo. Un cantiere di dimensioni gigantesche per il quale sono previste 7 fasi e una spesa di 2 mila euro a metro quadro, che moltiplicato per 16 mila metri quadri porta ad una necessità di 7-8 milioni di euro l’anno per quattro anni, per un totale stimato di 31 milioni iva compresa. «Ma questo cambierà il volto della Domus Aurea -assicura Filippi – e ci consentirà di riaprirla definitivamente al pubblico».